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Intervista

Petrucci esclusivo: "Con Ducati in SBK? Il piano A è la MotoGP"

Il pilota della Ducati in MotoGP ha parlato del suo futuro, ma non solo, in un'intervista esclusiva concessa a Motorsport.com.

Danilo Petrucci, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Le restizioni del lockdown imposto dalla pandemia del Coronavirus hanno iniziato ad essere allentante e questo per diversi piloti di MotoGP ha significato poter tornare ad allenarsi in sella ad una moto.

Tra questi c'è anche Danilo Petrucci, che ha avuto modo di fare qualche uscita di motocross insieme al compagno di squadra Andrea Dovizioso. Il pilota di Terni, infatti, non può farsi trovare impreparato per una stagione che, anche se breve, per lui sarà fondamentale per delineare gli scenari del suo futuro in Ducati, in un momento in cui il mercato piloti si è scatenato ancora prima che si riaccendessero i motori. Di questo, ma anche di tanto altro, Petrux ha parlato in un'interivista esclusiva concessa a Motorsport.com.

Finalmente hai avuto modo di tornare in moto e ad allenarti con Dovizioso...
"Sono tornato a Forlì per allenarmi e siamo stati a Faenza a girare insieme. E' stato il primo allenamento in moto insieme che abbiamo fatto dopo tanto tempo. E' stata la ripresa dopo un lungo stop in cui proprio non abbiamo avuto modo di toccare la moto. Era tanto tempo che non stavo così tanto lontano da una moto".

Piano piano si avvicina il momento di ritornare in pista: quanta voglia c'è di cominciare questa stagione?
"Tanta, anche se ancora non è chiarissimo quando potremo ricominciare. Spero che si possa fare il prima possibile, chiaramente rispettando le regole e cercando di essere il più in sicurezza possibile, perché la cosa più importante è la salute di tutte le persone che lavorano in MotoGP. E' chiaro che è tantissima la voglia, perché eravamo pronti per cominciare fino alla settimana prima della gara in Qatar. Eravamo quasi sulla griglia di partenza e invece non abbiamo potuto cominciare purtroppo".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Ducati Corse

Si parla molto di un calendario che prevede quasi sempre due gare sulla stessa pista. Di solito in Qatar siete sempre tutti molto vicini perché reduci dai test ravvicinati. Secondo te questo "fattore Qatar" potrebbe venire fuori nelle seconde gare?
"Penso di sì. La gara del Qatar è sempre molto affascinante, perché arriviamo tutti dai test della settimana prima e siamo pronti. E' una gara che abbiamo fatto spesso in gruppo. Non ho pensato troppo se possa essere un male o un bene fare due gare sulla stessa pista. In questo momento credo che la cosa più importante sia che si possa risolvere questa situazione e che si possa correre. L'importante è che ci siano dei circuiti disposti ad ospitarci. Siamo stati colpiti duramente da questa emergenza del COVID-19 ed è difficile pensare a come ripartiremo, anche perché non è un compito nostro. Noi siamo alla finestra ad aspettare. Però è chiaro che per noi, vivendola da dentro, con due gare sullo stesso circuito ci sarà più tempo per mettersi a posto per la seconda gara. Per lo spettacolo però penso che sarà bello, perché ci sarà la possibilità di vederci correre veramente uno vicino all'altro. E a questo bisogna aggiungere che durante i test invernali si è già visto che quest'anno c'è un grande equilibrio".

Tra le possibilità per il calendario 2020, sembra che quest'anno non si andrà al Mugello, dove hai vinto l'anno scorso. Sarà una grande mancanza se dovesse essere così?
"Mi dispiacerebbe molto, perché è la mia pista preferita, quella dove mi sono sempre emozionato di più. Non solo l'anno scorso, in generale è sempre stata una pista su cui ho fatto bene, quindi ci tengo particolarmente. L'unico lato positivo è che per due anni sarò io l'ultimo vincitore al Mugello, ma conta veramente poco. Avrei preferito rimettermi in gioco e correre. Però sì, credo che al Mugello non si correrà. Speriamo che in Italia si possa fare almeno a Misano".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Ducati Corse

Comunque anche a Misano nel 2017 hai lottato per la vittoria, quindi anche quella è una pista favorevole...
"Sì, sotto alla pioggia. Forse avevo assaggiato il gusto della vittoria un po' troppo presto e con Marquez abbiamo fatto a 'coltellate' all'ultimo giro, ma l'ha spuntata lui. Me la sarei potuta vivere alla grande, perché sarebbe stato proprio in Italia, ma non ce l'ho fatta quella volta ed ho dovuto aspettare un altro paio d'anni per la mia prima vittoria".

