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Intervista

Puig risponde a Pierer: "Mi piacerebbe vedere la KTM che tiene Pol e Zarco fino al 2031"

In una chiacchierata con Motorsport.com, il responsabile della Honda Alberto Puig esamina l'andamento del pre-campionato e risponde alle recenti accuse di Stefan Pierer, CEO della KTM, riguardo al trattamento riservato a Dani Pedrosa dalla Honda.

Alberto Alberto Puig, Team Principal, Repsol Honda Team

Alberto Alberto Puig, Team Principal, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

La Honda è contenta di come è andato il pre-campionato?
"Abbiamo migliorato alcune cose e dobbiamo perfezionarne alcune. Ma questa non è una scusa, capita a tutti i costruttori. Se dovessimo trovare dei difetti quest'inverno, diremo che il problema principale è stato la condizione fisica dei nostri piloti, perché non erano al 100%. Jorge ha perso i test di Sepang, Marc ha vissuto dei mesi difficili a causa dell'infortunio alla spalla e Cal non è stato in grado di allenarsi al massimo come conseguenza dell'incidente in Australia. Per quanto riguarda la moto, abbiamo fissato alcuni obiettivi e siamo sulla buona strada per raggiungerli".

I limiti fisici dei piloti hanno influenzato lo sviluppo della moto?
"Penso che non abbiano avuto alcun impatto, perché la moto è stata concepita lo scorso anno ed avevamo già provato diversi componenti che ci hanno permesso di arrivare a questo punto. Ovviamente, sei i nostri piloti fossero stati al 100%, avremmo potuto avere più dati, ma in termini di direzione presa con la moto, sarebbe la stessa cosa".

 

Come pensi che se la caveranno Marquez e Lorenzo nella prima gara, tra meno di due settimane?
"Vedo Marc molto meglio. Non sono potuto andare in Malesia (Puig si è fratturato un braccio ed un'anca facendo flat truck), ma so che ha faticato molto. Tuttavia, ha fatto un passo avanti importante in Qatar. Direi che l'ho visto all'80% e che mi aspetto possa stare anche meglio per il Gran Premio. Il caso di Jorge è diverso, perché non è stato in grado di fare un pre-campionato normale dal punto di vista fisico e sulla moto, quindi avrà delle difficoltà nelle prime gare, questo è chiaro".

Su Marquez, in alcune occasioni sei stato chiaro riguardo a ciò che pensi che gli permetta di fare la differenza rispetto agli altri piloti. Che cosa hai notato su Lorenzo, ora che hai iniziato a conoscerlo?
"Non ho mai lavorato a stretto contatto con Jorge, ma è un ragazzo che è sopravvissuto in ambienti difficili. Quello che voglio dire è che ha diviso il box con compagni di squadra molto forti ed ha attraversato situazioni difficili. Il suo metodo di lavoro è molto particolare e funziona per lui, quindi in Honda cercheremo di rispettarlo. Ognuno ha le proprie caratteristiche. Tuttavia, se parliamo solo di moto, è un professionista eccezionale, che è stato in grandi squadre ed ha molta esperienza".

Ascoltando Marquez, Crutchlow e Lorenzo, sembra che Marc e Cal si lamentino di una mancanza di grip e di feeling con l'anteriore, mentre Jorge ha qualche difficoltà con il posteriore. Questa conclusione è giusta?
"Ogni pilota ha il suo stile di guida ed il suo modo di sentire la moto, ma al momento la situazione di Jorge è molto diversa rispetto a quella degli altri due. Non sta ancora attaccando e sarà molto più veloce. Ogni pilota ha la sua percezione della moto e non puoi cambiarla. Parlando di Marc e di Cal, entrambi stanno guidando la Honda da molto tempo e la conoscono bene, quindi è per questo che potrebbero avere un'altra percezione. Ma è anche vero che in Qatar, ogni anno nel test pre-campionato, i piloti danno lo stesso feedback".

 

 

Questa discrepanza può diventare uno svantaggio per lo sviluppo della moto?
"Se parliamo di 10 anni fa, poteva anche essere così, ma oggi, con le regole attuali, è vero che il margine di manovra è limitato. Durante la stagione puoi fare alcune cose e la Honda è pronta a lavorare in più direzioni, come ha sempre fatto. Dani Pedrosa era un pilota piccolo e aveva bisogno di elementi molto specifici, diversi da quelli richiesti da Hayden o Stoner, ad esempio, e lo stesso accade con Marc".

La moto di quest'anno sembra aver guadagnato qualcosa in termini di velocità massima: sei soddisfatto del nuovo motore?
"La Honda aveva intenzione di realizzare un motore che potesse aiutare un po' di più i nostri piloti e quest'inverno, in Giappone, hanno lavorato molto su questo. Stiamo ancora lavorando sui dettagli, ma pensiamo di aver fatto un passo avanti importante in questo senso".

Questo aumento di velocità non ha alcuna controindicazione?
"Può avere degli handicap durante una gara. La cosa fondamentale è avere più potenza, ma che sia sfruttabile".

 

Pochi giorni fa, Stefan Pierer, CEO di KTM, ha accusato la Honda di non aver dato a Dani Pedrosa il trattamento che meritava. Sei stato sorpreso da queste affermazioni?
"La prima cosa che devo dire a riguardo è che ho un grande rispetto per il signor Pierer, che ha creato una Casa motociclistica che è il riferimento nel mondo del fuoristrada. Questo dice molto su di lui come persona e del suo grande spirito competitivo. La storia di Pedrosa l'ho vissuta in prima persona (è stato il suo manager fino al 2013) ed è per questo che non capito perché il signor Pierer dica certe cose: se c'è stato qualcuno che ha sostenuto Pedrosa nel corso della sua carriera, è stata la Honda. Nel 2003 gli ha offerto una moto per vincere il Mondiale 125cc e lui lo ha fatto. Nel 2004 e nel 2005 ha avuto una moto per vincere due titoli consecutivi in 250cc e lui lo ha fatto di nuovo grazie al suo talento. Successivamente, nel 2006, la Honda lo ha portato nel suo team ufficiale in MotoGP. Nel 2007, dopo che Hayden è stato campione, ha deciso di cambiare radicamente il design della moto per farla su misura per Dani. In totale, Dani ha avuto supporto incondizionato in MotoGP per 13 anni, sia in tempi buoni che in quelli negativi. Per raggiungere questo livello, KTM deve tenere Espargaro e Zarco nella sua squadra ufficiale fino al 2031, e mi piacerebbe vederlo. Ci sarebbe piaciuto che Dani avesse continuato come tester ed ambasciatore della compagnia, ma ha scelto un altro percorso che, ovviamente, rispettiamo al 100%".

Qui sotto trovate la griglia virtuale dei test in Qatar

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