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Rins: "Meglio delle Yamaha nelle curve veloci"

Alex Rins si sente pronto per l'inizio di una stagione nella quale spera di dimostrare il suo potenziale e di lottare per la corona di campione del mondo.

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Come la maggior parte dei piloti, Alex Rins non è stato in grado di sfruttare l'ultimo giorno dei test pre-stagionali in Qatar, a causa della tempesta di sabbia che ha peggiorato le condizioni del tracciato di Losail.

Nonostante abbia perso un buon numero di ore di test, il pilota spagnolo della Suzuki si sente pronto per iniziare il Mondiale, il 28 marzo sulla stessa pista, a differenza del suo compagno di squadra Joan Mir, che crede che perdere l'ultimo giorno gli impedirà di arrivare al 100% al primo round.

"Siamo pronti per iniziare il campionato, mi sento pronto per battagliare nella prima gara", ha detto Rins, quando gli è stato domandato come si sente a questo punto della stagione rispetto all'anno scorso.

"Daremo il 100% per stare davanti, ed essere davanti significa lottare, sorpassare, anche sul rettilineo, quindi spero di vedere una gara come nel 2019. Siamo pronti. Penso che abbiamo finito il test con delle buone conclusioni, informazioni molto positive. E' un peccato non aver potuto girare venerdì, perché avevamo previsto di provare di nuovo il telaio 2021. Pertanto, non sono sicuro di usarlo nel weekend di gara, perché non abbiamo avuto abbastanza tempo per confermarlo", ha argomentato.

In un'ipotetica griglia al termine del pre-campionato, Rins sarebbe scattato dall'ottava posizione, appena dietro dietro al suo compagno di squadra. Jack Miller, che è stato il più veloce, ha sostenuto che secondo lui i piloti della Suzuki abbiano nascosto le proprie carte durante i test.

"Beh, durante i test cerco sempre di dare il massimo, perché quando si guida al limite si può capire se le novità funzionano o meno. E' il modo migliore per capire le differenze. Tutte le parti che dovevamo provare, le abbiamo provate. Ci è mancata la simulazione di gara, e anche un po' di tempo per provare il nuovo telaio. Ma abbiamo testato tutto ed abbiamo fatto un passo avanti come sempre, quindi sono abbastanza contento".

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Mentre Joan Mir crede di essere pronto solo al 70% in vista della prima gara, Rins si sente pronto per la battaglia.

"Il problema è che non abbiamo potuto fare molti test quest'anno, anche se la cosa positiva è che abbiamo fatto tutti gli stessi. Sono sicuro che se fossimo andati anche su altre piste, avremmo potuto capire se il telaio nuovo funziona meglio e magari lo avremmo usato nella FP1 del Gran Premio. Ma mi sento abbastanza preparato. Abbiamo spinto ogni giro per vedere se era tutto a posto. E lo era. Quindi mi sento pronto", ha insistito.

Con cinque giorni di test e due Gran Premi in Qatar, il ritorno in Europa del campionato potrebbe rappresentare una sorta di incognita per tutti.

"Sicuramente, queste due gare saranno molto interessanti per noi e per tutti i tifosi, perché saremo tutti molto vicimi. Quando torneremo in Europa, vedremo se possiamo essere più veloci degli anni precedenti. Quando finisci un Gran Premio, guardi i tempi e dici: 'wow, abbiamo tenuto un ritmo incredibile!'. Poi arriva l'anno successivo e migliori ancora questi tempi".

Nel 2020 Rins era considerato l'uomo di punta della Suzuki, ma alla fine è stato il suo compagno Mir a laurearsi campione del mondo.

"Ora siamo più consapevoli di poter vincere. L'anno scorso ci sono andato molto vicino, ho avuto delle opzioni fino alla fine. Devo riuscire ad essere più costante ed avere un po' più di fortuna. Per esempio, nel 2020 mi sono infortunato alla prima gara e me lo sono trascinato per tutto l'anno. Ma devo imparare da quello che mi è successo".

Guardando all'inizio del campionato, il pilota di Barcellona ha una strategia chiara.

"Non escluderei la Honda, perché Pol (Espargaro) si è adattato molto bene, e se non ci sarà Marc (Marquez), anche Bradl sta andando molto veloce. Dobbiamo spingere per tutta la pista e cercare di aprire un gap, per arrivare sul rettilineo con un po' di vantaggio ed evitare di essere superati. Abbiamo un po' più di velocità rispetto alle Yamaha, ma non molta. Possiamo sfruttare il vantaggio nelle curve veloci, ma dobbiamo stare attenti alla gestione delle gomme, soprattutto all'anteriore".

Come Mir, anche Rins ha deciso di rimanere in Qatar fino alla conclusione della seconda gara, per evitare i rischi legati al ritorno in Europa, che invece incontreranno gli altri piloti.

"E' un po' una seccatura, perché vorresti andare a casa a vedere la famiglia, ma siamo qui per correre e vogliamo ridurre i rischi. Guardate cosa è successo l'anno scorso ad Iker Lecuona, non ha potuto correre solo perché era stato a contatto con un positivo. Vogliamo ridurre i rischi ed evitare qualsiasi problema", ha detto Rins, che è in attesa di vaccinarsi contro il COVID-19.

"Sono felice che le persone nel paddock possano avere il vaccino. Io non l'ho ancora fatto, mi sto consultando con il mio medico per capire i pro ed i contro", ha detto venerdì sera.

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP, Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

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