Suzuki: il team satellite in MotoGP arriverà in tempi brevi, si spera nel 2020
Entro un paio d'anni dovremmo vedere un team satellite di Suzuki correre in MotoGP. Ne parliamo con Davide Brivio
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Suzuki presto potrebbe avvalersi di ben 4 moto sulla griglia di partenza della MotoGP: alle due ufficiali della Factory si dovrebbero affiancare quelle di un team satellite, caratteristica che – una volta approvata dal consiglio di amministrazione di Hamamatsu – consentirà uno sviluppo più rapido dei prototipo da gara, raddoppiando di fatto le moto a disposizione.
“Nella nostra situazione, tutto deve essere accettato ed avallato dal Giappone: quando questo avverrà, inizieremo a discutere di ciò che comporta avere un team satellite e vedremo come evolverà la situazione”, commenta Davide Brivio a Motorsport.com.
“È evidente che vorremmo avere due moto in più per raddoppiare la quantità di dati raccolti”, continua il manager italiano, vicino a chiudere un accordo lo scorso anno con marc VDS prima che la formazione belga fosse colpita da una crisi interna e venisse costretta a chiudere i battenti.
Quattro dei cinque team satellite hanno stretto legami molto forti con le case costruttrici impegnate direttamente in MotoGP, ed è difficile pensare possano legarsi a Suzuki in breve tempo.
La Petronas SRT vanta un accordo triennale con Yamaha, al pari di Tech 3 e KTM. LCR invece vanta un contratto con Honda con scadenza 2020, mentre il rapporto tra Pramac e Ducati va oltre la semplice alleanza commerciale, con i piloti Jack Miller e Pecco Bagnaia che hanno un rapporto diretto con la Casa di Borgo Panigale. La sola indiziata possibile rimane quindi Reale Avintia come destinazione della coppia di GSX-RR clienti, che Brivio spera di poter schierare già nel 2020.
La recente creazione di Suzuki Racing Company, la divisione che gestirà i reparti da pista di Hamamatsu, potrebbe autare il tutto.
"Sarà il Presidente di Suzuki Racing Company – che verrà nominato a breve, ndr – che dovrà parlare con Suzuki Motor Corporation della convenienza di formare un team satellite”, conclude Brivio.
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