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Petrucci protesta: "Negli ultimi 2 giri non ho visto una bandiera blu"

Nonostante il grande secondo posto di Assen, il pilota della Ducati Pramac era arrabbiato all'arrivo al parco chiuso, perchè pensa che l'ostacolo dei doppiati gli sia costato la possibilità di attaccare Valentino Rossi.

Danilo Petrucci, Pramac Racing

Danilo Petrucci, Pramac Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing

Sembra incredibile, ma dopo una gara bellissima ed un secondo posto, Danilo Petrucci era decisamente arrabbiato. Il pilota della Ducati Pramac, che ad Assen ha conquistato il suo secondo podio nelle ultime tre gare, non ha gradito la gestione delle bandiere blu negli ultimi due giri, quando si stava giocando la vittoria con Valentino Rossi.

I commissari non le hanno mai sventolate e quindi lui ha fatto una gran fatica a sbarazzarsi di Hector Barbera, ma soprattutto di Alex Rins, con il quale è arrivato davvero ad un soffio dal contatto.

"Adesso sono un po' arrabbiato, credo che dovrò aspettare un paio d'ore per godermi il secondo posto. In Safety Commission parliamo sempre di regole, ma negli ultimi due giri non hanno sventolato una bandiera blu. Valentino è riuscito a passare sia Barbera che Rins. Hector l'ho trovato all'ultima chicane e con Alex ormai rischio di cadere all'ultimo giro, quindi ho perso Vale" ha detto ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.

La rabbia è perché questa situazione ha permesso al "Dottore" di allungare, impedendogli di attuare la sua strategia: "Mi ero preparato per attaccarlo nell'ultimo settore, ma come al solito mi è crollato tutto il castello. Sia chiaro, sono contento, perché abbiamo fatto un grande lavoro qui. Tra un po' mi passa e me la godo".

Tra le altre cose, Rins si è mostrato molto nervoso nei suoi confronti nel giro d'onore: "Oltre al fatto che era doppiato, ha avuto pure il coraggio di arrabbiarsi. E' vero che se non c'erano le bandiere lui non poteva sapere che io lo stavo doppiando, però credo che avessi più motivi io per essere arrabbiato".

Danilo è conscio di aver fatto una grande gara, ma gli brucia che manchi sempre quel piccolo passettino per centrare il bersaglio grande: "L'anno scorso qui ero stato in testa per la prima volta e poi hanno sospeso la gara, quindi avevo tanta voglia di rifarmi. Sono stato tutta la gara calma, poi quando ho visto che Zarco non ne aveva più e Valentino è andato davanti ho cercato di attaccare. Sapevo dove potevo passarlo, perché lo avevo già fatto a quattro giri dalla fine. Nei giri dopo poi chiudevo il gas nel curvone veloce perché non volevo fargli vedere dove lo avrei attaccato, ma all'ultimo sono arrivato con due o tre decimi di distacco e poi siamo arrivati in volata".

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