Ora Dovi e la Ducati devono stupire nella "tana" di Marquez
Festeggiata la vittoria di Motegi, è già il momento di pensare a Phillip Island, che sulla carta è molto favorevole allo spagnolo. Rovinargli la festa sul suo terreno di caccia spianerebbe davvero la strada verso un'impresa clamorosa.
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Andrea Dovizioso e la Ducati ormai sono un certezza. Dopo cinque vittorie in una sola stagione, due delle quali arrivate piegando proprio all'ultima curva l'avversario nella corsa al titolo Marc Marquez, sarebbe ingeneroso continuare a parlare di sorpresa.
Se vogliono continuare a coltivare il sogno iridato, però, devono proprio continuare a stupire, perché vanno incontro a quello che sulla carta è lo scoglio più grande da superare, il GP d'Australia.
Il tracciato di Phillip Island è molto congeniale a Marquez, perchè gira in senso antiorario e quindi la maggior parte delle curve sono a sinistra, le sue preferite. Di contro, Dovizioso è tra i pochi che non hanno mai nascosto di non amare il velocissimo tracciato australiano e il suo ruolino di marcia lo conferma.
Da quando corre in MotoGP è salito sul podio una sola volta, nell'ormai lontano 2011. Con la Ducati invece ha collezionato due quarti posti, nel 2014 e nel 2016, ma senza riuscire mai ad inserirsi nella lotta per la vittoria.
Va detto però che, se se ne fa un discorso di risultati, allora quelli del rivale della Honda non sono particolarmente impressionanti, che in quattro anni nella classe regina ha ottenuto una vittoria, ma anche due ritiri ed una squalifica.
Tuttavia, è altrettanto vero che Marc era in testa in tutte e tre le occasioni, sia quando è caduto nel 2014 e nel 2016, che quando nel 2013 si è visto sventolare la bandiera nera per essere rientrato con un giro di ritardo per il cambio moto obbligatorio (con il nuovo asfalto c'erano stati grossi problemi legati alla durata delle gomme).
Lo stesso "Desmodovi" ha riconosciuto l'importanza della seconda tappa della tripletta asiatica: "Sarà fondamentale fare una grande gara in Australia, perché nelle curve in cui si piega tanto a sinistra Marc riesce sempre a fare la differenza. E' la sua specialità e non la nostra. Phillip Island è molto importante, però non voglio dare più importanza ad una gara piuttosto che ad un'altra, perché con le gomme Michelin quest'anno bisogna sempre vivere il momento e cercare di tirarne fuori il massimo".
Dal canto suo, Marquez vede la Ducati favorita in Malesia, ma non nasconde l'impazienza di arrivare a Phillip Island: "credo che Dovizioso sarà molto forte in Malesia, ma in Australia e a Valencia ci sono molte curve a sinistra, quindi credo che ci divertiremo".
E' anche vero però che quest'anno il binomio Dovizioso-Ducati ha già colpito due volte su piste che non dovevano certamente essere tra i territori di caccia preferiti, a Barcellona e a Silverstone. Se agli antipodi riusciranno a fare loro la regola del "non c'è due senza tre", allora Sepang potrà diventare davvero lo spartiacque di un Mondiale aperto fino alla fine. Se invece Marquez rispetterà i pronostici, allora diventerà tutto più complicato, anche perché lo spagnolo partirà già con 11 punti di vantaggio.
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