Kevin Schwantz sembra davvero convinto:
Marc Marquez è destinato a battere tutti i record di
Valentino Rossi in
MotoGp. Certamente la strada è ancora lunga per raggiungere le 80 vittorie nella classe regina del
"Dottore" (106 in totale) e i suoi 9 titoli iridati ma, se manterrà le medie dei primi anni della sua carriera,
"El Cabronsito" sembra avere davvero tutte le carte in regola per riuscirci.
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Verrà sempre confrontato con Valentino fino a quando non riuscirà ad eguagliarlo o a superarlo. Marc ha 21 anni ed ha già vinto un Mondiale in MotoGp. Valentino ha vinto il suo ultimo titolo nel 2009, quando aveva già 30 anni. Ora ne ha 35 e corre ancora. Considerando che anche il picco di Marc potrà essere tra i 20 ed i 30 anni, quanto può vincere potenzialmente? Perché non di più dei 7 titoli di MotoGp che ha vinto Valentino? Marc è un ragazzo vincente, che sta ancora imparando e pensa che non ci sia nulla di impossibile per lui" ha argomentato l'ex iridato della 500 con
MotorCycleNews.
A questo punto è forse il caso di iniziare a fare un confronto: in 125 è in vantaggio il
"Dottore", che ha vinto 12 Gp contro i 10 dello spagnolo. Parti invertite invece nella classe di mezzo (250 Gp per Vale, Moto2 per Marc), nella quale
"El Cabronsito" è arrivato a quota 16 contro le 14 del pesarese. Questo vuol dire quindi che nelle classi minori il bilancio è di perfetta parità, visto che entrambi hanno anche un titolo per classe a testa.
Il vantaggio di
Marquez arriva però proprio nella classe regina, perchè intanto
Marc ha esordito con un anno di anticipo: aveva 20 anni contro i 21 di
Valentino. Inoltre ha vinto il titolo al primo tentativo, mentre
Rossi ha dovuto attendere la seconda stagione. Migliore anche la media di successi del campione del mondo in carica, che ha vinto 10 dei suoi primi 22 Gp, contro i 6 successi nei primi 22 del campione di Tavullia. Se il confronto poi lo si fa esclusivamente su base anagrafica, a 21 anni e tre mesi Vale inseguiva ancora la prima affermazione in 500. I numeri quindi sembrano effettivamente dare ragione a
Schwantz...
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