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MotoGP | Test Jerez: Zarco il più veloce tra tante cadute

Nonostante una scivolata alla curva 1, il pilota della Ducati Pramac ha conservato la prima posizione davanti alla KTM di Binder ed alla Yamaha di Quartararo, soddisfatto del nuovo forcellone. Poche novità per Ducati, che usa il minimo indispensabile Bagnaia per non sforzare la sua spalla. Tante novità in casa Aprilia, ma tanto lavoro anche per Marquez, che aveva a disposizione ben tre moto.

Johann Zarco, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il pomeriggio non ha cambiato volto alla classifica della giornata di test collettivi della MotoGP che è andata in scena a Jerez de la Frontera. Proprio come all'ora di pranzo, in cima alla lista dei tempi è rimasta la Ducati con i colori del Pramac Racing affidata a Johann Zarco.

Il francese, che è anche incappato in una scivolata alla curva 1, non è riuscito a ritoccare il crono di 1'37"136 realizzato in mattinata, ma anche i suoi inseguitori non sono riusciti ad avvicinarsi, anche perché la pista oggi era in condizioni peggiori rispetto a quelle del weekend, cla temperatura più bassa ed anche un vento piuttosto fastidioso.

Alle sue spalle, staccata di 158 millesimi, troviamo la KTM di Brad Binder, pure lui nell'elenco dei tanti piloti finiti a terra, così come il fratello Darryn per ben due volte, Remy Gardner, Maverick Vinales e Takaaki Nakagami.

Ad avere la peggio è stato proprio il giapponese, scivolato alla curva 1 in mattinata, provocando anche la bandiera rossa, necessaria per ripristinare gli airfence. Il portacolori della Honda LCR è stato successivamente trasferito a Barcellona per sottoporsi a dei controlli al ginocchio sinitro, uscito dolorante dall'incidente.

Quella di Nakagami però non è stata la sola bandiera rossa di giornata, perché nel pomeriggio c'è stata una seconda interruzione provocata da Lorenzo Savadori. La sua Aprilia ha perso liquidi e questo ha costretto i commissari a lavorare in pista per circa 40 minuti prima che l'attività potesse riprendere regolarmente.

Tornando a scorrere la classifica, in terza posizione troviamo Fabio Quartararo. Il leader del Mondiale si è dato parecchio da fare, completando 78 giri e provando un nuovo forcellone che sembra aver dato riscontri positivi sul fronte del grip al posteriore. Tanti chilometri anche per il suo compagno Franco Morbidelli, che però continua ad avere più difficoltà ed ha chiuso solo 17°.

Quarto tempo per la Ducati ufficiale di Jack Miller. L'australiano non aveva tante cose da provare, quindi si è concentrato sulle geometrie della sua Desmosedici GP. Pochissimo invece il lavoro del compagno Pecco Bagnaia, 12° a fine giornata, che ha completato appena 24 giri prima della pausa pranzo per evitare di sovraccaricare la spalla destra, già sforzata parecchio nella vittoria di ieri.

A completare la top 5 c'è la Honda di Pol Espargaro, che ha messo a referto ben 85 giri. Gli occhi però erano tutti puntati sull'altro lato del box HRC, nel quale Marc Marquez aveva ben tre moto a disposizione, con tanto di aerodinamica 2021 da rivalutare, per andare alla ricerca di quel feeling con l'anteriore che sembra aver smarrito con la RC213V 2022. L'otto volte iridato però ha chiuso solo 15°, staccato di otto decimi, con 60 giri all'attivo.

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Sesto ed ottavo tempo per le due Suzuki di Joan Mir ed Alex Rins, che oggi hanno lavorato soprattutto sul setting, con il secondo che ha risolto il problema tecnico che aveva colpito la sua GSX-RR durante la gara di ieri. La notizia che ha scosso il paddock è arrivata però dopo la bandiera a scacchi, perché secondo un'indiscrezione raccolta da Motorsport.com la Casa di Hamamatsu sarebbe pronta a dire addio alla MotoGP alla conclusione della stagione 2022.

Tra le due Suzuki si è infilata l'Aprilia di Aleix Espargaro e bisogna dire che la carne al fuoco era davvero tanta per la Casa di Noale. In mattinata i due titolari hanno avuto a disposizione l'abbassatore più evoluto che ha utilizzato Savadori nel weekend, oltre a provare novità di elettronica e legate alla gestione della frizione. Nel pomeriggio poi c'era in programma anche la valutazione di un nuovo telaio e di un nuovo forcellone.

La top 10 si chiude poi con le due Ducati di Jorge Martin ed Enea Bastianini. Anche per il portacolori del Gresini Racing è stata una giornata interessante, perché la Casa di Borgo Panigale gli ha messo a disposizione l'aerodinamica 2022, adattandola alla sua GP21. Una soluzione che secondo "Bestia" ha dei pro o dei contro, ma che sembrerebbe indirizzato ad utilizzare se gli verrà messa a disposizione.

I tempi a fine giornata

Pos. Pilota Moto Tempo/Gap Giri
1 J. Zarco Ducati 1'37"136 54
2 B. Binder KTM +0"158 58
3 F. Quartararo Yamaha +0"302 78
4 J. Miller Ducati +0"320 53
5 P. Espargaró Honda +0"420 85
6 J. Mir Suzuki +0"620 66
7 A. Espargaró Aprilia +0"638 46
8 Á. Rins Suzuki +0"642 67
9 J. Martín Ducati +0"645 61
10 E. Bastianini Ducati +0"666 45
11 Á. Márquez Honda +0"669 80
12 P. Bagnaia Ducati +0"671 24
13 M. Bezzecchi Ducati +0"687 56
14 L. Marini Ducati +0"761 69
15

M. Márquez

Honda +0"804 60
16 M. Viñales Aprilia +0"930 59
17 F. Morbidelli Yamaha +0"941 83
18 A. Dovizioso Yamaha +1"043 66
19 F. Di Giannantonio Ducati +1"135 64
20 T. Nakagami Honda +1"153 16
21 M. Oliveira KTM +1"183 65
22 R. Gardner KTM +1"453 44
23 D. Binder Yamaha +1"761 54
24 L. Savadori Aprilia +1"791 55

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