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Marquez sfata la "maledizione del 46" in Germania

Da Austin era fermo alla 46esima vittoria, ma oggi è stato dominio Honda. Rossi è terzo, però allunga su Lorenzo

Marc Marquez è tornato: il campione del mondo in carica ha letteralmente dominato il Gp di Germania, ritrovando un successo che gli mancava da ben sei gare. Tra le altre cose, oggi al Sachsenring ha sfatato la "maledizione del 46", perché curiosamente si era fermato proprio lì e questa e la sua 47esima affermazione iridata, la 21esima nella classe regina (è anche la sesta consecutiva in questo Gp tra 125, Moto2 e MotoGp).

Nei primissimi giri in realtà era stato Jorge Lorenzo a prendere il comando delle operazioni, con una staccata incredibile all'esterno della prima curva. Dopo appena poche tornate però Marc ha sferrato l'attacco deciso alla curva che immette sul rettilineo e da lì è iniziata la sua fuga solitaria: una volta in testa, ha subito iniziato a martellare sul passo dell'1'21" alto, arrivando a costruirsi un margine di quasi 5" sugli avversari. Gap che poi ha amministrato magistralmente nella seconda parte della corsa, involandosi verso un trionfo meritatissimo.

La gara di Lorenzo invece è stata diametralmente opposta: nell'arco di pochi passaggi le sue velleità si sono spente ed ha ceduto la posizione prima alla Yamaha M1 gemella di Valentino Rossi e anche alla Honda di Dani Pedrosa, finendo poi per staccarsi inesorabilmente da questo tandem che invece ha animato la seconda parte della corsa, regalando entrambi un paio di sbacchettate davvero al limite, che potremmo quasi inserire alla voce "jolly".

A 14 giri dalla bandiera a scacchi Pedrosa ha rotto gli indugi ed è andato ad attaccare con grinta il "Dottore" alla curva 12. In un primo momento sembrava che il pilota della Honda potesse scappare via (i due avevano fatto scelte diverse anche sulla gomma anteriore, le Honda avevano la più dura), ma non aveva fatto i conti con la grinta del pesarese, che è rimasto attaccato agli scarichi della sua RC213V fino a quattro tornate dal termine.

Poi forse il nove volte campione del mondo ha iniziato a pensare che in ogni caso questa giornata gli stava sorridendo dal punto di vista del Mondiale e si è accontentato di portarsi a casa il nono podio stagionale, precedendo di oltre 4" Lorenzo sul traguardo e guadagnando 3 punti nei suoi confronto: ora, dunque, i due portacolori della Yamaha sono separati tra loro da 13 lunghezze a favore dell'italiano.

Veniamo ora alla Ducati, che ha vissuto un'altra giornata no dopo quella di Assen: Andrea Iannone ha fatto quel che ha potuto, ma ha chiuso quinto ad oltre 20" da Marquez. Un gap pesante per chi fino a tre gare fa battagliava costantemente per il podio, anche se il Sachsenring era una pista indicata come sfavorevole alla GP15. Se non altro, il pilota di Vasto ha mantenuto il suo terzo posto nella classifica iridata, anche se ora Marc lo segue di appena 4 punti.

E' andata decisamente peggio ad Andrea Dovizioso, caduto mentre stava cercando di recuperare posizioni e costretto al ritiro per la terza volta nelle ultime quattro gare. La sesta piazza è andata quindi alla Yamaha Tech 3 di Bradley Smith, che con questo piazzamento va ad appaiare proprio il forlivese al quinto posto nella classifica iridata.

Particolarmente difficile anche la corsa delle Suzuki: su una pista che sulla carta doveva sorridere alle GSX-RR, Aleix Espargaro e Maverick Vinales si sono ritrovati a battagliare solamente per la decima posizione, beccando quasi 40" dai migliori e chiudendo alle spalle anche delle moto satellite di Cal Crutchlow, Pol Espargaro e Danilo Petrucci. Un risultato probabilmente al di sotto delle aspettative.

Peccato per Yonny Hernandez, che in gara non è riuscito a confermare l'ottimo quinto posto sulla griglia di partenza ed ha chiuso solamente 12esimo, giusto davanti alla Ducati Avintia di Hector Barbera, che quindi si è imposta tra le "Open". Un paio di punti poi li porta a casa anche l'Aprilia, con Alvaro Bautista che ha piazzato al 14esimo posto la sua RS-GP.

Non è andato come avrebbe sperato il ritorno in MotoGp di Claudio Corti: l'italiano chiamato dal Forward Racing a sostituire l'infortunato Stefan Bradl è stato costretto al ritiro, fermandosi ai box un paio di volte nell'arco della corsa, probabilmente per un problema tecnico sulla sua Yamaha "Open".

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