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Espargaro: "Sento molto dolore alla mano operata"

Oggi il pilota della Suzuki ha chiuso settimo, ma non riesce a fare più di tre giri di fila per il male

L'ingresso nella top ten odierna di Aleix Espargaro è stato sicuramente una delle note liete di questo primo giorno di prove del Gp d'Italia. Il pilota della Suzuki è fresco di intervento al legamento del pollice destro, quindi sapeva che avrebbe faticato parecchio oggi. Ma alla fine ha stretto i denti ed ha staccato il settimo tempo, a circa sette decimi dalla vetta.

Già essere al Mugello deve essere considerato una vittoria per lui: "Per prima cosa devo dire che sono molto felice di essere qui a correre in Italia con la mia squadra, perché non era assolutamente scontato. L'intervento a cui mi sono sottoposto la scorsa settimana era ad un legamento e non ad un osso, quindi necessitava di un tempo di recupero più lungo, ma ci tenevo ad essere qui al Mugello".

Oggi ha sempre fatto dei run molto brevi però, perché il dolore alla mano si fa sentire: "Ovviamente sento molto dolore e non mi è possibile fare più di due o tre giri di fila, anche perché oggi non ho preso antidolorifici e non ho fatto infiltrazioni, perché il dottor Mir ha detto che c'era il rischio che mi si potesse addormentare il braccio andando a toccare i legamenti. Sapendo che le mie condizioni sono queste è davvero incredibile essere riuscito a piazzarmi nella top ten, anche se domenica la gara sarà di ben 23 giri: sicuramente proverò a portarla a termine, anche se non sarà facile".

La sua GSX-RR però si è rivelata davvero piacevole da guidare, anche se resta il cruccio del gap di potenza: "Anche su questa pista molto tecnica la nostra GSX-RR ci ha confermato le sue grandi doti telaistiche. E' davvero uno spettacolo fare le due Arrabbiate, perché la moto si comporta esattamente come vorrei. Di contro, paghiamo a caro prezzo il nostro deficit di potenza, perché sul rettilineo siamo decisamente più lenti dei migliori, anche provando a prendere la scia. Ma questo lo sapevamo ancora prima di arrivare qui".

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