Pernat sul crash Iannone-Lorenzo: "Non difendo l'indifendibile, però..."
Il manager del pilota della Ducati riconosce a Radio 24 l'errore di valutazione di Andrea, anche se la Yamaha ha avuto una decelerazione molto lunga. E aggiunge di avergli detto che se avesse aspettato avrebbe passato Jorge prima o poi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Uno dei fatti più controversi del GP di Catalogna di MotoGP è stato senza ombra di dubbio l'incidente tra Andrea Iannone e Jorge Lorenzo, con il pilota della Ducati che ha letteralmente travolto quello della Yamaha alla curva 10 quando erano in battaglia per la quinta posizione.
Un errore che purtroppo lo costringerà a prendere il via dall'ultima posizione ad Assen. Una punizione troppo leggera secondo il maiorchino, che riteneva che il pilota di Vasto avrebbe meritato una gara di stop, visto che si trattava di un qualcosa di simile a quanto aveva fatto con Andrea Dovizioso in Argentina.
Sull'argomento è intervenuto Carlo Pernat, manager di Iannone, che ne ha parlato ai microfoni di Radio 24: "Io non difendo l'indifendibile. Iannone è un talento davvero esagerato, il problema è che è nato in un team che era la sua famiglia, dove comandavano loro e la colpa non era mai loro ma degli altri".
Pur non volendo difendere l'indifendibile, Pernat sembra dare qualche parziale scusante ad Andrea: "Quest’anno purtroppo siamo caduti in diversi errori. Quello in Argentina è stato un disastro totale, abbattere il tuo compagno di squadra nell’ultima curva quando sei secondo e terzo, neanche se mi danno un milione di euro dico che ci sta. In questo di ieri, non è che difendo l’indifendibile, però si è saputo quando siamo andati a vedere la telemetria di Yamaha, che ha avuto una decelerazione di 200 metri. Iannone questa decelerazione non è arrivato a capirla, non saprei, sai quando corri ci può stare".
Anche se poi ha riconosciuto di aver detto anche lui a Iannone che in questo caso un atteggiamento più prudente avrebbe pagato: "Io comunque gli ho detto mille volte: stai lì, Lorenzo ha avuto tanti problemi, se gli stava dietro andava a finire che prima o poi, in un modo o nell’altro, lo avrebbe passato".
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