Nakagami lavorerà con l'ex capo tecnico di Pedrosa nel 2018
Ramon Aurin, ex capo tecnico di Dani Pedrosa, lavorerà accanto a Takaaki Nakagami nell'anno del suo esordio in MotoGP con la Honda LCR.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il 52enne, che da tanti anni è legato alla Honda, ha lavorato con Jack Miller alla Marc VDS in questa stagione, dopo che Giacomo Guidotti ha preso il suo posto alla HRC al fianco di Pedrosa.
Con il passaggio di "Jackass" alla Ducati Pramac nella prossima stagione, Aurin, che in passato ha lavorato anche con Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, sarà riassegnato alla Honda LCR per affiancare Nakagami.
Nakagami, vincitore di due gare in Moto2, è stato ufficializzato come compagno di squadra di Cal Crutchlow nel mese di agosto, sarà il primo giapponese impegnato a tempo pieno in MotoGP dopo l'esperienza di Hiroshi Aoyama nel 2014.
Molto probabilmente correrà in sella ad una RC213V in versione 2017, anche se questa cosa deve ancora trovare conferma da parte della Honda.
"Lo deciderà la HRC che moto avrò" ha detto Nakagami. "Ma non mi interessa troppo che moto sarà, perché io non ho esperienza in MotoGP".
"Forse non capirei neanche la differenza tra una moto 2017 ed una 2018".
Nakagami ha già avuto modo di provare la RC213V lo scorso inverno, in una tre giorni di test privati a Jerez. Un'esperienza che lo ha convinto che la MotoGP potrebbe essere più adatta da lui di una Moto2.
"E' stato incredibile" ha detto parlando del test. "Sono stati tre giorni bellissimi per me. Ho sempre voluto guidare una MotoGP ed ho avuto la mia occasione".
"La potenza è incredibile, ma lo sono anche il grip delle gomme e l'elettronica. La velocità è davvero impressionante".
Il 25enne, che debutterà con la Honda LCR nei test di Valencia di questo mese, ha aggiunto che immagina che la parte più complicata dell'adattamento alla MotoGP sarà quella legata all'elettronica.
"Non ho mai corso con una moto con l'elettronica, solo alla 8 Ore di Suzuka (che ha vinto nel 2010) ho capito cosa è in grado di fare" ha detto.
"La moto della 8 Ore di Suzuka era competitiva e mi sono sentito a mio agio. Ma quella moto ed una MotoGP sono completamente diverse".
"Non posso dire molto al momento. Forse dopo il test di Valencia avrò delle sensazioni completamente diverse".
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