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MotoGP | Mugello: il sindaco risponde all'attacco di Ezpeleta

Qualche giorno fa, il CEO di Dorna Sports si era lamentato della scarsa affluenza di pubblico al Mugello, arrivando a minacciare di togliere uno dei due appuntamenti in Italia della MotoGP se non vede un'inversione di tendenza. Ora è arrivata la replica di Federico Ignesti, sindaco di Scarperia, secondo il quale la Dorna stessa deve fare di più per valorizzare il suo prodotto e non può incolpare solo gli autodromi per il calo accusato quest'anno.

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

L'attacco di Carmelo Ezpeleta è stato di quelli pesanti, ma al Mugello hanno deciso di non rimanere a subire in silenzio. Federico Ignesti, sindaco di Scarperia ha infatti replicato al CEO della Dorna, che in un'intervista rilasciata all'inizio di questa settimana ha minacciato di lasciare un solo GP all'Italia, dicendosi deluso per il poco pubblico presente 20 giorni fa sulle tribune del saliscendi toscano, nonostante ci sia un contratto in essere che andrà a scadenza solo nel 2026.

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"Non mi pare corretto dire che in altri circuiti ci siano le tribune piene e al Mugello no. Se si considerano i circuiti europei, compresi gli spagnoli, i dati delle presenze non sono così distanti da quelli del Mugello: in Portogallo c’erano 42 mila persone, a Jerez della Frontera 58 mila e a Barcellona 60 mila (dati domenicali, al Mugello erano 43 mila). Non mi sembrano numeri molto diversi dai nostri. E se il problema son le tribune vuote, allora dovrebbero fare a meno delle gare in Qatar o in Malesia", ha detto senza troppi giri di parole Ignesti.

Secondo il sindaco, ci sono dei motivi oggettivi per i quali è arrivato meno pubblico rispetto al passato: "Ad inizio aprile al Mugello non si sapeva ancora se per un GP fissato al 29 maggio si potevano vendere i biglietti per il prato. In passato i biglietti erano in vendita prima di Natale. Poi c’era il ponte e si vede che tanti hanno preferito nell’incertezza fare altre scelte. Per non parlare della concomitanza con la Formula 1 a Montecarlo. Anche questo ha influito, perché tanti sponsor, che sono sia in F1 che nel Motogp per acquistare biglietti per la loro clientela hanno preferito Montecarlo".

Poi è arrivato un vero e proprio attacco frontale nei confronti di Ezpeleta, al quale chiede di prendersi anche le proprie responsabilità per un prodotto che non ha saputo evolversi, sapendo anche che alla fine del 2021 avrebbe salutato la sua superstar Valentino Rossi.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Le sue dichiarazioni sono poco eleganti e sembra che la colpa sia esclusivamente dell’autodromo del Mugello. Ognuno avrà le sue di responsabilità. Piuttosto dovrebbe cominciare a ripensare al prodotto Motomondiale: non ne parlano neppure quasi più sui canali che non hanno i diritti televisivi. È una formula rimasta troppo uguale negli anni, quando invece la F1 ha cambiato tre volte il managment in 5 anni, e ora sta creando eventi all’interno dell’evento-gara".

Secondo Ignesti poi la Dorna stessa potrebbe fare una promozione migliore dei suoi eventi: "Al Mugello il ritiro del numero 46 di Rossi non è stato quasi comunicato. La domenica Bob Sinclair ha suonato sulla griglia di partenza e i giornalisti lo hanno scoperto per caso. Doveva far qualcosa di più anche l’Autodromo? Forse sì. Ma stava a Dorna promuovere adeguatamente questi eventi, visto che è Dorna l’organizzatore".

"Infatti il Mugello Circuit le paga un contratto, e più costoso di prima. Per un prodotto che ha perso in questo momento molto appeal nei confronti del pubblico. Forse la questione va ribaltata. Si chieda la Dorna se sta facendo il dovuto per affrontare questi nuovi anni, post-covid, senza Valentino Rossi e con un prodotto da modificare e migliorare forse sarebbe da chiedersi se la Dorna merita il Mugello".

Una delle critiche più marcate era stata quella al caro dei biglietti, ma anche questa accusa è stata rispedita al mittente.

"Su questo ho visto tanti commenti. Dico però che tre giorni al Mugello costano quanto tre giorni a Misano, e per la gara ha un prezzo di 5 euro in più. Con la differenza che al Mugello ci si può dormire, mentre a Misano si arriva la mattina della gara. Per i Gran Premi negli altri Stati non so. Ma spesso son confronti drogati. In Spagna, ad esempio, sono fortemente finanziati dall’ente pubblico, mentre quello in Mugello non riceve sostegni economici pubblici. Come invece accade in Emilia Romagna, con Misano che da un decennio riceve un milione di euro".

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