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MotoGP | Marquez: “Se avessi il motore Ducati, andrei da solo”

Marc Marquez ha agguantato la prima fila nelle qualifiche a Sepang, ma rivela di non sapere nemmeno lui come ha fatto a tirare fuori il tempo che gli ha garantito la terza posizione. Nel resto della sessione però è stato dietro a Pecco Bagnaia, riconoscendo che il traino è al momento la strategia migliore per lui per stare davanti.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

“A Sepang torneremo alla normalità”, aveva detto Marc Marquez alla vigilia del Gran Premio della Malesia. A quanto pare però la normalità, almeno in qualifica, è quella di stare davanti. Già, perché il pilota Honda ha conquistato un’ottima prima fila, alle spalle di Jorge Martin ed Enea Bastianini. Nonostante per la maggior parte del turno sia stato in scia a Pecco Bagnaia, l’otto volte campione del mondo ha messo a segno il suo giro migliore da solo, nel finale.

La scivolata del pilota Ducati ha costretto Marquez a completare la sua qualifica senza riferimenti, nonostante ciò ha agguantato un’ottima prima fila. Per il pilota di Cervera è difficile trovare una spiegazione al suo 1’58”454, che lo porta in terza posizione alle spalle dell’imprendibile Jorge Martin, in pole, e di un altrettanto ottimo Enea Bastianini, secondo: “Non riesco a capire perché, non so come ho fatto il giro. È vero che questo weekend se guardiamo un po’ tutte le Honda, cerchiamo tutti la scia perché perdiamo un decimo e mezzo sui due rettilinei”.

“Stiamo cercando un traino perché hai due o tre decimi gratis. Solo che nella Q1, quando Miller è caduto e gli ero in scia, ho fatto il tempo da solo e mi è venuto. Nella Q2, Pecco è caduto e anche in quell’occasione il tempo è venuto pur essendo da solo. Non so, perché il passo ci fa essere dalla 12esima alla 15esima posizione. Ma è uscito il tempo e sono contento, domani proviamo a metterci a posto”, spiega Marquez.

 

I trenini e le scie sono sempre più sotto la lente d’ingrandimento e lasciano un grande scontento tra piloti e appassionati. Marc Marquez però non fa mistero della sua necessità di sfruttare questo stratagemma, che è comunque nei limiti del regolamento. In particolare, da quando è tornato a gareggiare ad Aragon, Marc ha sempre cercato la scia di Pecco, incredibilmente veloce in questa seconda parte di stagione: “Onestamente, io aspetto Bagnaia che esca dai box perché hanno un motore pazzesco e la scia ci serve tantissimo. Se avessi quel motore, sicuramente andrei da solo. Ma adesso non ce l’ho e devo cercare di guadagnarmi la vita, devo cercare il massimo e un modo dentro il regolamento, anche se al limite. Aspetto Bagnaia, mi metto dietro, non lo disturbo perché non mi metto davanti. Disturbare è quello che ha fatto Morbidelli nelle FP3, ma mettersi dietro non lo è. Io lascio sempre un po’ di spazio fra noi, perché così se si sbaglia qualcosa non lo prendo”.

“Ma su questa pista è l’unico modo di andare con la Honda”, si giustifica Marquez. “Però è anche vero che in qualifica il tempo l’ho fatto da solo alla fine. Però il decimo che ho acquistato nel primo rettilineo e fra le curve 3 e 4 mi hanno aiutato. Posso capire Ducati, ma a me l’hanno fatto per tutta la carriera. È così, è dentro il regolamento. È al limite, ma in competizione ti devi guadagnare la vita cercando il 100% con quello che hai, ed è ciò che faccio io”.

Se guarda alla gara però, Marc non sente di poter lottare per la vetta. In termini di passo, sta faticando e sicuramente non crede di avere la stessa fiducia della scorsa settimana a Phillip Island: “La gara sarà difficile, lunga. Siamo messi non male, ma non siamo nella condizione di fare troppo. La mia posizione penso sia dall’ottavo al decimo. Da fuori si vedono due moto uguali, ma sono diverse perché stiamo lavorando in maniera un po’ particolare. Ma è vero che sul passo gara sto lottando con la moto. Questo mi fa stancare tanto, il giro secco lo fai perché sai dove si stacca e dove si apre il gas. Ma in gara non sento di poter avere un buon passo come l’Australia”.

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