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MotoGP | Taramasso: "La nuova chicane non cambia molto per le gomme"

Il responsabile della Michelin in MotoGP ha spiegato che l'introduzione della chicane non ha modificato le scelte per l'Austria rispetto a quelle del 2021, con la conferma delle stesse mescole e della carcassa per le alte temperature al posteriore. La vera incognita potrebbe essere il meteo, con un forte rischio di pioggia per tutto il weekend.

Piero Taramasso

Piero Taramasso

Gold and Goose / Motorsport Images

Il Red Bull Ring è ormai una vecchia conoscenza della MotoGP, visto che è un tracciato entrato a far parte del calendario dal 2016. Questa volta però si presenterà con una veste leggermente diversa per i piloti della classe regina, perché l'impianto austriaco ha risposto all'esigenza di garantire standard di sicurezza più elevati dopo i tanti incidenti pericolosi, ma fortunatamente senza conseguenze gravi per i piloti, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni.

Non essendoci stato modo di effettuare dei test prima del weekend di gara, la nuova chicane rappresenta un'incognita per tutti, compresa la Michelin, che fornisce gli pneumatici a tutta la griglia. Il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso, però, ci ha spiegato che in realtà la nuova esse esse potrebbe non essere l'unico fattore che inciderà sul weekend del Gran Premio d'Austria.

"La particolarità di questo fine settimana è che è stato modificato il tracciato, con l'inserimento di una chicane tra la curva 1 e la curva 3. Dai dati delle simulazioni, però, la pista è solo leggermente più lenta, si parla di circa 3-4 secondi al giro, e dovrebbe sollecitare un pelino di più la gomma sul lato sinistro, lasciando tutto praticamente invariato su quello destro. Parliamo comunque di una differenza che non è enorme", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

Dunque, avete apportato delle modifiche all'allocazione rispetto al 2021?
"Siamo rimasti sulla stessa tipologia di gomme che avevamo portato l'anno scorso, quindi tre anteriori simmetriche e tre posteriori asimmetriche con la mescola più dura sul lato destro. Come sempre in Austria, però, al posteriore utilizziamo la costruzione per le alte temperature che portiamo anche in Thailandia, che è necessaria con una tipologia di circuito come questa, che prevede tanto tempo sul rettilineo e quindi un rischio di surriscaldamento del pneumatico".

Red Bull Ring chicane

Red Bull Ring chicane

Photo by: Uncredited

Vi aspettate che i piloti possano fare scelte diverse rispetto al passato con questo nuovo layout?
"L'anno scorso le scelte si erano divise tra la media e la dura all'anteriore, mentre al posteriore il ballottaggio era stato tra la soft e la media. Vedremo quest'anno, però, perché le previsioni parlano di temperature abbastanza basse, inoltre c'è un rischio concreto di pioggia in tutte e tre le giornate".

La pioggia è sempre una bella incognita, ma probabilmente in Austria lo è ancora di più...
"Portiamo l'allocazione standard da bagnato, anche se questa è una pista abbastanza critica in caso di pioggia, perché ci sono delle staccate violente e dei rettilinei piuttosto lunghi, inoltre ci sono tanti cambi di pendenza che possono portare alla formazione di rivoli o di pozze lungo il percorso. Quando piove è una pista che di solito tende a non essere omogenea, con certe zone più bagnate di altre. Non è facile gestire le gomme in queste condizioni, perché possono surriscaldarsi sulle parti più asciutte, perdendo qualcosa in termini di grip quando poi si arriva dove è più bagnato. Il bagnato può essere una bella trappola in Austria".

Facciamo un passo indietro di un paio di settimane e tracciamo un bilancio della gara di Silverstone, che probabilmente è stata una delle più avvincenti di questa stagione...
"Quella di Silverstone è stata una bella gara, spettacolare. Si sono visti tanti sorpassi e delle belle rimonte. Ma in generale è stato un weekend positivo, favorito anche da delle buone condizioni meteo: c'è sempre stato asciutto e le temperature erano stabili. A livello di gomme, sull'anteriore avevamo la media e la soft che si sono comportate bene, mentre al posteriore la scelta è stata tra la media e la dura. La maggior parte dei piloti ha optato per fare la gara con la media davanti e la dura dietro e, a livello di performance pura, i tempi sono stati buonissimi. Sono stati battuti tutti record: la best pole, il giro veloce in gara ed anche la durata della corsa".

