Perché i commissari devono rivedere l'incidente tra Miller e Mir
Nonostante la decisione della Suzuki di non fare appello contro il rifiuto della Race Direction di penalizzare Jack Miller dopo l'incidente con Joan Mir a Losail, dovrebbe essere fatto qualcosa per evitare il ripetersi di qualcosa del genere, che sarebbe potuto finire facilmente in tragedia.
Al 13esimo giro del GP di Doha di MotoGP, il gruppo di testa guidato da Jorge Martin stava iniziando ad allungarsi. Il campione del mondo in carica Joan Mir, sesto dietro a Jack Miller, è stato spinto quindi a fare una manovra d'attacco nei confronti del pilota della Ducati. All'ingresso della curva 10 ha provato ad approfittare della maggior velocità di percorrenza della sua Suzuki per sfruttare un varco che l'australiano aveva lasciato all'interno.
C'è stato un contatto, per il quale Mir si è scusato, togliendo il piede destro dalla pedana ed alzando la gamba. Ma le scuse chiaramente non sono state sufficienti per Miller, che ha colto l'opportunità per riprendere la posizione quando Mir è uscito largo dall'ultima curva, senza pensare a come sarebbe rientrato in pista il suo rivale. Secondo i dati della Suzuki, il contatto tra i due è avvenuto a circa 190 km/h. Ci sono diverse ragioni per credere che il pilota australiano stesse cercando vendetta e Mir infatti ha criticato la manovra, con la convinzione che fosse deliberata.
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