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Valentino: "Il segreto? Dimenticare le vittorie"

Il "Dottore" traccia un bilancio positivo del 2014 e spiega che c'è voluta grande umiltà per tornare al top

Valentino:

Dopo tre anni di difficoltà, Valentino Rossi è tornato a respirare la lotta per il vertice della MotoGp nel 2014. E' chiaro che con ben 11 vittorie di differenza, Marc Marquez è ancora lontano, ma intanto il "Dottore" quest'anno è tornato a battere avversari come Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, cosa che non gli riusciva ormai dal lontano 2009.

Nella giornata di ieri la Yamaha ha diffuso un'intervista al pesarese, che traccia un bilancio di questa annata che lo ha visto crescere davvero tanto rispetto al 2013 e che quindi rilancia decisamente le sue ambizioni in vista del 2014.

"Sono molto contento della mia stagione. Il bilancio è sicuramente positivo, soprattutto per l’importanza che aveva per me: era la stagione chiave, dovevo decidere il mio futuro. Lo scorso anno non ero molto contento del mio piazzamento a fine stagione: più di una volta mi sono messo seriamente in discussione perché dovevo decidere se continuare o no. Il mio target è sempre stato quello di arrivare davanti e lottare per il podio ma lo scorso anno non sempre è stato possibile. Alla fine di questo 2014 invece sono contento perché è successo ciò che volevo. Ho fatto cambiamenti importanti e anche molto difficili a inizio stagione, hanno funzionato e ora sono felice" ha esordito Valentino.

Nel corso della stagione la sua M1 è cresciuta molto. Sicuramente una cosa positiva, ma che lascia anche un pizzico di rammarico sulle prime uscite: "Insieme siamo stati capaci di migliorare la moto e renderla competitiva e vincente. E' un peccato che questo sia successo solo alla fine, perché nelle prime gare abbiamo accumulato un gap troppo grande. Sarebbe stato bello iniziare la stagione con il potenziale attuale".

Nelle ultime gare però ha lottato costantemente per la vittoria. Uno step che lo rende particolarmente orgoglioso: "Essere tornato a lottere per la vittoria in ogni weekend è senza dubbio una grandissima soddisfazione, sia come pilota che come uomo. Gli ultimi anni sono stati piuttosto complicati. I due con la Ducati sono stati difficilissimi, mentre nel 2013 è andata molto meglio, ma non riuscivo a esprimermi a dovere. Per questo ho dovuto fare scelte difficili, coraggiose e anche rischiose".

Quando poi gli è stato chiesto qual è il momento di questa stagione che non si dimenticherà, non ha avuto dubbi: "Sicuramente la vittoria di Misano, di fronte a tutti i miei tifosi. Sono riuscito a tornare sul gradino più alto del podio in Italia a 5 anni dall'ultima vittoria ed è stato fantastico! Ho amato quella gara. Mi sono divertito molto e ho provato davvero delle belle emozioni. In realtà però mi sono divertito ancora di più nella seconda vittoria, in Australia, perché a Misano ero troppo emozionato e non sono riuscito a godermela. Invece a Phillip Island sono riuscito ad apprezzarla di più".

La domanda sul decimo Mondiale poi non poteva mancare: "Io ci credo, l'ho sempre detto. Dopo questa stagione, ci credo ancora di più. Perché siamo lì, siamo vicini. Certo, non sarà facile, perché Lorenzo l'anno prossimo sarà più forte e soprattutto perché quest’anno Marquez ha vinto 13 gare, 11 più di me, quindi la differenza è tanta. Per colmare questo gap devo lavorare ancora di più su me stesso, lavorare meglio con Galbusera e, certamente, anche Yamaha ci deve dare una mano. Quest'anno, soprattutto all'inizio, la Honda era più competitiva di noi e la prima metà della stagione è stata fin troppo facile per Marquez. Se lo vogliamo mettere in difficoltà, dobbiamo stargli più vicini fin dalle prime gare".

Interessante anche la risposta che ha dato relativamente alla sua reazione alla mancanza di risultati degli ultimi tre anni: "Il segreto sta nel capire se vuoi ancora fare parte del gioco o meno. Devi dimenticare tutte le vittorie che hai ottenuto in passato, devi avere grande umiltà ed essere consapevole che più vai avanti e più devi lavorare. Se invece ti siedi sugli allori e pensi ai nove Mondiali e alle gare vinte, oppure che il tuo modo di guidare vada bene così, tanto vale rimanere a casa! Lo sport, gli avversari, le gomme e le moto cambiano e tu non puoi stare fermo a guardare. Devi metterti in testa di lavorare sempre di più e più duramente".

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