Rins: "Pensavo che il salto fosse un po' meno bestiale"
Il pilota spagnolo ha completato 71 giri nel suo primo giorno in MotoGP, badando soprattutto a prendere le misure alla categoria ed alla sua Suzuki GSX-RR. Pensa di dover lavorare di più dal punto di vista fisico in futuro.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tra gli esordienti assoluti della MotoGP, molti occhi erano puntati su Alex Rins: lo spagnolo saliva per la prima volta su una moto della classe ufficiale e lo ha fatto subito da pilota ufficiale, in sella ad una Suzuki. Il suo è stato un approccio molto prudente: ha chiuso in 21esima posizione, con un distacco di circa 1"8 dalla vetta, però la bellezza di 71 tornate all'attivo.
Del resto, a fine giornata, ha confermato lui stesso che il salto rispetto alla Moto2 probabilmente era più grande di quanto pensasse: "Pensavo che il salto fosse un po' meno bestiale. Guidare una MotoGP è sorprendente in tutti gli aspetti. Accelerazione, frenata... Inoltre, sono anche andato in pista con il controllo di trazione e con l'antiwheelie staccati, per capire la differenza".
Alle prestazioni non ci ha guardato tanto, l'obiettivo ieri era prendere confidenza con la nuova realtà: "Questo era il nostro primo giorno, quindi ho cercato di capire come fosse la moto e come mi trovavo. La Suzuki mi ha solo chiesto di guidare e alla fine della giornata devo dire che è una moto e che io so come si guida una moto".
Di una cosa però è già certo, durante l'inverno dovrà lavorare parecchio dal punto di vista fisico: "Quando mi sono fermato per la pausa pranzo ero distrutto. Poi, dopo i giri che ho fatto al pomeriggio mi sentivo più fresco, perché sono stato molto meno rigido. Chiaramente devo lavorare a livello fisico, questa categoria è più esigente della Moto2".
Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont
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