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Pol Espargaro: "E' stata una gara su misura per le Ducati"

Secondo il portacolori della Yamaha Tech 3, è stato il cambio moto obbligatorio, con conseguente utilizzo di una gomma nuova, a permettere alle Desmosedici di Laverty e Barbera di avere la meglio su di lui in Argentina.

Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3

Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3

Mirco Lazzari

Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3
Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3
Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3
Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3
Yonny Hernandez, Aspar Racing Team, Aleix Espargaro, Team Suzuki MotoGP, Pol Espargaro, Monster Yama
Pol Espargaro, Monster Yamaha Tech 3

Dopo le prime due tappe del Mondiale MotoGP, Pol Espargaro occupa la sesta posizione nella classifica iridata, 22 punti indietro rispetto al leader Marc Marquez. Il più giovane dei fratelli di Granollers è ancora il primo tra i piloti satellite in classifica, una situazione che dovrebbe farlo saltare di gioia. In realtà però il suo umore è ben diverso.

In Argentina ha concluso sesto, ma pensa che in condizioni normali avrebbe potuto concludere la sua gara al quarto posto se non avesse avuto un confronto acceso con Hector Barbera, che poi ha permesso ad Eugene Laverty di ottenere il miglior risultato della sua carriera (quarto).

Barbera ed Espargaro si sono superati diverse volte, ma il momento più teso è arrivato all'ultimo giro, quando hanno incrociato le loro traiettorie alla curva 5 di Termas de Rio Hondo.

"Non posso dire niente, perché questa volta non sono caduto. Il peccato non esiste se non cade nessuno" ha detto il catalano, molto seccato per come sono stati gestiti i problemi di sicurezza legati alle gomme ed in particolare per la decisione di dividere la gara in due parti con il cambio moto.

"E' vero che questa volta eravamo un po' più indietro, ma in condizioni normali Barbera e Laverty non sarebbero stati con noi, perché avrebbero distrutto le gomme come sempre" così si è lamentato Espargaro con Motorsport.com.

"E' stata una gara su misura per la Ducati. Dopo 10 giri si sono potuti fermare, mettere le gomme nuove e ricominciare a spingere. Questo gli ha permesso di poter tornare a frenare più tardi e ad accelerare prima di me" ha argomentato il pilota del Team Tech 3.

Riguardo all'esplosione della gomma di Scott Redding, che ha snaturato il GP di ieri, la maggior parte del paddock ha puntato il dito contro la Michelin. Espargaro invece prova a guardare in un'altra direzione.

"Tutti stanno dando la colpa alla Michelin, ma stanno facendo un ottimo lavoro con tutte le altre moto. La Ducati ha più potenza rispetto agli altri e riesce a scaricarla a terra, forse è per questo che le sue gomme scoppiano" ha concluso.

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