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Valentino: "Passo costante, ma dobbiamo migliorarlo"

Secondo il "Dottore" quanto fatto oggi non basta per stare con le Honda e Lorenzo. L'asimmetrica gli piace

La partenza di Valentino Rossi oggi al Sachsenring è stata molto simile a quella di Assen. Fin dal turno della mattina il "Dottore" è riuscito ad essere competitivo con la sua Yamaha, chiudendo alle spalle solamente di Marc Marquez. Nel pomeriggio però le cose sono andate diversamente, perché qualche modifica di set-up non ha funzionato a dovere e, pur imboccando nuovamente la strada giusta nel finale, il pesarese si è dovuto accontentare del settimo tempo di giornata, non riuscendo a sfruttare al meglio la gomma nuova.

"Siamo partiti con una buona base, molto simile a quella di Barcellona e di Assen. Questa mattina le cose sono andate abbastanza bene, ma abbiamo bisogno di lavorare abbastanza su tutti i piccoli dettagli. Oggi pomeriggio non è andata troppo male, anche se non sono riuscito a migliorare il tempo che avevo fatto nella FP1. Quando abbiamo montato la gomma nuova però avevamo apportato alcune modifiche al setting che non mi sono piaciute troppo. Poi però abbiamo cambiato ancora e alla fine sono riuscito a fare dei passi avanti: questo è importante perché vuol dire che abbiamo preso la direzione giusta" ha detto Valentino.

La posizione, quindi, non spaventa troppo, anche se il nove volte iridato ha ammesso che a livello di passo serve ancora uno step in avanti: "Alla fine sono solo settimo, ma davanti a me ci sono diversi piloti che sono riusciti a sfruttare la gomma nuova. Da un certo punto di vista questo è positivo, ma resta il fatto che dobbiamo lavorare, perché il mio passo è costante, e questo è positivo, ma non è sicuramente fantastico, quindi dobbiamo cercare di essere più veloci. Sarà fondamentale cercare di essere nei primi dieci domani mattina, con l'obiettivo di piazzarsi almeno tra i primi cinque in qualifica".

Anche perché le Honda, ma anche Lorenzo, sembrano già abbastanza in palla: "La mia idea intanto è che qui vada molto forte anche Pedrosa, quindi le Honda da tenere d'occhio siano due e non una sola, anche se Marquez mi sembra un pelino più a posto. Io comunque spero che sia io che Jorge non saremo troppo lontani. O almeno, sicuramente lui starà vicino alle Honda, quindi dovrò trovare il modo per farlo anche io se voglio dargli fastidio".

Il suo parere sulla gomma asimmetrica anteriore sembra positivo, anche se secondo lui non è stata quella la chiave per ridurre le cadute alla "Waterfall": "Ho usato la gomma asimmetrica per tutto il turno pomeridiano ed era importante per capire il suo comportamento su questa pista. Mi sono trovato bene, non mi sembra male, quindi penso che possa essere un'opzione per la gara. Quelli che sono caduti stamattina credo che avessero la gomma standard, comunque l'asimettrica non ti aiuta in quel punto, perché sulla spalla destra c'è la stessa mescola. Quella è semplicemente una curva a cui bisogna stare molto attenti, soprattutto alla mattina. In generale comunque credo che la situazione sia migliorata rispetto agli ultimi anni, perché avevamo visto molte più cadute".

Per domani è previsto un aumento della temperatura, condizione che avrebbe dei pro, ma pure dei contro: "Sicuramente ci aiuterebbe alla mattina, rendendo tutto un po' più facile, mentre al pomeriggio la nostra moto finirebbe per scivolare un po' di più. Sicuramente se è più caldo la situazione è più sicura per tutti anche nella curva a destra in discesa, però bisognerà lavorare di più sulla messa a punto della moto. Se devo scegliere però non ho dubbi: preferisco correre con una bella giornata, piuttosto che una gara come l'anno scorso".

Il Marquez visto oggi poi sembra una minaccia concreta e Vale non lo vuole dare per spacciato neanche in ottica iridata: "Marc è tornato ad utilizzare il telaio che aveva l'anno scorso, che gli piaceva tantissimo, ed ora è di nuovo a posto sia tecnicamente che mentalmente. Per questo sarà sicuramente un avversario tosto da battere fino alla fine e quindi non lo considero fuori dalla corsa al titolo. E' altrettanto vero però che la nostra moto è migliorata tanto rispetto all'anno scorso, quindi sia io che Lorenzo possiamo essere più competitivi. Certamente è più difficile dover recuperare su due avversari piuttosto che su uno solo, ma nulla è impossibile quando hai a disposizione dieci gare: niente è impossibile".

Infine, gli è stato fatto notare che lui viene considerato un vecchione a 36 anni, ma che al TT dell'Isola di Man c'è chi vince a 43 come John McGuinness. E qui è stato inevitabile un bel tributo: "Senza ombra di dubbio McGuinness è uno dei piloti migliori della storia del Tourist Trophy, ma più in generale di questo tipo di gare. Per noi che corriamo in pista è una sorta di eroe. Sono contento per lui, perché siamo amici ed è riuscito a vincere ancora a 43 anni. Diciamo che quando sono con lui, mi sembra quasi di essere con un padre... Scherzi a parte, ho seguito abbastanza le prove e non sembrava essere particolarmente competitivo. Alla fine però si è portato a casa la gara più importante, facendo anche il nuovo record sul giro. La cosa più bella è che quando si è tolto il casco non sembrava neanche sudato, quindi è davvero qualcosa che gli viene molto naturale".

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