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MotoGP | Morbidelli: "Solo noi piloti possiamo salvaguardare noi stessi"

Franco Morbidelli si è espresso sull’incidente tra Nakagami, Rins e Bagnaia e sulla decisione della Direzione Gara di non penalizzare il giapponese. Il pilota Yamaha ritiene che gli unici che possono salvaguardare i piloti siano i piloti stessi e che gli organi di giudizio possano solo scoraggiare alcuni tipi di azione.

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Sembrava che il weekend di Barcellona avesse preso una piega diversa per Franco Morbidelli, quando il venerdì era riuscito a mostrarsi piuttosto efficace arrivando a ridosso dei primi. Le condizioni di scarso grip offerte dal tracciato del Montmelo hanno aiutato il pilota Yamaha ad avere il feeling che cercava e riuscire a interpretare al meglio la M1. Tuttavia, con il passare dei giorni, la situazione della pista è migliorata (per gli altri) grazie al grip che ha iniziato ad essere sempre maggiore.

Questo ha mandato in crisi Morbidelli, che è tornato a combattere nelle retrovie. La sua è stata una gara in rimonta, scattato dalla 18esima posizione, si è ritrovato ultimo al primo giro a causa di un contatto con Alex Marquez e lì è iniziata la risalita fino al 13° posto finale. Con un grip elevato e le temperature altissime, gestire la gomma era difficile per tutti e il pilota romano si è trovato a fine gara con gli pneumatici consumati.

Tuttavia, Morbido è contento dei passi avanti mostrati durante il fine settimana del Gran Premio di Catalogna e punta a progredire ancora nella giornata di test che la MotoGP svolge il lunedì a Barcellona: “Sfortunatamente è stata un'altra gara sottotono, ma ci sono stati dei miglioramenti durante il weekend, ci sono state alcune cose buone, abbiamo capito delle cose e abbiamo fatto dei miglioramenti. Questo è importante e i test lo saranno altrettanto perché faremo altri progressi”.

“Proveremo a fare dei passi avanti che mi diano le buone sensazioni anche questo c’è grip in pista. Il momento migliore del weekend per me è stato durante le FP1, in cui sono stato davanti per tutto il tempo. Avevo un buon feeling soprattutto quando il grip era molto basso. Poi la gomma si deposita sull’asfalto e il feeling via. Dobbiamo avere il feeling anche quando c’è il grip, perché durante il weekend c’è”, afferma.

Morbidelli poi entra nel dettagli e spiega quanto successo in partenza con Alex Marquez. La rimonta lo ha poi portato a ridosso della top 10, dove nel finale ha battagliato con Darryn Binder: "La battaglia è stata bella, ero ultimo al primo giro, perché Alex Marquez è andato largo alla Curva 3, è rientrato senza pensare a nessuno. Io ero lì, ero un po’ indietro e lui mi ha colpito la ruota anteriore, facendomi rischiare la caduta, così sono finito largo. Alla fine ho lottato fino ad arrivare al gruppo in lotta per la decima posizione. Quella posizione non è male, ma ho usato molto la gomma per rimontare e ho perso la lotta”.

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Ma quello non è stato solo l’unico incidente occorso durante la gara. Il più grave, che ha riportato conseguenze non solo fisiche ma anche “politiche”, ha visto protagonisti Takaaki Nakagami, Alex Rins e Pecco Bagnaia. Il giapponese è finito nell’occhio del ciclone per via della sua guida aggressiva, avendo travolto in una manovra esagerata il pilota Suzuki e l’italiano della Ducati.

La gara dei tre si è conclusa dopo pochi metri e Morbidelli commenta: “Ho visto quello che è successo. Qualcuno dovrebbe usare di più la testa quando corre. Stiamo correndo, la posta in gioco è alta, vogliamo tutti ottenere grandi risultati, siamo tutti pronti a rischiare tanto per ottenerli. Ma dovremmo prestare un po’ più di attenzione alla salute dei nostri colleghi. A volte tendiamo a dimenticarcene. È normale che avvenga per un pilota o per un essere umano, ma quando succedono queste cose mi arrabbio”.

Ciò che però ha maggiormente fatto discutere è stata la scelta della Direzione Gara di non sanzionare Nakagami. Rins ha rimediato la frattura del polso, Bagnaia ne è uscito illeso ma è stato molto duro nei confronti degli organi che sono chiamati a giudicare. Anche Morbidelli non è stato da meno: “Sono sincero: se pensiamo allo show è una decisione giusta, ma per i piloti no. Quel video farà milioni di visualizzazioni, ma purtroppo questo fa parte del nostro lavoro. Alla fine è questo. Sono cinico, la vita è cinica, la MotoGP è cinica a volte, e anche lo sport è cinico. Se a tutti qui importasse degli altri le gare sarebbero molto più belle, ma sono coinvolte tante cose”.

Tuttavia, il pilota Yamaha si rende conto che il fattore di rischio è impossibile da eliminare nel motorsport. Per questo sostiene a gran voce che siano proprio i piloti a salvaguardarsi a vicenda evitando manovre folli: “Il motorsport è pericoloso. Penso che ci siano persone che si preoccupano di noi, nel senso che pensano che non ci si faccia troppo male tra di noi. Ma sento che le uniche persone che possono prendersi cura di noi quando corriamo a 300 km/h a 25 cm l'uno dall'altro o quando arriviamo gomme fredde in un gruppo di 25 piloti alla prima curva, sono i piloti. Nessuno può farlo. Possono scoraggiare questo tipo di azioni. Potrebbero farlo, ma non lo fanno e ci sono delle ragioni, che onestamente accetto”.

“È un grande errore, perché alla curva uno se parti dodicesimo e centri il terzo, è folle. La manovra che ha fatto su Alex al Mugello è stata tosta, aggressiva e al limite. Qui ha fatto un passo in avanti. Bisognerebbe essere migliori di così, anche per se stessi”, conclude.

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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