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Stoner: "Il dominio Honda mi rende orgoglioso"

Casey sottolinea che la RC213V non era la moto migliore prima del suo arrivo, ma si congratula con Marquez

Stoner:

Questa settimana si è tornato a parlare molto di Casey Stoner: prima è stato confermato il suo ritorno in sella alla Honda MotoGp, che avverrà a fine mese a Motegi, dove svolgerà un test comparativo con le gomme Michelin sulla RC213V 2015. Oggi invece si è rivisto nel paddock a Phillip Island, perché è stato omaggiato con la realizzazione di una scultura in bronzo, posizionata accanto a quelle di Wayne Gardner e Mick Doohan. Del resto, il tracciato australiano è il suo regno, con sei successi, quindi il riconoscimento è più che meritato.

"Essere al fianco di Mick e Wayne è impressionante, quasi sento di non meritarmi. È un riconoscimento che rimarrá qui a lungo e che mi rende davvero orgoglioso. È davvero un momento speciale, soprattutto perchè arriva dopo esser stato inserito nella Hall of Fame delle MotoGp Legend l'anno scorso. Non avrei mai pensato che potesse accadere" ha detto il due volte campione del mondo ai microfoni di MotoGp.com.

Non poteva mancare la domanda sull'imminente test che lo attende: "È stato bello provare il prototipo MotoGp. Quasi mi dispiaceva lasciarlo così presto. In due dei nostri test è piovuto e non abbiamo potuto provare tutto. Ne faremo quindi un altro per recuperare il tempo perso e spero di poter dare qualche buona informazione: è esattamente da 1 un anno che non monto su quella moto, all'inizio sará un pó strano...".

Essendo rimasto molto legato alla Casa giapponese, gli è stato chiesto un parere anche sulla cavalcata trionfale di Marc Marquez: "È stata una stagione sensazionale per Marc, con tutte quelle vittorie e quelle pole di fila. Non gli si puó dire nulla: un dominio assoluto. Non ha avuto rivali. Dani, Jorge e Valentino hanno tutti commesso degli errori che l'hanno fatto scappare via".

In parte però, secondo lui, il merito è anche della grande competitività della RC213V. E in questo Casey si prende anche parte del merito per il suo contributo nello sviluppo: "Il dominio Honda è una cosa che mi rende orgoglioso. Prima che arrivassi io, non era la moto migliore del lotto, ma insieme abbiamo lavorato sodo, l’ho lasciata che era una moto fantastica ed è ancora così".

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