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Rossi: "Importante per la lotta psicologica con Jorge"

Il "Dottore" accoglie il podio quasi come una vittoria (vale il +13), anche se aveva sperato di battere Pedrosa

Il Sachsenring ha sorriso decisamente alla Honda, che ha piazzato una grande doppietta con Marc Marquez e Dani Pedrosa, ma si potrebbe anche dire che il Gp di Germania è stato una mezza vittoria anche per Valentino Rossi, perché con il terzo posto ha vinto il duello con Jorge Lorenzo ed ha nuovamente incrementato a 13 lunghezze il suo vantaggio sulla Yamaha gemella.

Anche questa volta è stata decisiva una modifica dell'ultima ora sulla sua M1, che gli ha permesso di essere più efficace in frenata: "E' stata una bella gara, mi sono anche divertito. In prova al pomeriggio sono sempre andato abbastanza bene, ma mi mancava qualcosa in frenata. Assieme alla squadra quindi abbiamo deciso di fare una modifica dopo il warm-up, ma come al solito i ragazzi hanno fatto un grande lavoro. E' stato importante perché mi ha dato quel feeling che cercavo in staccata e sono riuscito a superare sia Pedrosa che Lorenzo in frenata. Mi sentivo bene con la moto da subito e quindi ho potuto spingere".

Anche il traino di Pedrosa però è stato importante nella seconda parte di gara per staccare Lorenzo, anche se ad un certo punto Vale aveva quasi sperato di superarlo: "E' stato positivo quando sono arrivato secondo ed ho potuto spingere, ma credo che il momento chiave della corsa sia stato quando Pedrosa mi ha passato, perché sono riuscito ad agganciarmi a lui per 7, 8, forse anche dieci giri e lui mi ha portato via da Jorge. A quel punto lì ci avevo quasi fatto la bocca alla possibilità di attaccare anche Dani, ma mentre pensavo a come poter fare lui ha cambiato ritmo. Secondo me è stato furbo e si è tenuto qualcosa nel taschino per gli ultimi giri e quando lo ha sfruttato è diventato troppo veloce per me. Però penso che posso essere soddisfato per come è andato il weekend, perché credo di aver fatto il massimo".

Il bilancio di questa prima metà di campionato, dunque, è assolutamente positivo per il "Dottore": "Direi che la prima parte di campionato è andata molto bene e sono contento perché la nostra moto è competitiva. Ci sono state forse un paio di gare in cui avrei potuto fare di più, ovvero Mugello e Jerez, perché ci siamo un po' incasinati con la messa a punto. I numeri però parlano chiaro: 9 podi, 3 vittorie e il primo posto in campionato sono un risultato fantastico. Nella seconda parte bisognerebbe semplicemente fare uguale".

Soprattutto era importante arrivare alla pausa avendo ristabilito le gerarchie con Lorenzo, dopo quattro gare in cui aveva dominato: "Secondo me era fondamentale spuntarla in queste due gare nella battaglia con Jorge, perché lui veniva da quattro weekend in cui aveva dominato e recuperato un sacco di punti. La mia ripresa è iniziata già da Barcellona, dove abbiamo lavorato diversamente e lì gli ho fatto tra virgolette un po' paura, perché gli sono arrivato solo a mezzo secondo. Arrivargli davanti ad Assen e qui, anche se oggi gli ho guadagnato solo tre punti, è importante nella lotta psicologica. Come è importante per lui battere me. Il distacco invece credo che dipenda solo dal weekend: non credo che perché oggi gli ho dato cinque secondi, mi devo considerare più forte di cinque secondi. Credo che ad Indianapolis troveremo già una situazione diversa".

Per il pesarese però la corsa al titolo durerà fino a Valencia e non bisogna sottovalutare Marquez. O almeno questo sembra lo scenario più probabile: "Jorge è molto forte e quest'anno quando ha capito che la nostro moto è abbastanza forte da provare a vincere il Mondiale ha fatto quattro gare da voto 10+ in pagella, perfette. E' importante fargliela sudare, perché anche lui deve capire che non sarà facile. Credo che sarà una battaglia che arriverà all'ultima gara, ma non dobbiamo neanche fare l'errore di sottovalutare Marquez, perché adesso è lontano, ma secondo me può recuperare".

Infine, una battuta sulla sbacchettata che ha fatto alla curva 5 nelle primissime fasi della corsa: "Eh si, mi sono preso un grande spavento. Stavo spingendo forte perchè volevo attaccare Pedrosa, ma ho aperto il gas troppo presto e ormai me la metto per cappello. Diciamo che la mia M1 è stata brava a ritrovare il grip".

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