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MotoGP | Zarco: "La Ducati 2022 è ancora difficile da gestire"

Nonostante la pole position ed il secondo posto ottenuti nel Gran Premio del Portogallo, Johann Zarco ha ammesso che la Ducati Desmosedici GP22 è ancora un po' "difficile da gestire".

Johann Zarco, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La Ducati si aspettava di sbaragliare la concorrenza nel 2022 con la sua nuova Desmosedici GP, visto che aveva chiuso la passata stagione con una moto che a detta di tutti era la migliore del lotto, come testimoniato dalle quattro vittorie colte nelle ultime sei gare.

Tuttavia, le modifiche apportate al nuovo prototipo hanno richiesto un periodo di adattamento molto più lungo ai piloti, con il nuovo motore che sembra generare delle difficoltà quando si tratta di scaricare la potenza a terra in accelerazione.

La miglior Ducati finora è stata quella del Gresini Racing affidata ad Enea Bastianini, che però è una versione 2021. Il pilota romagnolo ha vinto due gare, anche se è caduto in quella dello scorso fine settimana a Portimao, arretrando al quarto posto nel Mondiale, staccato di 8 lunghezze da Fabio Quartararo ed Alex Rins, che ora dividono la leadership.

In Portogallo invece il miglior alfiere della Casa di Borgo Panigale è stato Johann Zarco, che con la sua GP22 con i colori del Pramac Racing è riuscito a conquistare la pole position e a concludere la gara al secondo posto. Un risultato che comunque secondo lui non dipende dal fatto che tornare in Europa possa mostrare un quadro più chiaro della situazione.

"Capisco quando si pensa che l'Europa potesse rappresentare un nuovo inizio o far capire chi è più forte e chi invece può avere più problemi", ha detto Zarco. "Ma in questa stagione ci sono troppi piloti in lizza per il podio, e anche io non mi sarei aspettato di poter fare una gara così buona questo fine settimana".

"Anche io faccio parte di quel gruppo che sperano di vincere o almeno di avere la possibilità di provarci, e di salire sul podio. Questo però credo che renderà il campionato davvero difficile per tutti. L'unico che qui ha dimostrato di avere qualcosa in più è Fabio (Quartararo), ma non credo che sia l'immagine dell'inizio della stagione europea".

"Comunque prendo le cose positive e sto ancora migliorando il feeling, perché la Ducati sta lavorando bene, ma a volte è ancora difficile riuscire a gestire tutto. Una volta che noi - dico noi perché la Ducati ha otto piloti - riusciremo a gestirne il potenziale, potremo mettere più Ducati davanti".

Johann Zarco, Pramac Racing

Johann Zarco, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Parlando della sua gara, Zarco ritiene che la chiave per il podio sia stata riuscire a recuperare posizioni rapidamente dopo averne perse diverse alla partenza. Cosa che gli ha permesso, per esempio, di evitare di rimanere coinvolto nella carambola tra Joan Mir e Jack Miller.

"Sono abbastanza felice, chiaramente. La pole position è stata il primo passo verso la felicità. E la gara è stata fantastica. Ho perso un po' di tempo in partenza, ma mi sentivo bene in frenata. Questo mi ha dato fiducia, quindi ho cercato di riconquistare subito le posizioni perse".

"Quando ho superato Alex Marquez e Miller è stato il punto chiave della gara, perché in terza posizione mi sentivo bene dietro a Mir, ma non abbastanza da poter pensare di andare a riprendere Fabio".

"Quindi è stato meglio stare dietro a Joan e rimanere concentrato su di lui. Poi quando si è avvicinato Jack sono felice di aver attaccato per portarmi secondo, altrimenti avrei rischiato di rimanere anche io coinvolto nel loro incidente".

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"Alla fine mi sono preoccupato con Aleix Espargaro, perché sta vivendo un grande momento della sua carriera, quindi sapevo che poteva essere veloce, ma sono riuscito a gestire abbastanza le energie per spingere un po' di più all'ultimo giro", ha concluso, riguardo a come ha gestito l'attacco del pilota dell'Aprilia nel finale.

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