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MotoGP, Márquez: “Mai imposto il veto, non lascerò Honda"

Marc Márquez insiste sul fatto che non metterà alcun veto sui compagni di squadra e vuole che siano gli altri piloti a dimostrare di poter vincere con la Honda.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Da quando Marc Márquez è arrivato in MotoGP nel 2013, è diventato il punto di riferimento di Honda ed è il pilota più titolato della marca. Il peso dello spagnolo è aumentato sempre di più con il passare degli anni e praticamente è l’unico pilota in grado di vincere con la RC213V.  

Infatti, i suoi ultimi due compagni di squadra Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo non sono riusciti a salire sul podio con questa moto nel 2018 e nel 2019 rispettivamente. Entrambi poi hanno finito con il ritirarsi dalle gare. Nelle ultime due stagioni, il bilancio assoluto di Honda a parte Márquez sono i cinque podi ed una vittoria conquistati da Cal Crutchlow. I piloti che hanno guidato la stessa moto del campione del mondo in carica non hanno molti dubbi nel definirla complicata.

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Anche se Honda si è mossa rapidamente in questo inverno rinnovando Marc Márquez fino al 2024, ciò non impedisce alla Casa dell’ala dorata di continuare a pianificare il futuro. Nel 2020, l’altro lato del box Repsol vedrà il debutto di Álex Márquez, ma il rookie trascorrerà solo una stagione nel team ufficiale, a seguito dell’accordo raggiunto con Pol Espargaró per il 2021.

Qualche giorno prima che Motorsport.com rivelasse la notizia di Espargaró, Marc Márquez è intervenuto nel podcast Carreras cruzadas di Red Bull Spagna e gli è stato chiesto se dovesse lasciare Honda per dimostrare il suo valore come pilota. Il campione del mondo MotoGP ha ribadito che non ha intenzione di andar via dal team giapponese, anzi. Ha invitato altri piloti a dimostrare che possono vincere con la RC213V.

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“Sono sempre stato molto chiaro – afferma Márquez – Ci sono due Honda identiche alla mia. Quella del mio compagno di squadra e quella di Cal Crutchlow. Al momento, se io sono felice, non ho bisogno di motivazioni e le cose vanno bene. Se un altro pilota pensa di poter vincere con questa moto, ce n’è un’altra. Se vai in Honda e dici ‘non mi interessa l’aspetto economico, io penso di essere in grado di vincere con questa moto’, ti danno la moto anche domani”.

“In tutta la mia carriera, non ho mai messo il veto su un compagno di squadra, perché questo significherebbe avere paura. Ho avuto Dani Pedrosa, che è stato un grande campione. Poi ho avuto Jorge Lorenzo ed in futuro non si può sapere. Ora ho mio fratello, campione di Moto2. Voglio sentirmi a mio agio dove sono. Mi ci sto sentendo e le cose vanno bene, non vedo per quale motivo cambiare. Non ho bisogno di una motivazione extra”.

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