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Marquez: "I miei tifosi vengano pure al Mugello..."

Marc pensa che le minacce siano un eccesso dovuto alla rete e che in circuito le cose saranno diverse

Il secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Repsol Media

Marc Marquez, Repsol Honda Team, e Dany Torres
Brad Baker e Marc Marquez, Repsol Honda Team, al Superprestigio 2015
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda

Il comunicato diffuso pochi giorni fa dal Fan Club Italia di Marc Marquez riguardo la volontà dei suoi membri di disertare il Gran Premio del Mugello di MotoGP 2016 a causa di minacce e possibili scontri ha destato molto rumore nell'ambiente del Motomondiale. 

Il motociclismo si è sempre distinto da altri sport proprio per l'estrema correttezza tra le tifoserie di piloti e team, mentre negli ultimi mesi le cose sembrano essere cambiate drasticamente, a partire dalle dichiarazioni di fuoco di Valentino Rossi rilasciate dopo il Gran Premio di Phillip Island.

L'ex camione del mondo Marc Marquez è tornato sull'argomento nel corso di questa settimana, intervistato da Motocuatro a margine di un evento promozionale in cui ha presenziato assieme al compagno di squadra Dani Pedrosa. 

"Si è raggiunto un punto limite, ma alla fine penso che i miei tifosi possano andare al Mugello perché non credo, o almeno spero, che non succederà niente", ha dichiarato il catalano.

Marquez ha poi voluto esprimere un proprio parere su quanto i social networ abbiano cambiato il modo di comunicare, ma anche il modo di modificare alcune situazioni: "Attraverso un computer tutto il mondo può dire qualsiasi cosa, tutti possono modificare la situazione. Alla fine, chi va in circuito è un vero tifoso e ci va per vedere le moto, per godersi lo spettacolo, credo che, come in qualsiasi sport, si vada per fare festa. Quindi, non è successo nulla a Valencia e non succederà nulla in futuro. I tifosi vengono in circuito per lo spettacolo e noi corriamo perché possano goderselo questo è l’importante".

"Nascosto dietro una schermo del computer chiunque può scrivere, dare la propria opinione e dire quello che vuole. E’ una cosa difficile da fermare, ma quando si inizia a correre comincia il bello, lo spettacolo e si ricomincerà a riparlare di moto", ha concluso Marc, non senza aggiungere pepe alle dichiarazioni precedenti, puntando il dito ancora una volta sul potere che Internet ha concesso ad alcune persone, divenute veri e propri "leoni da tastiera".

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