MotoGP: Miller e la Ducati concedono il bis a Le Mans
L'australiano centra la seconda vittoria di fila in una vera e propria gara ad eliminazione caratterizzata dalla pioggia e dal "flag to flag". Nemmeno una doppia long lap penalty lo ha fermato. La Ducati fa ancora 1-2 con Zarco secondo. Quartararo è terzo e torna leader nel Mondiale, anche se Bagnaia limita i danni con il quarto posto. Quinto c'è un ottimo Petrucci, mentre Rossi è 11esimo. Marquez va in testa, ma poi cade due volte.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La festa non si ferma più per Jack Miller e la Ducati. Dopo la doppietta di Jerez, ne è arrivata un'altra a Le Mans con l'australiano sempre protagonista e capace di portarsi a casa la terza vittoria in carriera al termine di una gara iniziata sull'asciutto, ma con la pioggia arrivata ad obbligare al cambio moto e ad innescare anche una serie clamorosa di cadute.
Questa volta ad accompagnarlo sul podio c'è il francese Johann Zarco, autore di una bellissima rimonta nella seconda parte della corsa, mentre terzo troviamo un grande Fabio Quartararo. In tanti lo davano per spacciato sul bagnato, invece il francese ha lottato e si è ripreso la leadership iridata, anche se per appena un punto su un Pecco Bagnaia che è stato bravissimo a limitare i danni.
Ma veniamo alla gara, perché c'è veramente tanto da raccontare. E quello di Miller è stato davvero un capolavoro: il ducatista è partito bene della prima fila e nelle prime fasi ha battagliato con le due Yamaha ufficiali di Quartararo e Maverick Vinales. Quando ha cominciato a piovere, ha commesso anche un errore, finendo lungo nella ghiaia alla curva 11.
L'errore più clamoroso però lo ha fatto subito dopo, perché al momento del cambio moto ha attivato troppo tardi il pit limiter e quindi si è visto infliggere un doppio long lap penalty per aver superato il limite di velocità in pitlane. In questo frangente, a prendere le redini della corsa era stato Marc Marquez, bravo ad approfittare delle prime gocce di pioggia per tornare leader per la prima volta dopo l'infortunio.
L'otto volte iridato però ha esagerato dopo il cambio moto ed è scivolato all'ultima curva. A quel punto ha provato comunque a risalire sulla sua RC213V, ma nel tentativo di rimontare è scivolato nuovamente alla curva 6 e questa è volta è stato definitivamente costretto alla resa.
Davanti quindi si sono ritrovati in fuga Quartararo e Miller, con il ducatista rimasto agganciato nonostante la penalità. Ma poi anche "El Diablo" è stato sanzionato per un'infrazione al cambio moto: rientrando è andato alla piazzola sbagliata, quella di Vinales e quindi anche a lui è stata inflitta una long lap penalty, che ha dato a Miller l'opportunità per prendere il largo.
Una volta solo al comando, Jack ha amministrato molto bene, mentre Quartararo piano piano ha dovuto fare i conti con il crollo della sua gomma anteriore rain morbida. Ad approfittarne è stato proprio Zarco, che nella seconda parte della gara è stato nettamente il più veloce in pista, forte di una coppia di gomme medie. Se non fosse partito male, forse avrebbe potuto essere della partita per la vittoria anche lui, ma il portacolori del Pramac Racing non può certamente essere deluso del terzo podio in cinque gare.
Così come non era affatto deluso Quartararo, perché è stato l'unico capace di tenere alto il vessillo della Yamaha, in condizioni che solitamente non gli sono favorevoli, e il tutto a meno di due settimane da un'operazione per risolvere un problema di sindrome compartimentale. Le altre M1 infatti sono tutte disperse: dopo aver comandato nelle prime fasi, Vinales è precipitato al decimo posto, staccato di oltre 40 secondi, e Valentino Rossi è nella sua scia.
Franco Morbidelli invece è stato eliminato praticamente subito da una manovra killer di Pol Espargaro, rientrato in traiettoria senza guardare dopo una sbacchettata. Ad avere la peggio è stato l'italiano del Team Petronas, caduto alla curva 11 e poi ripartito, ma arrivato al traguardo con quattro giri di distacco.
Un bravo se lo merita anche Bagnaia, perché non ha perso la testa quando la gara si stava mettendo malissimo ed ha raddrizzato una situazione difficile, dimostrando di avere tutte le carte in regola per puntare al bersaglio grosso. Dopo una brutta partenza ed un doppio long lap penalty, rimediato per lo stesso errore di Miller, nella seconda parte di gara ha rimontato alla grande, chiudendo a meno di 2" dal podio. E il Mondiale ora è apertissimo, perché ci sono tre Ducati ad inseguire Quartararo: Pecco è a 1 punto, Zarco a 12 e Miller a 16.
