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Rins centra la top 5 ed esalta la Suzuki: "Siamo sulla strada giusta"

Il pilota spagnolo sembra molto soddisfatto del lavoro fatto dalla Casa di Hamamatsu durante l'inverno, ma anche lui ha mostrato degli evidenti segnali di maturazione rispetto alla passata stagione.

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP con la nuova carena
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Dettaglio della carena sulla moto di Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Alex Rins è stato senza ombra di dubbio una delle rivelazioni della tre giorni di test della MotoGP sul tracciato di Buriram. Il pilota della Suzuki è stato costantemente nelle prime posizioni e oggi è riuscito a piazzare la sua GSX-RR al quinto posto, staccato di meno di quattro decimi dal record di Dani Pedrosa.

Prestazioni che hanno evidenziato l'ottimo lavoro fatto dalla Casa di Hamamatsu durante l'inverno per riportarsi ad un alto livello di competitività, ma anche la crescita del pilota spagnolo, che lo scorso anno ha vissuto una stagione da rookie tormentata tra infortuni ed una moto davvero "capricciosa" con cui fare i conti.

"Stiamo lavorando davvero bene, stiamo provando un sacco di cose e fortunatamente stanno andando molto bene. Questo vuol dire che abbiamo preso la strada giusta" ha detto Alex alla conclusione della giornata finale dei test thailandesi.

Le novità più importante introdotte in queste sessioni sono state le nuove carene: "Rispetto a Sepang, non troppo. Il motore ed il telaio sono gli stessi, abbiamo cambiato solo le carene. Questo pomeriggio abbiamo provato anche le forcelle 2018, ma devo dire che ho trovato solo differenze positive con le cose che abbiamo montato qui. Abbiamo molto meno wheelie e la moto accelera di più".

Lo spagnolo lo ha danneggiate incappando in un paio di cadute di troppo, fortunatamente senza conseguenze, quindi per il momento preferisce non dare giudizi definitivi: "Dobbiamo ancora sistemarla un pochino. Con i miei due incidenti, non ho più carene. Ma, sì, continuaremo a lavorarci".

Per una pista come Buriram la più adatta sembra quella con i profili più lunghi, ma la situazione poi andrà verificata di pista in pista: "Abbiamo due tipi di carena, una più lunga ed una più corta. Su una pista come questa sembra funzionare meglio quella lunga, ma per le altre piste non lo sappiamo. Dobbiamo provarle, anche se è vero che la vecchia carena funziona molto bene su tutti i tracciati. Però abbiamo grande fiducia in quella nuova".

Non poteva mancare poi un commento sulla sua maturazione, perché appare davvero evidente: "L'anno scorso è stato molto difficile per me, ho sofferto tra gli infortuni e l'adattamento alla categoria. Ma ora sto mostrando una versione migliore di me stesso. Stiamo sviluppando la moto partendo da quella del 2016, quindi non abbiamo più nulla di simile. Con la mia maggiore esperienza e con l'esperienza del mio capotecnico, possiamo migliorare il passo di gara ed i risultati".

Rins però non si sente ancora pronto per giocarsela ad armi pari con i big del Mondiale. Quando gli è stato chiesto se si può inserire nella lotta per il titolo, infatti, ha risposto: "Dove devo firmare? Io lo spero, ma penso di aver bisogno di imparare di più sulla MotoGP per lottare per il titolo con piloti come Marquez e Lorenzo".

Anche dal punto di vista della guida, infatti, crede di dover crescere ancora: "Rispetto all'anno scorso credo di essere migliorato molto in frenata, ma ho ancora bisogno di fare uno step un po' su tutto. E' difficile da dire".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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