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Petrucci: "Mi fa effetto che Lorenzo parli di me come che sia ingiusto che io vada al suo posto"

Il pilota del Pramac Racing ha replicato a quanto detto da Jorge in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale sosteneva che Danilo gli ha soffiato il posto perché costava molto meno, ma che lui l'anno prossimo avrebbe vinto il Mondiale con la Ducati

Danilo Petrucci, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing
Danilo Petrucci, Pramac Racing

L'imperativo ad Aragon è mettersi alle spalle il weekend nero di Misano per Danilo Petrucci. Il pilota della Ducati Pramac aveva grandi aspettative per la gara di casa, ma non è riuscito a sfruttare al meglio il potenziale della sua Desmosedici GP, dovendosi accontentare di un deludente 11esimo posto finale, a causa anche di un problema alla frizione.

Il cruccio del pilota di Terni è che questo problema si è manifestato appena uscito dai box, ma che non ha avuto la lucidità per rientrare ed andare a schierarsi con la seconda moto, pensando che la situazione fosse risolvibile sulla griglia di partenza.

"La gara di Misano non è andata come avremmo sperato, perché c'è stato un problema nel giro di ricognizione, che pensavo fosse risolvibile in griglia di partenza e purtroppo non lo è stato. Con le nuove regole non si può più cambiare la moto in griglia, quindi abbiamo deciso di provare comunque a partire con quella e provare ad correre sopra ai problemi. Era una gara in cui sarebbe già stato difficile entrare nei primi cinque, con quel problema non è stato possibile manco fare la top 10 e mi dispiace perché era la nostra gara di casa. Forse ho sbagliato io a non rientrare nel giro di allineamento per cambiare moto, perché ora se lo fai in griglia c'è un ride through. Il problema era alla frizione ed ho pensato che si potesse risolvere in griglia" ha raccontato Danilo nel debrief che ha aperto il weekend di Aragon.

Il dispiacere poi è che in ottica campionato si è anche allontanata la quinta posizione, con Cal Crutchlow e Maverick Vinales che hanno allungato nei suoi confronti: "Peccato, perché abbiamo perso la posizione in campionato da Crutchlow, che ha fatto una gran gara, ma aveva anche fatto i test a Misano. Ora siamo un po' più lontani dal quinto posto, perché sono sceso al settimo posto nel Mondiale, ma soprattutto Crutchlow sta andando molto forte. Misano però ci ha dato un po' la sveglia e con la Ducati abbiamo iniziato a cercare di capire quali possano essere le soluzioni. Qui verrò seguito un po' di più anche dai tecnici Ducati, ma il mio problema rimane sempre quello che scaldo un po' troppo le gomme e questo mi mette in difficoltà sulla distanza di gara. L'anno scorso forse in alcune occasioni sono stato un po' aiutato dalla fortuna, ma quest'anno comunque sto sempre portando a casa punti in tutte le gare. Rispetto a Dovizioso e Lorenzo sto soffrendo un po', ma speriamo di rifarci sotto, com'era fino a metà campionato".

Poi Danilo ha chiarito quale sarà il tipo di appoggio in più che riceverà dal box della squadra ufficiale: "Loro dal team ufficiale, guarderanno un po' di più anche i miei dati. Diciamo che sarà un po' come se loro avranno due piloti e mezzo. Prima invece ci rivolgevamo a loro solo se avevamo un problema grosso. Ora invece, siccome questo si sta rivelando un problema abbastanza cronico, visto che l'anno prossimo farò parte della squadra ufficiale, diciamo che ci potrà servire per iniziare a metterci un po' avanti".

In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Jorge Lorenzo ha detto senza mezzi termini di essere convinto che l'anno prossimo avrebbe vinto il titolo con la Ducati, ma che a Borgo Panigale hanno preferito puntare su Petrucci perché costava molto meno. Chiedere una replica al diretto interessato quindi appariva piuttosto scontato.

"Quando la Ducati ha scelto me, io ero il miglior pilota Ducati in classifica e Jorge non aveva ancora vinto manco una gara. Avevo fatto più podi di lui e penso che la Ducati abbia fatto una scelta logica, perché penso che abbia detto: Petrucci è davanti e costa un quindicesimo di Lorenzo, prendiamo lui. Chi non l'avrebbe fatto? Poi è successo che la domenica dopo Jorge ha vinto. Comunque lui è cascato in piedi, perché alla Honda guadagnerà sempre dieci volte più di me. Più che altro mi fa effetto che lui parli di me come se fosse ingiusto che io vada al suo posto. Può sembrar strano che da quando ha firmato con la Honda a cominciato ad andare forte, ma quando a Le Mans lui ha detto che si sarebbe guardato intorno, io avevo fatto podio, avevo più punti di lui nel Mondiale, quindi non so chi lo avrebbe tenuto. Se la Ducati avesse dovuto scegliere oggi, credo che lo avrebbe tenuto, perché ora sta andando molto forte. Penso che ognuno abbia sfruttato le proprie occasioni, ma è anche lui che si è guardato intorno. Penso che avesse avuto la voglia di rimanere, lo avrebbe potuto fare. Forse è stata anche una questione di soldi, non so come siano andate le cose fra di loro. Io mi sono fatto trovare pronto al momento giusto".

"Petrux" ha assicurato di non sentirsi un ripiego a basso costo, pur sapendo di arrivare nella squadra ufficiale per fare da scudiero ad Andrea Dovizioso: "Sicuramente io guadagno meno di Lorenzo, ma quando la Ducati ha scelto avevo sfruttato le disavventure di Dovizioso e l'incidente di Jerez. Io bene o male in classifica ero quello messo meglio, anche se a livello di velocità Dovizioso è sempre stato più veloce di me. Io credo di essere stato scelto perché ho un ottimo rapporto con Dovi e che possiamo fare una grandissima stagione l'anno prossimo, facendo in modo che la Ducati possa essere la moto migliore del lotto. Sicuramente non mettere Dovi nelle condizioni di avere un compagno titolato lo può far andare ancora più forte e forse è quello che gli serve per vincere il Mondiale. Chiaramente l'anno prossimo sarò il secondo pilota, ma non è che io sia triste di esserlo. Sarei felice se Dovizioso vincesse il Mondiale ed io finissi secondo, ma io sono convinto di poter fare molto meglio di quest'anno".

Quando poi gli è stato chiesto se chiudere il campionato davanti a Lorenzo potrebbe essere uno stimolo in più, ha aggiunto: "E' dura, perché lui adesso sta andando molto forte ed è in un periodo di forma veramente eccezionale. Potrebbe essere importante, ma non penso che cambi molto. Ormai le decisioni sono state prese. E' più una questione di soddisfazioni personali, come quella di provare a chiudere quinto nel Mondiale, anche se adesso Vinales e Crutchlow mi hanno un po' allontanato. Però ci sono ancora sei gare e c'è tutto il tempo di recuperare".

Infine, parlando del weekend che lo ha attende, spera che il test svolto ad Aragon dopo il weekend di Silverstone possa rendersi utile almeno per iniziare il weekend con il piede giusto: "Qui abbiamo fatto i test, perché l'anno scorso era stata la gara più dura in assoluto per noi. E' stato molto importante farli, anche se abbiamo potuto girare solo nell'ultima mezza giornata, perché aveva piovuto il giorno prima e alla mattina la pista era un disastro. Se non altro abbiamo capito la direzione da prendere e dovremmo avere un po' la quadra prima della FP1. E' stato avvantaggiato chi ha girato il giorno dopo, perché ha trovato delle condizioni perfette, ma è già positivo aver girato".

Informazioni aggiuntive di Jamie Klein

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