Continuando a scorrere la classifica, c'è finalmente una soddisfazione per Danilo Petrucci, che ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento sul bagnato, rimontando dal 17esimo posto in griglia al quinto e tagliando il traguardo come migliore tra i piloti KTM, favorito anche dalla caduta di Miguel Oliveira, caduto quando stava andando fortissimo.
A tenere alto il vessillo della Honda è stato Alex Marquez, che ha confermato di avere un feeling speciale con questa pista, che lo scorso anno gli aveva regalato il primo podio in MotoGP, ed oggi ha chiuso sesto, davanti alle altre due RC213V di Takaaki Nakagami e Pol Espargaro. A punti poi ci sono anche Luca Marini ed Enea Bastianini, rispettivamente 12esimo e 14esimo nella loro prima gara sul bagnato.
E' stata una domenica nera invece per la Suzuki e per l'Aprilia. La Casa di Hamamatsu ha perso il campione del mondo Joan Mir subito prima del cambio moto, mentre il suo compagno Alex Rins è caduto proprio riuscendo dai box. Un peccato, visto che era in piena lotta per la vittoria in quel momento. Le due RS-GP invece si sono entrambe ammutolite per dei problemi tecnici. Dispiace soprattutto per Aleix Espargaro, che era risalito fino alla sesta posizione dopo aver preso il via dalla quinta fila.
Cla | Pilota moto | Moto | Giri | Tempo | Distacco | Distacco | km orari | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 |
Jack Peter Miller
|
Ducati | 27 | 47'25.473 | 142.9 | 25 | ||
2 |
Johann Zarco
|
Ducati | 27 | 47'29.443 | 3.970 | 3.970 | 142.7 | 20 |
3 |
Fabio Quartararo
|
Yamaha | 27 | 47'39.941 | 14.468 | 10.498 | 142.2 | 16 |
4 |
Francesco Bagnaia
|
Ducati | 27 | 47'41.645 | 16.172 | 1.704 | 142.1 | 13 |
5 |
Danilo Carlo Petrucci
|
KTM | 27 | 47'46.903 | 21.430 | 5.258 | 141.8 | 11 |
6 |
Alex Marquez
|
Honda | 27 | 47'48.982 | 23.509 | 2.079 | 141.7 | 10 |
7 |
Takaaki Nakagami
|
Honda | 27 | 47'55.637 | 30.164 | 6.655 | 141.4 | 9 |
8 |
Pol Espargaró Villà
|
Honda | 27 | 48'00.694 | 35.221 | 5.057 | 141.2 | 8 |
9 |
Iker Lecuona
|
KTM | 27 | 48'05.905 | 40.432 | 5.211 | 140.9 | 7 |
10 |
Maverick Ruiz Viñales
|
Yamaha | 27 | 48'06.050 | 40.577 | 0.145 | 140.9 | 6 |
11 |
Valentino Rossi
|
Yamaha | 27 | 48'07.671 | 42.198 | 1.621 | 140.8 | 5 |
12 |
Luca Marini
|
Ducati | 27 | 48'17.881 | 52.408 | 10.210 | 140.3 | 4 |
13 |
Brad Binder
|
KTM | 27 | 48'24.850 | 59.377 | 6.969 | 140.0 | 3 |
14 |
Enea Bastianini
|
Ducati | 27 | 48'27.697 | 1'02.224 | 2.847 | 139.8 | 2 |
15 |
Esteve "Tito" Rabat Bergada
|
Ducati | 27 | 48'35.124 | 1'09.651 | 7.427 | 139.5 | 1 |
16 |
Franco Morbidelli
|
Yamaha | 23 | 48'45.192 | 4 Laps | 4 Laps | 118.4 | |
Marc Márquez Alentà
|
Honda | 17 | 31'00.890 | 10 Laps | 6 Laps | 137.6 | ||
Aleix Espargaró Villà
|
Aprilia | 15 | 27'09.299 | 12 Laps | 2 Laps | 138.7 | ||
Miguel Ângelo Falcão de Oliveira
|
KTM | 12 | 21'53.005 | 15 Laps | 3 Laps | 137.6 | ||
Alejandro Álex Rins Navarro
|
Suzuki | 12 | 23'25.291 | 15 Laps | 1'32.286 | 128.6 | ||
Lorenzo Savadori
|
Aprilia | 11 | 20'08.785 | 16 Laps | 1 Lap | 137.1 | ||
Joan Mir Mayrata
|
Suzuki | 4 | 6'28.071 | 23 Laps | 7 Laps | 155.2 | ||
Guarda i risultati completi |
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