Dopo aver vinto dominando ed in battaglia, oggi a
Le Mans Marc Marquez ha aggiunto il successo in rimonta al suo repertorio, continuando al sua strepitosa striscia vincente, arrivata così a cinque trionfi consecuviti ottenuti tutti prendendo il via della pole position. Un'impresa che non riusciva a nessuno addirittura dagli anni '90: bisogna infatti scomodare addirittura
Mick Doohan per trovare un'altra sequenza di questo tipo.
Come detto, in Francia però è stato tutto meno semplice rispetto a quanto avrebbe pensato
"El Cabronsito" prima della via: la partenza della sua
Honda RC213V non è stata particolarmente brillante, inoltre al primo giro è andato lunghissimo alla curva 6 in scia a
Jorge Lorenzo, precipitando così in decima posizione.
Gara finita per lui? Assolutamente no, perchè il campione del mondo in carica ha sfoderato tutta la grinta che lo contraddistingue e ad uno ad uno ha iniziato a superare tutti i suoi avversari, con delle staccate davvero da brivido alla
Chicane Dunlop ed un bellissimo sorpasso all'esterno ad
Andrea Dovizioso alla curva 10. A 16 giri dal termine si è quindi riportato in seconda posizione, alle spalle di un
Valentino Rossi che si era portato al comando nelle primissime fasi dopo un bel duello con la di
"Dovipower".
Chi si aspettava una grande battaglia però è rimasto deluso, perchè un paio di tornate più tardi il
"Dottore" è andato largo alla curva 9 e
Marquez ne ha approfittato subito per infilarlo. Una volta in testa, ha dimostrato ancora una volta di essere un "cannibale" ed ha fatto il vuoto alle sue spalle, presentandosi sul traguardo con un vantaggio di poco meno di due secondi sul pesarese.
Per
Rossi comunque questa è la terza piazza d'onore del 2014: un risultato che dice che se può esserci un
anti-Marquez in questa stagione, allora questo è proprio lui, ma che gli consente anche di portarsi a due soli punti dal secondo posto nel Mondiale, anche se con ben 44 lunghezze da recuperare sullo spagnolo. Non bisogna dimenticare poi che parliamo anche del suo 150esimo podio in carriera nella classe regina: davvero tanta roba!
A sorpresa i nomi dei due piloti che si sono giocati il gradino più basso del podio, ovvero
Alvaro Bautista e Pol Espargaro, che con le loro moto satellite sono riusciti a fare meglio dei colleghi in sella alle ufficiali. Alla fine l'ha spuntata il portacolori del
Team Gresini, che ha conquistato così il suo terzo podio in carriera, mettendo anche la parola fine ad un inizio di campionato davvero nero.
Peccato per
"Polyccio", che è stato tra i primi tre praticamente per tutta la gara dopo essere scattato dalla prima fila, ma nel finale non ha potuto nulla contro il passo leggermente migliore di
"Batigas". Comunque per il pilota del Team Tech 3 si tratta del primo acuto di una carriera che si preannuncia come molto importante anche nella classe regina.
In quinta e sesta posizione troviamo invece le due grandi delusioni di giornata, ovvero
Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo: se il pilota della
Honda può essere in parte giustificato dal fatto che la scorsa settimana è stato operato al braccio destro per un problema di sindrome compartimentale, è inspiegabile il flop di quello della
Yamaha, che era accreditato di un passo importante che però in gara non ha mai mostrato. Infortunio o meno, resta il fatto che Pedrosa ora si ritrova a 42 lunghezze dal compagno di box.
Strana anche la gara di
Stefan Bradl, che nei primi giri ha battagliato addirittura per la leadership, poi piano piano ha iniziato a rallentare, fino ad accontentarsi di chiudere settimo con la
Honda della LCR. Così come forse ci si aspettava un distacco inferiore ai 22" finali per la
Ducati di Andrea Dovizioso, soprattutto se si pensa che era riuscito a stare al comando della corsa nei primi quattro giri.
Il fatto di essersi tenuti dietro la prima delle
"Open", la
Forward Yamaha di Aleix Espargaro, è davvero una magra consolazione. La giornata negativa della
Ducati poi ha avuto come protagonista
Andrea Iannone: l'italiano ha rifilato una carenata a
Nicky Hayden alla prima staccata e poi è finito ruote all'aria poche curve più tardi. Male poi anche
Cal Crutchlow, solo 11esimo dietro a
Bradley Smith.
Positiva invece la prova di
Scott Redding, che è risultato il migliore tra i piloti in sella alle
Honda RCV1000R con il suo 12esimo posto finale, anche se il distacco da
Aleix Espargaro resta sempre di circa 15".
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