MotoGP | Marquez: “Facendo prove sulla moto si sacrifica la gara"
Mentre continua il recupero al braccio destro, Marc Marquez deve alternare la preparazione delle gare con i test delle nuove componenti per la preparazione della moto del 2023.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Per Marc Marquez il lavoro nel box si accumula: oltre a continuare il processo di recupero del braccio destro, operato per la quarta volta all'inizio di giugno e con un percorso che sembra essere sempre più chiaro, il pilota della Honda deve prepararsi per i Gran Premi e testare nuove parti in vista della moto del 2023, dove HRC sta concentrando le sue maggiori forze al momento.
Venerdì, sul particolare circuito australiano dove le raffiche di vento possono condizionare qualsiasi conclusione sui dispositivi aerodinamici, la Honda ha montato sulla coda della moto di Marc Márquez delle ali identiche a quelle utilizzate dalla Ducati da metà stagione, oltre ad altre parti di un nuovo pacchetto aerodinamico (qui il dettaglio).
"Ho testato una nuova carenatura. L'avevo già provata a Misano, ma non l’avevamo omologata perché avevamo la possibilità di continuare a lavorarci e svilupparla. Il risultato è quello che abbiamo visto qui. La sensazione è diversa, ma la moto diventa meno fisica", ha spiegato il pilota. Per Marc, il lavoro si sta accumulando nel suo box, quindi non ha molto tempo per trovare il giusto set-up per la gara. "Ho provato molti setup diversi. È molto difficile farlo in un solo Gran Premio, quindi sono rimasto con l'assetto della Thailandia", ha detto.
Per regolamento, i team sono autorizzati ad apportare modifiche aerodinamiche su questo circuito, data la sua unicità, e queste non sarebbero considerate come un aggiornamento. "Domani continuerò con questa aerodinamica, ma devo ancora conoscere il piano per la giornata", ha aggiunto. Il vantaggio principale di queste modifiche consiste nel rendere la RC213V meno faticosa da controllare. "L'importante è che fisicamente sento di aver fatto un passo avanti. Mi sento bene e do il massimo. Se domani mi sveglierò bene, darò il massimo. Ovviamente, testando le cose, si sacrifica un po' di potenziale per la gara, si è un po' più condizionati", ha riconosciuto.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Se giovedì Pecco Bagnaia ha spiegato di essersi affidato ai consigli di Casey Stoner, Marc Márquez ha ricordato che l'australiano ha concluso la sua carriera con la Honda. "Quando sono arrivato in MotoGP ho avuto accesso ai dati di Stoner e l'ho copiato su molte cose", ha spiegato, prima di assicurare di essere d'accordo con l'australiano sul fatto che le moto stanno diventando meno guidate dai piloti e più dagli ingegneri.
"Stoner mi ha detto che odia vedere queste moto dall'esterno. Ma si vede: la moto con le ali che ho provato è più brutta di quella senza. Ma qui si tratta di efficacia. La direzione in cui stiamo andando, quella che i costruttori hanno firmato con Dorna, non piace neanche a me. Perché si dipende sempre più dalla moto e sempre meno dal pilota. Man mano che si inseriscono sempre più elementi sulla moto, diventa sempre più facile nascondere i difetti del pilota. Ma bisogna adattarsi all'ambiente, altrimenti si soccombe", ha detto l’otto volte campione del mondo.
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