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Quartararo: “Ducati difficile da battere sul bagnato”

Fabio Quartararo chiude il venerdì di libere nelle retrovie e manca l’obiettivo di essere in top 10 da subito. Lamenta problemi con la sua Yamaha in condizioni miste e teme di doversi piegare a una Ducati che sembra imbattibile su pista bagnata.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Arrivava a Misano come uno dei grandi favoriti, ma Fabio Quartararo non è andato oltre la 16esima posizione nella classifica combinata del venerdì di libere. Sotto l’acqua il leader del mondiale non si è trovato a proprio agio, chiudendo la giornata inaugurale del Gran Premio dell’Emilia Romagna a più di un secondo e mezzo dal leader Jack Miller.

Il pilota d’oltralpe si presenta così alle FP3 del sabato fuori dalla top 10 e virtualmente anche fuori dalla Q2. La terza sessione di prove libere sarà chiave per agguantare l’accesso diretto all’ultima e decisiva fase di qualifica, ma il portacolori Yamaha ha lamentato diversi problemi sulla sua M1 in condizioni miste, sentendosi invece ottimista sul bagnato: “Sinceramente, sono contento su pista bagnata, perché oggi pomeriggio mi sono sentito bene da subito sulla moto. Ero settimo prima di fermarmi, quindi sono soddisfatto”.

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“Quando la pista ha iniziato ad asciugarsi però si guida una moto totalmente diversa, e questo potete chiederlo a tutti i piloti Yamaha. La moto non gira, non ha aderenza. Tutte le cose negative che può avere, le ha. Sotto la pioggia vera, non direi che sono estremamente felice, ma abbiamo fatto dei progressi rispetto all’ultima volta. Ma in condizioni miste non so perché andiamo così male”.

Quartararo resta così nelle posizioni di rincalzo, mostrandosi piuttosto deluso per il mancato obiettivo e per un confronto con il suo diretto rivale, la Ducati, molto più in forma: “Ho fatto il mio massimo per essere in top 10, era l’obiettivo. Ma da quando ci siamo fermati per montare la media all’anteriore e una nuova morbida al posteriore, è andata male anche se pensato che potesse essere il momento giusto. Non avevo grip, ero almeno un secondo più lento su pista più asciutta. Sinceramente sono un po’ deluso di non essere fra i primi dieci, ma penso che sia positivo per il futuro, perché non si ha tutti i giorni la possibilità di girare su pista umida, non ci sono molte giornate così”.

Ho fatto del mio meglio, ma qualcosa non va – prosegue rivelando che il problema è generale – Bisogna trovare qualcosa per le condizioni miste. Le Ducati sono troppo difficili da battere, perché hanno la potenza dell’accelerazione. Si sente ancora di più sotto la pioggia che sull’asciutto. Non solo io, ma tutti i piloti Yamaha non sono stati efficaci su pista umida. Dobbiamo capire perché abbiamo questi problemi in queste condizioni. Dobbiamo identificare il problema per risolverlo e progredire”.

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