A quanto pare l'apertura di
Casey Stoner alla possibilità di andare a correre in Giappone era solo di facciata: ieri l'australiano ha disertato la riunione della
Gp Commission in cui sono stati presentati ai piloti i risultati degli studi dell'
ARPA relativi al pericolo radiazioni nell'area di
Motegi, che dista meno di 150 km dalla centrale nucleare di Fukushima.
Alla fine è stata ribadita la volontà di andare avanti con l'organizzazione del
Gp del Giappone per il 2 ottobre, anche se la sensazione è che i piloti non siano ancora particolarmente convinti sull'argomento e che la scelta di andare a Motegi sia praticamente un obbligo imposto dalla
Honda.
All'uscita dalla riunione, infatti, i piloti hanno cercato in tutti i modi di evitare di avere contatti con i media. L'unico che ha parlato piuttosto chiaramente è stato
Valentino Rossi, che ha fatto capire che ci sono alcuni colleghi che praticamente sono stati messi sotto ricatto dalla Casa giapponese (anche Stoner è tra questi?).
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La gara è stata confermata, abbiamo poche alternative. E' una situazione difficile: ci sono contratti diversi e mi è stato detto che alcuni piloti sono stati minacciati di non correre in futuro se non andranno. Abbiamo tempo per decidere, ma così sarà difficile non andare" ha detto alla
Gazzetta dello Sport.
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