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MotoGP | Taramasso: "Le slick di Bagnaia? Azzardo, ma si poteva fare"

Il responsabile della Michelin ha tracciato un bilancio molto positivo del weekend di Portimao, nel quale le coperture francese hanno reso molto bene sia sul bagnato che in gara sull'asciutto, nonostante il poco tempo per lavorare. Questo fine settimana si torna subito in pista a Jerez, ma in condizioni che dovrebbero essere più favorevoli.

Piero Taramasso, Michelin

Michelin Sport

Dalla pioggia e il gelo di Portimao al caldo andaluso di Jerez. E' questo il percorso che farà la MotoGP questa settimana. Stando alle previsioni, il GP di Spagna non delude le aspettative e possiamo attenderci tre giorni di sole.

Ed è già tanto dopo il weekend complicato con cui hanno dovuto fare i conti i protagonisti del Motomondiale in Algarve, con tre giorni caratterizzati da continui cambiamenti climatici e da un vento gelido. Fattori che messi insieme hanno creato delle condizioni particolarmente difficili per squadre e piloti, ma che non hanno impedito alla Michelin di togliersi delle belle soddisfazioni, come ha sottolineato il responsabile Piero Taramasso.

"Le condizioni meteo erano abbastanza estreme, con temperature basse, pioggia e a tratti anche un vento molto freddo. In certi momenti c'è stata anche una quantità importante d'acqua sulla pista e questi sono tutti elementi che complicano il lavoro delle gomme, rendendo difficile mandarle in temperatura. Nonostante questi fattori, il weekend è andato bene. Le gomme da bagnato hanno performato bene come sempre", ha detto Taramasso tracciando un primo bilancio per Motorsport.com.

Domenica la gara è stata sull'asciutto dopo due giorni di pioggia: questo può aver complicato i piani delle squadre?
"Purtroppo non c'è stato troppo tempo per lavorare sull'asciutto, quindi le moto non avevano la messa a punto ottimale. Tuttavia, grazie ai dati delle due gare dell'anno scorso, i piloti non hanno avuto particolari difficoltà con la scelta delle gomme ed hanno potuto trovare dei setting abbastanza buoni. Questo si è visto sull'usura delle gomme, perché alla fine le gomme di quelli che avevano trovato un buon set-up avevano un buon aspetto. Altri invece hanno avuto una tendenza a rovinare un po' di più la gomma, proprio per il poco tempo a disposizione, ma anche perché la pista era abbastanza 'green', c'era poca gomma sull'asfalto. E in queste condizioni può capitare che il pneumatico si strappi e accusi un po' di graining".

Immagino che però siate stato molto soddisfatto di come sono andate le cose anche a livello di prestazioni...
"Le performance in ogni caso sono state buone, perché sono stati realizzato il record in gara e quella della durata della gara, con Quartararo che ha tenuto un ritmo spettacolare, girando in 1'39" dall'inizio alla fine. Questo per noi è importante, perché avevamo già battuto i record anche ad Austin, in Argentina ed in Qatar, nonostante questo non fosse il nostro obiettivo, con la gamma che è stata ridotta rispetto a quella dello scorso anno: l'anno scorso avevamo più di 40 specifiche, mentre nel 2022 siamo scesi a 30. Questo vuol dire che in ogni circuito per adesso abbiamo fatto le scelte giuste. Un altro aspetto importante per noi poi è che ci sono tutti e sei i costruttori ai primi sei posti. Questo vuol dire che tutti sono riusciti a sfruttare le gomme".

A riprova della buona durata delle gomme, Alex Rins è riuscito a fare una grande rimonta dal 23° posto in griglia al quarto finale?
"Le gomme hanno retto bene e lui ha tenuto un ritmo davvero notevole. Eravamo già rimasti piacevolmente colpiti dalla rimonta di Marquez ad Austin e Rins ha guadagnato ancora più posizioni. Diciamo che sono cose che aumentano anche lo spettacolo ed è quello per cui lavoriamo tutti".