Ho la sensazione che sia in arrivo un però...
"Le gomme erano performanti ed in generale abbastanza costanti, anche se in gara si è visto un calo sul posteriore. Cosa che invece non si era mai evidenziata fino al Warm-Up. Sia la media che la dura non facevano ipotizzare una situazione di questo tipo dai dati che avevamo visto venerdì e sabato".

Cosa può aver generato questa situazione secondo te?
"La pista era un po' più calda dei giorni precedenti, inoltre i piloti hanno impostato un ritmo molto veloce. Credo che questi siano i due fattori più plausibili".

Pneumatico Michelin

Pneumatico Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Uno di quelli che lo ha accusato di più è Quartararo, che era tra quelli che montavano la media...
"Dopo la gara ha detto che non si aspettava un calo così importante della gomma media. Che con il senno di poi avrebbe scelto la gomma dura, che però non aveva provato nel corso del weekend. Ma concordo con lui sul fatto che, in base ai dati raccolti venerdì e sabato, era difficile ipotizzare questo calo".

Ma non è stato un errore non provarla neanche la dura e concentrarsi solo sulla media?
"Ora è facile dire che è stato un errore, però avevo partecipato alle discussioni con Fabio e con la Yamaha e il motivo per cui non l'ha provata è che si sentiva a suo agio con la media, inoltre non aveva accusato dei cali in prova, quindi non sentiva la necessità di andare su una gomma che offrisse più rigidità. Poi va detto che l'anno scorso l'aveva provata, ma non gli era piaciuta, quindi già dai dati del 2021 non sembrava la soluzione migliore per loro. Per questo hanno deciso di concentrarsi a lavorare sulla media ed è una strategia che durante il weekend sembrava giusta. Ora è facile dire che è stato un errore non provare la dura, ma ti garantisco che anche noi della Michelin, che abbiamo a disposizione i dati di tutti, siamo rimasti sorpresi da quello che è successo in gara. Era veramente difficile anticipare questo calo. Ma è anche il bello delle corse, perché se fosse tutto prevedibile ci sarebbe meno gusto".

La maggior parte dei primi avevano la dura, ma c'è chi si è lamentato anche di quella...
"Anche la dura si era comportata bene a livello di performance, ma garantiva anche un po' più di stabilità e tanti piloti l'hanno preferita per questo. Rins si è un po' lamentato di questa soluzione, dicendo che aveva provato a gestirla, anche se probabilmente è stato un po' troppo aggressivo nei primi giri, che sono quelli in cui la gomma è più delicata: partiva decimo, ma si è messo subito davanti ed ha fatto anche il giro veloce della corsa. Il calo che ha accusato, quindi, può essere comprensibile".

In parte, può valere lo stesso discorso anche per Quartararo visto che è partito forte per scontare la long lap penalty?
"Ci può stare. Quando la gomma è nuova, i primi due o tre giri sono quelli in cui è più delicata e dovresti cercare di preservarla un po' di più. Se invece l'attacchi subito, si può rovinare e farti accusare un calo alla distanza".

Non a caso, la gara l'ha vinta Bagnaia, che è stato probabilmente uno dei più cauti...
"Se guardiamo i tempi di Pecco, ha fatto un solo 1'59"9, che è stato il 13° giro veloce della gara. Per il resto ha sempre girato sul 2'00" e alla fine ha vinto perché è stato il più costante ed è stato quello che nei primi giri ha salvaguardato di più gli pneumatici. Non ha fatto dei tempi stratosferici, ma è quello che ne aveva di più alla fine della gara, quindi ha vinto meritatamente".

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