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MotoGP | Puig: "Honda ha lavorato per ridurre gli highside"

Alberto Puig, team manager della Repsol Honda, ha spiegato alla presentazione della squadra il lavoro svolto in vista della stagione 2023 di MotoGP.

Alberto Puig, Repsol Honda Team Team Principal

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Repsol Honda ha presentato a Madrid la RC213V con cui Marc Marquez e Joan Mir gareggeranno nella stagione 2023 della MotoGP. Una moto in cui sono già visibili i cambiamenti tecnici e con cui il team punta a tornare nelle posizioni di vertice. All'evento era presente anche Alberto Puig, team manager della HRC, che ha fornito ai media le sue impressioni in vista dell'inizio del campionato.

L'ex pilota affronterà la sua sesta stagione alla guida della squadra dell'azienda giapponese con sede in Spagna. Una stagione nella quale spera che il team sarà di nuovo sotto ai riflettori dopo diversi anni di caduta libera.

"I precedenti di questa squadra ci sono. Non è che dobbiamo vincere quest'anno, è una cosa che è sempre stata così. Siamo consapevoli che i nostri avversari hanno fatto un grande passo avanti e dobbiamo riconoscerlo per migliorare. L'obiettivo è lo stesso di sempre", ha dichiarato durante la conferenza stampa tenutasi dopo la presentazione della moto.

Tuttavia, nel primo test a Sepang non sono riusciti a mostrare un grande miglioramento rispetto alle altre Case, soprattutto quelle europee. "La differenza con la Ducati è evidente", ha ammesso Puig. "Hanno un grande potenziale sul giro secco e noi dobbiamo migliorare. Hanno fatto un passo avanti e questo ci spinge a dire 'lo faremo anche noi'. Ma ad oggi, la realtà è che loro sono un passo avanti".

"Abbiamo avuto diversi problemi, tra cui gli highside", ha aggiunto quando è stato menzionato il problema del retrotreno evidenziato dei suoi piloti. Guardare gli uomini della Honda volare in aria è diventata quasi un'abitudine, e Marc Marquez ha fatto diverse visite in ospedale (un infortunio all'omero e due episodi di diplopia negli ultimi anni sono un buon esempio).

"Durante l'inverno è stato fatto molto lavoro su questo particolare problema", ha spiegato Alberto. "Gli ingegneri in Giappone e in Europa hanno fatto uno sforzo importante", ha continuato. "Ma la moto è un insieme di componenti che la fanno funzionare", ha ricordato.

Marc Márquez, Repsol Honda Team, Joan Mir, Repsol Honda Team

Gli è stato chiesto anche del cambiamento delle relazioni con il Giappone, che negli ultimi tempi sono state fortemente messe in discussione e che hanno già subito dei cambiamenti quest'inverno. "Abbiamo cambiato un po' le dinamiche di lavoro e siamo aperti a nuove opportunità".

Questa apertura ha permesso l'arrivo di Akrapovic o Kalex come nuovi fornitori del marchio, anche se Puig si è affrettato ad assicurare che "Honda ha sempre il suo sistema ed il suo DNA. Anche se siamo aperti ad ascoltare e a provare nuovi concetti che ci aiutino a migliorare la moto".

Uno dei cambiamenti più evidenti sul fronte tecnico è l'ingaggio di Ken Kawauchi, ex responsabile tecnico della Suzuki, che ha già fatto sentire la sua presenza nei primi giorni di test. "Ogni ingegnere ha la sua personalità e il suo modo di fare, e noi ci stiamo adattando al nuovo sistema di lavoro di Ken".

Per il 2023, Puig accoglie nel suo box anche Joan Mir, che arriva in sostituzione di Pol Espargaro. "In una squadra come la Repsol Honda, la storia ci dice che dobbiamo avere due piloti in grado di vincere le gare".

Joan Mir, Repsol Honda Team

"Ma l'unico capace di farlo negli ultimi anni è stato Marc, con la curiosità che negli ultimi due anni lo ha fatto con un braccio e mezzo. Vogliamo sempre che i piloti competano tra loro, e ci assicuriamo sempre che entrambi possano lottare", ha aggiunto in riferimento alla possibile rivalità tra il numero 93 e il numero 36.

"Penso che Mir abbia abbastanza esperienza, è un due volte campione del mondo, e saprà come svolgere il suo ruolo nella squadra. Nello sport professionistico devi pensare molto a te stesso, quindi devi concentrarti su te stesso e competere con gli altri piloti, e Marc sarà uno di loro".

"Ogni volta che un pilota è stato ingaggiato è sempre stato per un motivo. Quando abbiamo ingaggiato Jorge lo abbiamo fatto perché aveva un curriculum impressionante; poi si è fermato e abbiamo pensato che Pol potesse portarci molta esperienza, ma a volte le cose vanno bene e a volte vanno male. Ora crediamo che Joan abbia la nostra stessa mentalità e quando hai due titoli è per un motivo. Abbiamo pensato che fosse il momento giusto e abbiamo piena fiducia in lui".

Infine, Puig ha commentato anche il calo di interesse per il campionato rispetto agli anni precedenti, affermando di ritenere che "le gare sono un po' cambiate a causa delle moto".

"Abbiamo avuto anni molto negativi, il COVID-19 ci ha condizionato e anche il fattore Marc Marquez. Era un pilota che dava molto spettacolo e da un giorno all'altro è scomparso. Non sappiamo come funzionerà il nuovo format (delle gare sprint), ma credo che ci saranno le condizioni per far recuperare al mondo delle moto quello che potrebbe aver perso".

Leggi anche:
Marc Márquez, Repsol Honda Team, Joan Mir, Repsol Honda Team

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