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MotoGP, Marquez: "Se cadere tante volte serve a vincere il titolo, non ci sono problemi!"

Marc Marquez, intervistato dalla televisione francese Canal+, parla del suo stile di guida a margine dell'inizio della stagione 2019 di MotoGP che lo vedrà condividere il box Honda HRC con un cliente scomodo come Jorge Lorenzo

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Dal suo arrivo in MotoGP nel 2013, Marc Marquez ha fin da subito impressionato tutti, addetti ai lavori e non. Impressionante è la sua velocità, impressionante è la sua irriverenza, la sua fame di vittorie, la determinazione e, su tutte, il suo stile di guida. Aggressivo, audace e spettacolare. Una caratteristica principale ha spiazzato molti: l'attitudine di curvare con il gomito a terra. Ed è questo uno degli aspetti che Marquez ci iene a rivendicare come rivoluzione mossa proprio da lui.

Ciò ha costretto anche il fornitore di pneumatici, Michelin, ad attivarsi per la realizzazione di una mescola anteriore più dura, oltre al lavoro extra dei tecnici Honda HRC per modellare il comportamento dell'anteriore secondo i desiderata del pilota spagnolo.

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Sarebbe corretto parlare di perfezionista più che precursore, dal momento che già negli anni '80 il francese Jean-Philippe Ruggia e più di recente John Hopkins, Casey Stoner e Ben Spies si sono prodotti in controlli al limite in curva con l'utilizzo del gomito, ma a Marquez va riconosciuto l'utilizzo al meglio di questa tecnica.

“Il mio stile è cercare di essere felice e godermi ogni momento, perché quando sei felice, sei rilassato, e quando sei rilassato tutto va bene, ti diverti e i risultati sono migliori” commenta Marquez a Canal+.

L'altro lato della medaglia è rappresentato da un importante numero di cadute, 27 nella sola stagione 2017, record assoluto dietro solo a Sam Lowes con 29 scivolate in un'annata.

“Ho uno stile di guida aggressivo. Amo il rischio ed amo andare al limite. Faccio spesso pattinare la moto, migliorando l'ingresso in curva e la percorrenza. È uno stile che deriv dal motard: se vuoi fare la differenza, devi prendere dei rischi”.

Con una spalla fratturata ed i via di guarigione, tuttavia, è logico pensare che Marquez non voglia più correre quei rischi che, soprattutto nelle prove libere, lo portano a scivolare alla ricerca del limite. Soprattutto contando che, quest'anno, si troverò come compagno di box uno scomodo Jorge Lorenzo che, con ogni probabilità, vorrà mettersi alle spalle le due stagioni in Ducati condite più da lacrime di dispiacere che di gioia.

“Non voglio essere più il pilota con il maggior numero di cadute in stagione. Un pilota sa quando può rischiare e quando no, in quale curva può essere al limite e quando conviene essere prudenti. Voglio continuare ad essere veloce, ma cadendo di meno. Chiaro che, se tutte queste cadute mi portano comunque a vincere il titolo a fine anno, non ci saranno problemi”.

“Lorenzo è una nuova sfida: è ricco di talento ed è un pilota molto veloce. Ho bisogno di essere costante e rapido per restare davanti a lui e agli altri. Il compagno di team è sempre il rivale principale”, conclude Marquez.

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