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Sulla Ducati di Dovi hanno ceduto i denti della corona

Grande sfortuna per Andrea, che però vede il bicchiere mezzo pieno per i progressi della GP15

Ieri Andrea Dovizioso era parso davvero carico al termine delle qualifiche del Gp d'Italia di MotoGp. Il forlivese sembrava davvero convinto che la sua GP15 fosse vicina a poter lottare per la vittoria, ma la sua gara al Mugello si è conclusa anzitempo per un problema davvero curioso: la rottura di alcuni denti della corona.

Una giornata iniziata male, quindi, si è conclusa anche peggio: "Sicuramente non è stata una delle giornate migliori della mia carriera. Siamo partiti con il mio errore nel Warm Up, che sono caduto a gomme fredde nel giro di lancio: questo ha reso sicuramente la vita difficile ai meccanici, però sono stati bravissimi e sono riusciti a fare tutto perfettamente. Io psicologicamente mi sentivo pronto e infatti sono partito bene. Lorenzo aveva qualcosa in più e non c'era la possibilità di stare con lui, ma dopo tre o quattro giri ho incominciato a sentire degli strappi e mi è venuto il dubbio che la moto non fosse a posto, ma era la corona che stava iniziando a rompersi".

Quando la situazione è degenerata, Dovi ha preferito non rischiare ed alzare bandiera bianca: "Poi il problema è peggiorato con il passare dei giri ed avevo paura che potesse succedere qualcosa, quindi quando ho visto che ormai iniziavo a perdere posizioni mi sono fermato, perché non volevo rischiare di cadere e farmi male per un decimo posto. Quando abbiamo capito cosa è successo esattamente, mi hanno detto che al massimo avrei fatto un paio di giri in più, ma queste sono le gare".

Nel box Ducati si sta già indagando sulle cause di questo cedimento: "Ora dobbiamo capire cosa è successo, anche se molto probabilmente si è trattato di un pezzo difettoso. Non abbiamo fatto nulla di diverso nella preparazione, nella corona, nel chilometraggio, quindi quella è l'ipotesi più plausibile. Di solito per la gara si usa una componente rodata, ma con pochi chilometri, e anche oggi non abbiamo modificato questa prassi. Purtroppo non c'è molto da aggiungere".

Andrea comunque vuole guardare agli aspetti positivi di questo weekend: "Il bilancio comunque è molto buono, perché credo che oggi potevamo giocarci benissimo la seconda posizione, anche se non avremmo fatto la gara con Lorenzo, ma in questo momento non ci riesce nessuno. Noi stiamo cercando di sviluppare e migliorare la nostra moto, ma lui e la sua Yamaha sono molto in forma. Oggi la differenza di velocità non era troppa, il problema però è la costanza di rendimento che riesce ad avere lui".

Oltre al ritiro, il più negativo è che ora le due Yamaha sono lontane 35 e 29 punti in classifica. Ma il ducatista non vuole fasciarsi la testa: "Non voglio pensare che sia un affare solo Yamaha, perché mancano ancora tantissime gare. E' vero che in questo momento loro sono in palla, ma io credo che noi possiamo solo che migliorare la nostra moto e che siamo quelli che hanno più margine: non perché siamo dei maghi, ma perché la nostra è la moto più nuova del lotto. Da questo punto di vista ha senso essere ottimisti, perché non ci manca tanto per arrivare alla vittoria".

Anche perché secondo lui Lorenzo è in palla, ma non vincerà dieci gare di fila: "Non credo perché comunque siamo umani ed è difficile. La situazione per me è un po' diversa da quella di Marquez dello scorso anno, che ci aveva destabilizzato tutti. Lorenzo è molto forte, ma ormai lo conosciamo bene tutti. Per me l'anno scorso ha vinto 13 gare perché fin dall'inizio ha sempre ottenuto quello che voleva e questo ha condizionato gli avversari. Credo che per gli altri si sia creata una situazione mentale, anche inconscia, che aveva creato una sorta di destabilizzazione".

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