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Valentino e la Yamaha tornano grandi a Misano!

Il "Dottore" domina la gara di casa davanti a Lorenzo. Marquez cade e la Ducati cresce ancora

l digiuno è finito per Valentino Rossi: a distanza di oltre un anno dalla sua ultima vittoria ad Assen, il "Dottore" è tornato sul gradino più alto del podio proprio nella gara di casa, a Misano, a due passi dalla sua Tavullia. Ma il digiuno è finito anche per la Yamaha, perché per la Casa di Iwata quello arrivato oggi in riva all'Adriatico è il primo successo di una stagione 2014 che fino ad ora aveva impresso a fuoco il marchio di Marc Marquez e della Honda. 

E proprio nella giornata in cui il leader del Mondiale ha steccato, a Valentino va il merito di essere stato il più bravo ad approfittarne, anche se con il passo impresso alla corsa di oggi probabilmente avrebbe vinto anche se "El Cabronsito" non fosse scivolato dopo neanche dieci giri, mandando in fumo la possibilità di eguagliare almeno per oggi il record di successi stagionali di Mick Doohan.

Nelle prime fasi è stato Jorge Lorenzo a provare a fare da lepre, mentre alle sue spalle Rossi e Marquez se le davano di santa ragione per la piazza d'onore. Nell'arco di pochi passaggi però è stato evidente che i due inseguitori ne avevano di più del maiorchino, rallentato probabilmente anche dalla scelta di montare la gomma dura all'anteriore (l'unico tra i big), e così in pochissimo si sono sbarazzati di lui.

Osservando il comportamento delle due moto, pareva piuttosto evidente che Marquez fosse abbastanza impiccato per tenere il passo di Valentino, forse perché non aveva ancora risolto i problemi di set-up che lo avevano tormentato ieri. E la riprova è arrivata quando a 19 giri dalla bandiera a scacchi ha perso l'anteriore alla curva 4, scivolando e ripartendo in coda al gruppo.

Da quel momento in avanti, la corsa è stata un assoluto monologo del 9 volte campione del mondo, che ha mantenuto costantemente un margine di circa 2"5 nei confronti di Lorenzo, che non è riuscito a trovare il cambio di marcia giusto per riavvicinarsi, regalando comunque alla Yamaha una doppietta che mancava dal Gp del Qatar del 2013. Il "Dottore" quindi ha firmato meritatamente la vittoria numero 107 della sua carriera, superando contemporaneamente la soglia dei 5.000 punti.

Nonostante una gara non particolarmente esaltante, sul gradino più basso del podio è salito Dani Pedrosa, che ha pagato a caro prezzo una brutta partenza che lo aveva relegato al settimo posto nelle prime fasi. Si tratta comunque di un piazzamento che gli consente di continuare a tenere il Mondiale aperto oltre alle previsioni, perché lo riporta a 74 punti da Marquez, alla fine 15esimo, impedendogli di chiudere i conti anche ad Aragon.

Dietro di lui ha provato fino alla fine a soffiargli l'ultimo posto sul podio Andrea Dovizioso: probabilmente la gara di oggi è andata anche meglio rispetto alle aspettative del ducatista, che si aspettava di vedere crescere il distacco della sua Desmosedici rispetto a Silverstone e che invece lo ha visto calare ulteriormente ad appena 5"5, per di più con la gomma media, la stessa di tutti gli altri ufficiali.

Un bravo se lo merita però anche Andrea Iannone, quinto a poco più di 10" con la Ducati del Team Pramac. Per lui la gara di oggi rappresenta sicuramente un passo avanti deciso rispetto alla scorsa gara a Silverstone, perché il gap nei confronti di Dovizioso si è ridotto in maniera piuttosto evidente. A seguire poi troviamo le due Yamaha del Team Tech 3 con nell'ordine Pol Espargaro e Bradley Smith. Con la caduta all'ultimo giro di Aleix Espargaro, la top ten si completa con Alvaro Bautista, Cal Crutchlow e Yonny Hernandez, mentre tra le "Open" è arrivata la prima affermazione della Honda RCV1000R di Karel Abraham.

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