Nelle ultime settimane ci si era interrogati molto riguardo alla gestione che la
Honda avrebbe dovuto attuare all'interno della sua squadra ufficiale. La domanda che tutti si facevano era:
Dani Pedrosa deve essere lasciato libero di lottare per la vittoria o deve aiutare
Casey Stoner.
Oggi a
Brno ci ha pensato direttamente lo spagnolo a risolvere il problema, stendendosi dopo appena tre giri, quando sembrava avere un ritmo insostenibile per il resto del gruppo e spianando la strada verso la sesta vittoria stagionale all'australiano.
Stoner però si è ampiamente meritato questo successo per quello che ha fatto vedere in pista: solo a tre giri dalla fine ha infatti iniziato a girare sopra all'1'58", dopo aver viaggiato al di sotto di questa soglia per la maggior parte della distanza. Un passo che gli ha consentito di costruirsi un margine di quasi 10" sugli inseguitori.
E in casa
Honda oggi sono riusciti tutti ad aiutarlo a loro modo, visto che il podio è completato da
Andrea Dovizioso e Marco Simoncelli, che sono riusciti ad inserirsi davanti a
Jorge Lorenzo. Il Dovi forse ha perso un po' troppo tempo dietro allo spagnolo nella parte centrale della corsa, ma poi è andato perentoriamente a staccare il resto del trenino per prendersi un ottimo secondo posto.
Per assurdo,
Simoncelli invece è riuscito a conquistare il suo primo podio nella classe regina proprio nella gara in cui aveva convinto meno in qualifica. In gara però "SuperSic" è stato molto determinato ed ha evitato errori meritandosi il tanto agoniato gradino più basso del podio.
Solo quarto
Lorenzo, la cui
Yamaha è parsa decisamente meno guidabile rispetto al solito, soprattutto nella parte centrale della corsa, nella quale ha anche rischiato di cadere almeno un paio di volte. Il campione del mondo in carica era uno dei pochi che montava una gomma morbida all'anteriore, ma è difficile che i suoi problemi possano essere riducibili solo a questo.
La top five è poi completata da
Ben Spies, arrivato vicinissimo al compagno di squadra nonostante il problema fisico al braccio sinistro che lo ha tormentato per tutto il weekend. Sempre sesto
Valentino Rossi, che però questa volta può essere tutto sommato soddisfatto della sua corsa.
Dopo un avvio non troppo esaltante, infatti, la sua
Desmosedici gli ha consentito di prendere un ritmo simile a quello dei piloti che lo precedevano. Non a caso, fino a pochi giri dal termine era parso in grado di provare ad infastidire
Spies. Sfortunato, infine,
Alvaro Bautista, scivolato mentre viaggiava nella scia di
Rossi e girava su tempi migliori rispetto al trenino che lo precedeva.
Per quanto riguarda la classifica iridata, la fuga di
Stoner diventa sempre più solitaria, visto che il vantaggio nei confronti di Lorenzo aumenta a ben 32 lunghezze. Un distacco che comincia ad essere importante, specie se la
Yamaha non riuscirà a reagire prontamente, regalandogli degli aggiornamenti per la sua
M1.
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