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Iannone: "Fondamentale arrivare in un team ufficiale"

Il pilota di Vasto è impaziente di salire sulla GP15 e spera che rappresenti un altro passo avanti per Ducati

Iannone:

Il 2015 rappresenta una prima volta importante per Andrea Iannone. Nella sua carriera, infatti, il pilota di Vasto non era mai stato un ufficiale a tutti gli effetti. Lo scorso anno, all'interno del Team Pramac disponeva dello stesso materiale del Factory Team Ducati, ma vestirsi di Rosso è tutta un'altra cosa. A maggior ragione quando arriva una moto completamente nuova come la Desmosedici GP15, intorno alla quale ci sono grandi aspettative.

La differenza tra pilota supportato ed ufficiale può sembrare banale, ma non lo è. Vero Andrea?
"Sono stato supportato dalla Ducati fin dal mio esordio in MotoGp, ma da quest'anno la situazione è molto diversa e sicuramente un po' migliore. Avere un filo diretto con la Casa e con le persone che lavorano direttamente sulla moto è sicuramente un vantaggio rispetto alla condizione che avevo lo scorso anno. In MotoGp arrivare in un team ufficiale è fondamentale, in più per me è la prima volta in carriera da quando ho iniziato a correre, quindi è sicuramente un punto di partenza solido per cercare di conquistare quello che non mi è riuscito in passato".

Qual è la prima impressione che hai avuto quando hai visto la GP15?
"Qui a Borgo Panigale hanno fatto un grande lavoro, quindi non vedo l'ora di guidarla. Ma per il momento posso solo vedere le cose in maniera molto positiva. La prima cosa che mi viene da dire quando vedo la GP15 è che è molto bella. Rispecchia un po' quelle che erano le aspettative, sapendo che direzione aveva preso lo sviluppo. Diciamo però che la parte posteriore è un po' una sorpresa ed è molto bella esteticamente. Speriamo che sia anche veloce".

E' impossibile non notare che sia una moto decisamente più minuta rispetto alla GP14 in tutte le sue versioni...
"La GP15 è molto compatta e questo è un passo in avanti che avevamo già iniziato a fare nella seconda parte della scorsa stagione, con l'arrivo della GP14.2. Questa è la direzione che abbiamo intrapreso e che stiamo portando avanti, quindi speriamo che sia anche quella giusta. Tutti gli sviluppi che abbiamo avuto nel corso dello scorso anno hanno dato dei risultati positivi, siamo progrediti molto e credo che in questo 2015 dobbiamo assolutamente continuare in questa direzione. Facendo una moto nuova ci aspetta sempre di fare una moto migliore, ma questo lo potremo scoprire solamente a Sepang 2".

Avete già un'idea del lavoro che dovrete fare nei prossimi giorni a Sepang?
"E' difficile da dire. Come ha già detto l'ingegner Dall'Igna durante la presentazione, partiremo con un assetto di base abbastanza simile a quello che abbiamo usato con la GP14.3. Da lì inizieremo a lavorare sulla GP15. Credo che nelle prime uscite non vedrete nulla di rivoluzionario, poi mano a mano dovremo cercare di capire di cosa abbiamo bisogno per crescere".

Due settimane fa avete girato con la GP14.3, aveva portato un ulteriore miglioramento?
"A Sepang 1 abbiamo provato delle novità a livello di software, che possiamo travasare anche sulla GP15. Inoltre abbiamo valutato degli assetti inediti che ci hanno dato degli altri piccoli vantaggi, quindi alla fine si è rivelata un compromesso abbastanza buono, che ha reso la moto leggermente migliore rispetto alla GP14.2 Non è una cattiva moto e la cosa positiva è che le ultime evoluzioni le ritroviamo subito sulla GP15".

Dall'Igna ha fissato un obiettivo ambizioso: vincere una gara...
"Gigi non ha detto che vinceremo una gara, ha detto che bisognerebbe vincere una gara. Sicuramente un Andrea dovrà provare a conquistare un successo. Chi sarà dei due è difficile dirlo ora. Sicuramente vorrei essere io, ma credo che la stessa cosa valga anche per Dovi. Tutti corriamo perché vogliamo vincere, sicuramente non sarà facile, ma credo che abbiamo del potenziale e che se partiamo con il piede giusto potrebbe essere un traguardo raggiungibile".

Insieme ad Andrea Dovizioso formate una squadra tutta italiana: che atmosfera si respira nel box?
"E' una bella cosa e sono molto contento di avere Andrea come compagno di squadra. E' un pilota molto forte, è sempre stato veloce. Uno dei suoi pregi è che riesce sempre a sfruttare il potenziale a sua disposizione e ad essere veloce un po' in tutte le situazioni, quindi sono felice di dividere il box con lui. Sicuramente io vorrei essere più veloce di lui e credo che valga lo stesso per lui, ma la cosa più importante è far crescere la moto insieme".

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