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Petrucci: "Non vedo l'ora di andare in KTM e provare la moto"

Danilo ha però sottolineato come il suo primo obiettivo sia raddrizzare questa stagione che, al momento, non sta andando nella direzione da lui sperata. intanto si gode da lontano i progressi KTM.

Danilo Petrucci, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Danilo Petrucci è stato uno dei piloti maggiormente danneggiati dall'esposizione (giusta) della bandiera rossa dopo l'incidente in curva 1 occorso a Maverick Vinales, il quale è stato costretto a lanciarsi dalla sua Yamaha M1 dopo essere rimasto senza freni in fondo al rettilineo di partenza.

Il pilota della Ducati stava rimontando posizioni, dopo una brutta qualifica fatta sabato, ma la bandiera rossa ha cambiato tutte le carte in tavola.

"In Gara 1 sono partito bene, ma poi in Curva 2 ho provato a prendere l'intero. Purtroppo però tanti piloti mi hanno passato all'esterno. In Gara 1 ho recuperato tante posizioni e giravo in 1'24". Avevo le gomme medie ed ero felice perché ho potuto prendere Valentino, Quartararo, ma anche il gruppo davanti a me in cui c'era anche Dovi. Ero molto contento per il passo, stavo dando tutto e la moto era molto veloce".

"In gara 2 ho provato a fare la stessa cosa, ma nella stessa curva c'erano troppi piloti e in pratica ho dovuto fermare la moto. La corsa era davvero corta, dunque non sono riuscito ad andare più forte. In tanti piloti hanno scelto la gomma morbida e potevano frenare molto più tardi. La bandiera rossa non ci voleva. Sono contento che Maverick non si sia fatto male, ma quello è stato sicuramente il mio miglior momento del 2020. Avevo lo stesso passo dei piloti davanti".

"DI sicuro ho imparato molto. Ora voglio cambiare la direzione di questa stagione perché non sono felice di come le cose stanno andando".

Mentre lui continua a fare fatica in sella alla Ducati, le KTM hanno fatto il salto di qualità che ora permette loro di lottare per vincere. Per Danilo, che a partire dalla prossima stagione correrà con KTM Tech 3, un'ottima notizia, soprattutto considerando che a vincere in Stiria è stata la KTM "clienti" di Miguel Oliveira, preparata dal team con cui il ternano correrà dal 2021.

"Sapevo già che le KTM fossero in grado di poter vincere. Ho sempre creduto in loro. Sin dall'inizio. Sin dalla seconda parte della passata stagione, ho visto da parte loro ottimi miglioramenti e quando ho avuto la possibilità di andare con loro ho colto subito l'occasione, perché credevo veramente nel loro progetto. Sono davvero felice per loro e non vedo l'ora di andare e provare la moto. Ma per prima cosa devo cambiare la direzione di questa stagione, perché non sono soddisfatto. Voglio arrivare alla fine dell'anno in maniera positiva".

Petrucci ha anche parlato di come le cose siano cambiate nel corso degli ultimi anni, con i team satellite divenuti sempre più affini a quelli ufficiali schierando lo stesso materiale delle quadre factory e piloti di alto livello.

"Secondo me tutte le Case hanno adottato lo stile di avere 4 moto ufficiali in pista. E questo fa sì che ci sia grande varietà a livello prestazionale e di risultati. Ad esempio vediamo in Gara 1 quando stavo guadagnando terreno, mentre poi in Gara 2 non ci sono riuscito. E' capitato alle Suzuki. C'è tanta instabilità. Le gomme cambiano tanto i valori gara per gara, ma anche sulla stessa pista in diversi momenti della giornata. Quartararo ha una moto ufficiale, in sostanza. In Pramac hanno la stessa nostra moto, le nostre parti e il nostro supporto. Penso sia così anche in KTM. Ci sono tanti piloti che vanno forte. Penso sia la volontà dell'organizzazione avere ogni volta una gara che non sai come va a finire. Per chi è fuori è bello, per noi meno. Però andare in un team satellite è un minus solo per immagine, ma poi c'è un rapporto più famigliare e comunque hai le stesse cose di un team ufficiale".

Per concludere, ecco una considerazione sulla prima parte di Mondiale 2020, reso incerto da più fattori tra cui, le gomme.

"Non credo che con Marc le cose sarebbero cambiate più di tanto rispetto a quello che stiamo vedendo ora. Certo, nella prima gara di fatto ci stava umiliando, perché ripartito ultimo era riuscito a tornare nelle posizioni di vertice, era praticamente quasi primo. Aveva una velocità sconcertante. Ma lo era anche quella di Quartararo a Jerez, poi però a Brno e qui in Austria ha fatto fatica. Anzi, tutto sommato sono riuscito a tenere Fabio alle spalle e dare un piccolo contributo a Dovi. Non so come sarebbe andata a finire con Marc, non possiamo saperlo. Però dopo le prime 2 gare Quartararo sembrava imbattibile e ora non lo sembra più. Io non sto sfruttando questa situazione, ne ho sempre una. Sto capendo pian piano delle cose. Spero di riuscire a recuperare qualcosa e finire questa stagione in una posizione decente in campionato".

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