Sempre guardando al calendario, possiamo dire che per alcuni aspetti sorride alla Ducati: sembra ci sia una doppia gara al Red Bull Ring e sicuramente non si andrà al Sachsenring...
"In realtà il Sachsenring è una pista che mi è sempre piaciuta, dove ho fatto sempre delle buone gare, mentre al Red Bull Ring sono riuscito solamente un anno ad andare forte e a stare nei primi cinque. Però quello di quest'anno sarà un campionato in cui bisognerà tirare fuori in 110% perché, essendo più corto, ogni gara sarà come una finale. Bisognerà cercare di fare pochissimi errori e di essere sempre competitivi, perché non c'è il tempo per recuperare. L'Austria di solito è una pista favorevole alla Ducati, quindi dovrò sfruttare tutto quello che ho per cercare di essere competitivo. La mia moto può vincere su quella pista e lo abbiamo visto in passato, quindi devo cercare di salire sul podio o provare almeno ad essere competitivo come hanno fatto Dovizioso e Lorenzo negli ultimi anni".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

In attesa di ripartire, il mercato piloti ha già iniziato a muoversi e tanti tasselli hanno iniziato ad andare al loro posto. Dal tuo punto di vista, sarebbe stato meglio aspettare l'inizio delle gare o cambia poco?
"Non potendo valutare in pista il valore dei piloti, in questo momento non so se abbia tanto senso prendere delle decisioni sul futuro. E' chiaro che questa è una cosa che non collima tanto con il pensiero che c'è in MotoGP, perché ci sono già diversi piloti che hanno firmato. Sembra che i team ufficiali si vogliano portare avanti, però io preferirei aspettare di correre prima di iniziare a parlare del futuro".

Ma la Ducati è il tuo unico obiettivo o sei disposto ad ascoltare anche altre proposte?
"L'obiettivo è quello di cercare di avere la moto più competitiva possibile. Quest'anno, alla fine dei test, abbiamo lasciato un po' a metà il lavoro sul cercare di far funzionare meglio la nuova gomma posteriore sulla nostra moto, però già in Qatar andavamo meglio. E' chiaro che vorrei essere competitivo con questa moto anche in futuro, però vorrei che ci fosse la volontà di tutti di andare avanti e di fare ancora delle belle gare insieme. Spero che tutto dipenda da me e dai risultati che farò quest'anno quando finalmente si tornerà a correre".

Tra i rumors circolati nell'ultimo periodo c'era anche la possibilità che la Ducati ti offrisse un contratto da pilota ufficiale in Superbike. In testa hai solo la MotoGP o è un'opzione che potresti considerare?
"Ancora non ci ho pensato, anche perché questa proposta non mi è arrivata (ride). Però io penso di poter vincere in MotoGP, non dico il Mondiale, ma ho dimostrato che almeno una gara me la sono portata a casa e vorrei rifarlo. E' chiaro che vorrei continuare in MotoGP, ma con una moto competitiva, per cercare di lottare per le posizioni di vertice. Se questo non è più possibile, mi dovrò guardare intorno e magari continuare in Ducati, ma in Superbike. Sinceramente, non ci ho ancora pensato. Diciamo che preferisco concentrarmi sul piano A e provare a portarlo a termine, poi semmai pensare al piano B".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Andando incontro ad una stagione sicuramente strana, i tuoi obiettivi a livello di risultati sono invariati o cambiano?
"Quella dell'anno scorso è stata la mia miglior stagione in MotoGP, perché ho raggiunto quelli che erano i miei obiettivi, come centrare la mia prima vittoria. Poi me ne sono posto degli altri più alti e non sono riuscito a centrarli. Anzi, forse mi hanno distolto un po' da quella che era la serenità che avevo trovato all'inizio dell'anno, e ho perso quel terzo posto nel Mondiale a cui tenevo parecchio. E' chiaro che quest'anno voglio far meglio dell'anno scorso. Vorrei riuscire a stare nella top 5 e a lottare con i migliori. L'anno scorso mi è mancato pochissimo per finire il Mondiale nei primi cinque, ma dal terzo al sesto eravamo davvero tutti in pochissimi punti".

