MotoGP | Yamaha: quante alette diverse sul nuovo cupolino
La M1 del francese nei test di Valencia sta valutando tantissime soluzioni diverse: il nuovo motore by Marmorini, il telaio di nuovo disegno e l'aerodinamica evoluta. Fabio Quartararo ha avuto a disposizione molte soluzioni nuove dalle quali dovrà deliberare la moto del prossimo anno.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Fabio Quartararo la delusione per il mondiale perso all’ultima gara l’ha sbollita in fretta. Il pilota francese è già molto concentrato nei test di Valencia per capire quale potrà essere il potenziale della M1 che la Yamaha gli ha preparato: motore nuovo, frutto del lavoro del figlio di Luca Marmorini, telaio rivisto e aerodinamica di nuova concezione.
Nel team Yamaha Factory si cerca di non perdere nemmeno un minuto della giornata al Ricardo Tormo perché le indicazioni di questa giornata saranno importanti per definire la moto del prossimo anno.
Fabio Quartararo, con la M1 Yamaha del Factory Racing dotata di nuove alette
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
La Yamaha ha messo a disposizione dei piloti diverse configurazioni di alette che sono state montate e tolte dalla nuova carena. A primo acchito viene da dire che le soluzioni della M1 sono state molto influenzate dal disegno Ducati: la parte anteriore della moto richiama molto il disegno della Desmosedici GP22 con le alette biplano attaccate più in alto al cupolino, mentre la seconda versione lavora più in basso con un profilo principale a trapezio e un secondo elemento inferiore più piccolo.
Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, con il deviatore di flusso in livrea camouflage
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
A metà carena si sono osservati anche i piccoli deviatori di flusso con la livrea camuflage per celare le linee di questa soluzione.
Il campione francese ha potuto valutare tutto il materiale che gli è stato messo a disposizione: adesso sarà importante indirizzare le scelte tecniche verso le soluzioni che possono offrire il miglior compromesso prestazionale, senza perdere la caratteristica principale della M1 che è da sempre la guidabilità nelle curve lente.
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