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Quartararo: “Sarà una gara come le altre, non penso al titolo”

Fabio Quartararo può vincere il mondiale già domenica a Misano, presentandosi con 52 punti di vantaggio su Pecco Bagnaia. Tuttavia non si concentra su questo aspetto ma punta a lavorare già dal venerdì per poter arrivare pronto alla gara, a cui approccerà con cautela ma senza concentrarsi troppo sul campionato.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il mese scorso Misano è stato teatro del capolavoro di Pecco Bagnaia, ma a distanza di un mese la MotoGP torna sulla pista dedicata a Marco Simoncelli con delle condizioni diverse: Fabio Quartararo arriva al Gran Premio dell’Emilia Romagna con il primo match point e potrebbe laurearsi campione del mondo già domenica. Il leader del mondiale arriva all’ultima tappa in Italia di questa stagione con 52 punti di vantaggio su Bagnaia, vincitore della scorsa gara a Misano.

Nonostante la grande occasione che gli si presenta, il pilota Yamaha non si concentra troppo sul mondiale: “Io mi sento molto bene, devo dire che sinceramente non mi sto concentrando sul campionato e sulla possibilità di diventare campione qui, anche perché sappiamo che la domenica può succedere di tutto. Al momento però mi voglio pianificare tutto come se fosse l’inizio della stagione, almeno per venerdì e sabato. Poi domenica vedremo quanti rischi potremo prenderci”.

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A proposito di rischi, se pensiamo a Misano viene subito in mente il duello con Pecco Bagnaia, poi vinto da quest’ultimo che ha trovato la sua seconda affermazione mondiale. In quell’occasione Quartararo si era piegato al pilota Ducati e sulla stessa pista potrebbe ripresentarsi l’occasione di lottare. Tuttavia, la situazione in campionato del francese è diversa e ha già dichiarato di voler usare più l’intelligenza: “Non so se prenderemo dei rischi, vedremo. Così è come mi piace gareggiare, non mi ero trovato in questa situazione prima. L’anno scorso ho imparato non tanto a lottare per un campionato, ma essere stato leader per un po’ di gare è stato importante per farmi le ossa. Quindi quest’anno è un po’ più semplice, ma staremo a vedere. È una gara come le altre e poi vedremo se mi potrò prendere dei rischi domenica”.

Mancano ormai tre gare alla fine di questa stagione e a Misano Quartararo può chiudere i giochi. Però è inevitabile gettare uno sguardo a quello che sarà il 2022, con un calendario molto denso che comprende 21 appuntamenti. Si tornerà fuori dall’Europa in maniera costante e pian piano sembra che si stia tornando alla normalità, dopo gli stravolgimenti delle ultime due stagioni. Tuttavia, il leader del mondiale e molti altri piloti ritengono che 21 sia il numero massimo di gare da disputare, per evitare di rendere la stagione sfiancante.

“Penso che sarà fantastico – afferma Quartararo in riferimento al calendario del 2022 – A me piace girare e andare in posti diversi, è un po’ strano tornare sulla stessa pista, ma sappiamo che con questa situazione era difficile uscire dall’Europa e avere più varietà nel calendario. Ma questo è un passo per tornare alla normalità e voglio provare i nuovi circuiti, come l’Indonesia. Spero anche che questo calendario non cambierà più. Ma penso che non si debba andare oltre le 22 gare, inizia ad essere davvero troppo. Bisogna considerare che dobbiamo spostarci e così diventa davvero lunga”.

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I piloti della MotoGP, si sa, sono chiamati a dare il buon esempio ai ragazzi più giovani e si arriva a Misano reduci dalla durissima penalità inflitta a Deniz Oncu per l’incidente provocato ad Austin tre settimane fa. In tema di sanzioni e sicurezza, ci si sta battendo molto per evitare le tragedie e la squalifica inflitta al pilota turco rappresenta per Quartararo un modo giusto per iniziare ad educare i più giovani.

“Quest’anno è stato difficile per il motociclismo – ricorda il pilota transalpino – abbiamo perso tre ragazzi nelle categorie più leggere. L’ultimo incidente è stato terribile, niente è stato fatto apposta, lo abbiamo detto sin dall’inizio. Ma adesso c’è proprio bisogno di cambiare totalmente. È un peccato per Oncu, che è il primo pilota ad aver ricevuto questa grande penalità, ma credo che queste sanzioni siano necessarie per fare in modo che queste cose non succedano più. Non è stato bello vedere l’incidente, ma la cosa più importante è che nessuno si fosse fatto male”.

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