Nella Q1 abbiamo assistito alla caduta di Pecco Bagnaia che era stato il primo a montare le gomme slick con la pista umida e si è fatto male ad una spalla. Secondo te ci poteva stare o è stato un azzardo?
"Era una situazione difficilissima, perché era proprio il momento del crossover tra le gomme rain e le gomme slick. Diciamo che ci poteva stare, ma bisognava fare molta attenzione a dove mettere le ruote. Probabilmente bisognava utilizzare anche delle pressioni più alte ed alzare la temperatura delle termocoperte, cercando un po' di 'anticipare' le condizioni che potevi trovare in pista. Quindi per me si poteva fare, ma andavano tenuti in conto tanti fattori come la temperatura della pista, l'intensità del vento, se la pitlane era bagnata, perché sono tutti aspetti che rendono più complicato mandare in temperatura la gomma. Basta perdere di vista uno di questi parametri e diventa durissima sfruttare la slick, ma poi il bello deve ancora venire, perché una volta che sei in pista devi spingere per tenere le gomme in temperatura. In più Portimao è un circuito su cui non è semplice gestire le temperature degli pneumatici, perché la sua conformazione saliscendi crea momenti di stress alternati ad altri di scarico per la gomma. Ripeto, era una cosa che si poteva azzardare, ma andavano presi in considerazione tantissimi parametri e non era per niente facile".

Michelin logo

Michelin logo

Photo by: Michelin

Questo fine settimana si torna subito in pista a Jerez e il meteo dovrebbe essere diverso...
"Questa volta le previsioni dicono che dovrebbe essere asciutto, con temperature che dovrebbero variare dai 10 gradi della mattina presto ai 25-26 del pomeriggio. Questo vorrebbe dire avere un asfalto intorno ai 30-35 gradi massimo, quindi condizioni normali per le gomme, che dovrebbero permettere di lavorare a dovere a tutti i tipi di mescola".

Che tipo di scelte avete fatto per il Gran Premio di Spagna?
"Al posteriore siamo rimasti esattamente sulle soluzioni dello scorso anno, senza apportare alcuna modifica, anche perché in gara avevano utilizzato tutti quanti la media. All'anteriore invece abbiamo eliminato la dura, che non era stata utilizzata da nessuno, ed abbiamo fatto scalare le altre mescole. Questo vuol dire che la media del 2021, che era stata la soluzione più utilizzata in gara, quest'anno sarà utilizzata come dura, mentre la soft 2021 sarà la media. Abbiamo quindi introdotto una nuova soft, che dovrebbe essere utile soprattutto per i turni della mattina, con temperature più basse, ma magari anche in qualifica. Inoltre è una gomma valida anche se dovesse esserci dell'umido, anche se sembra che questo non sarà il caso. Sono tutte soluzioni simmetriche all'anteriore ed asimmetriche al posteriore, ma Jerez è una pista che, ad eccezione del fatto che non offre un grip straordinario, non è particolarmente impegnativa per gli pneumatici".

Lunedì ci sarà una giornata di test collettivi, introdurrete qualche novità?
"In questa occasione non porteremo nulla di particolare da provare. Le squadre avranno a disposizione le stesse soluzioni del fine settimana di gara, in maniera tale da poter lavorare sullo sviluppo delle moto avendo anche dei riferimenti a parità di condizioni. Nel test che invece ci sarà lunedì dopo la gara di Barcellona dovrebbe vedersi qualcosa di nuovo".

Il weekend di Jerez sarà caratterizzato anche dalla prima uscita stagionale della MotoE...
"Iniziamo anche la stagione della MotoE, che quest'anno ha una nuova formula con sette appuntamenti con due gare ciascuno. Noi abbiamo lavorato sulla gomma posteriore, aumentando la percentuale dei materiali riciclati, che passa dal 40% al 46%. Dunque, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di incrementarla di anno in anno senza pregiudicare le performance. Abbiamo avuto modo di provarle due volte nei test e i feedback che sono arrivati dai piloti sono stati positivi. La gomma anteriore invece rimane la stessa del 2021, con il 33% di materiali riciclati".

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