Pensi che il nuovo dispositivo "holeshot", che permette di variare l'altezza del posteriore anche in movimento, possa aiutarti a centrare il tuo obiettivo?
"E' stata una grande intuizione di Gigi (Dall'Igna, ndr), che comunque è sempre avanti. Ma in generale, negli ultimi anni, abbiamo visto che la Ducati è sempre molto all'avanguardia nel ricercare soluzioni inedite ed innovative per la MotoGP. Penso alle ali, al cucchiaio, a vari deflettori. Adesso c'è l'holeshot. Ma in MotoGP serve veramente tutto perché, a volte, dopo 120 km di gara, ti giochi il risultato all'ultima curva e quindi anche una minima differenza può farti guadagnare una posizione. Penso a tante volte in cui magari ero in lotta per il podio e tra fare terzo e fare quarto c'è una bella differenza: sei sei quarto, hai fatto una bella gara, ma non ti porti a casa neanche una coppa. Sono situazioni in cui poi pensi che magari ti è mancato un millesimo al giro o poco più, quindi ogni piccolo aiuto serve. Poi è chiaro che quello non basta, perché anche gli altri vanno avanti con lo sviluppo e noi dobbiamo lottare con le più grandi factory del mondo, che hanno sicuramente a disposizione molto più personale di noi".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Ducati Corse

L'altra cosa positiva che si è notata nel corso dell'inverno è che sembra che la Ducati abbia ripreso il suo predominio a livello di motore: come velocità di punta eravate tutti davanti in Qatar...
"Abbiamo guadagnato qualcosa, ma non so se magari gli altri abbiano lavorato su altri aspetti. L'anno scorso la Honda andava forte sul rettilineo, ma quest'anno sembrava che noi fossimo più veloci, anche se poi con due test fai fatica a capire queste cose, perché non hai il riferimento di una battaglia vera e propria. Però, guardando i dati dei test, sembra che effettivamente riuscissimo ad essere più veloci di un paio di km/h. Il fatto è che comunque ci sono anche tante curve oltre ai rettilinei (ride)".

Di contro, la Desmosedici GP sembra essere una delle moto che hanno faticato di più con la nuova gomma posteriore. Vi aspetta ancora molto lavoro per adattarvi su questo fronte?
"Sicuramente c'era del lavoro da fare quando abbiamo concluso i test. A Sepang eravamo andati un po' in difficoltà, perché questa gomma ci era già stata portata ai test della fine dell'anno scorso a Valencia e Jerez, che però erano stati martoriati dal brutto tempo, quindi non ci eravamo realmente resi conto di quanto fosse cambiata. In Qatar invece le cose sono andate un pochino meglio, perché tra i due test abbiamo avuto il tempo per analizzare un po' tutto. Losail è già una pista un po' più favorevole alla nostra moto e ci siamo adattati, quindi penso che avessimo imboccato la strada giusta, anche se tra imboccarla e percorrerla tutta sono mancate quelle gare che non abbiamo potuto fare".

Tra le altre cose, in Qatar eri stato l'unico ad aver fatto una simulazione di gara completa...
"Sì, ci tenevo particolarmente a fare la simulazione di gara. In Qatar, praticamente, ho fatto il time attack solo il primo giorno, poi il secondo ed il terzo mi sono concentrato sulla messa a punto in ottica gara. Effettivamente, io ho fatto 22 giri completi e non era andata male, anche perché avevo usato la gomma soft al posteriore. Avevo il dubbio se si potesse utilizzare o meno, ma ero già riuscito a chiarirmelo in vista della gara. C'era Quartararo che era più veloce di me, però sul passo gara eravamo i migliori dopo di lui".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Nella pausa, sei stato tra i piloti che si sono divertiti con i Virtual GP e mi sembra che tra l'Austria e Jerez avessi fatto anche dei bei progressi. Ti diverti con questi Esports?
"Li ho subito ripersi però quei progressi (ride)! Purtroppo lo sviluppo della mia tecnica di guida non è progredito moltissimo. Mi piace molto di più giocare con le auto, perché comunque hai il volante e la pedaliera, quindi è più simulativo. Con il joypad invece, per quanto il gioco sia quello delle moto, non riesci ad avere la stessa fedeltà con la realtà di quelli di macchine, quindi preferisco i secondi. Faccio allenamenti quasi professionali: ho un simulatore con il cockpit collegato al PC ed ho addirittura il visore 3D. Mi diverto e poi mi aiuta ad allenare la concentrazione, ma anche la coordinazione tra mente e corpo. Poi c'è una grande fedeltà alla realtà, quindi mi piace molto".

Quindi se ti dovessero invitare a partecipare ad un Virtual GP di F1, ci proveresti?
"Il gioco della Formula 1 non l'ho provato, mi sto concentrando sulle macchine Gran Turismo. Comunque ho fatto gare online di qualunque tipo, quindi in questo momento correrei anche con i sacchi (ride)!".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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