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MotoGP | Marini: "Non manca il carisma alla MotoGP, siamo giovani"

Luca Marini ha eguagliato a Misano il suo miglior risultato stagionale ed è soddisfatto dei passi in avanti che sta compiendo. La gara di casa però è stata ricca di polemiche in termini di apprezzamento da parte del pubblico. Il pilota del team Mooney VR46 risponde per le rime a chi critica la MotoGP attuale ritenendola scarsa di personaggi carismatici.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Luca Marini, VR46 Racing Team

Gold and Goose / Motorsport Images

La gara di casa è stata una delle più solide della stagione per Luca Marini, che con la quarta posizione conquistata alla bandiera a scacchi ha eguagliato il suo miglior risultato quest’anno. A Misano la festa è tutta italiana, con la doppietta Ducati firmata Bagnaia-Bastianini, c’è spazio anche per il portacolori del team Mooney VR46, che è riuscito a tenere la scia dei primi tre per quasi tutta la gara. Tra sé e i suoi compagni di marca si è infilato solo Maverick Vinales, unico pilota in grado di interrompere l’egemonia Ducati di questo fine settimana.

“Dobbiamo essere soddisfatti, il passo gara è stato davvero buono. Abbiamo lavorato bene durante il fine settimana e questo ha fatto la differenza. La domenica siamo riusciti a trovare qualcosa in più sulla moto che mi ha permesso di sentirmi ancor più a mio agio. Io ho provato a restare quanto più possibile vicino a Vinales, commetteva un sacco di imprecisioni in ingresso curva, ma i primi tre erano davvero imprendibili, avevano un altro passo. Ho sperato fino all'ultimo in un colpo di fortuna per il podio, cosi non è stato, ma sono felice lo stesso. Adesso abbiamo i test e li dobbiamo sfruttare bene per provare delle nuove soluzioni e cercare di fare altri passi in avanti anche in vista di Aragon, che è una pista un po’ ostica per me”.

Il podio era davvero vicino, tuttavia Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini hanno tenuto un ritmo indiavolato per tutta la gara, tanto che anche Maverick Vinales è rimasto più attardato nel finale di gara. I primi tre avevano comunque qualcosa in più rispetto a Marini, che ha mancato il podio per pochissimo: “Per stare davanti a Vinales forse ci manca un decimo, per Pecco ed Enea invece ce ne mancano due. Penso che piloti come loro tre, e anche Quartararo, non abbiano cambiato troppo la moto da venerdì a oggi. Per quanto ci riguarda invece, noi stiamo cercando la soluzione per essere competitivi fin da subito durante il weekend. Per me è importante partire con un set up ideale e mostrare il potenziale già dalle prime prove libere”.

In qualche modo, Marini ha fatto “gioco di squadra”, togliendo punti a Fabio Quartararo. Il francese, ancora leader del mondiale, si vede avvicinato pericolosamente da un Pecco Bagnaia perfetto in questa fase di stagione e sta accusando diverse difficoltà. Quinto al traguardo, è rimasto alle spalle del pilota di Tavullia: “Siamo intelligenti, sappiamo che siamo qui anche per dare una mano. Ma dare una mano significa anche arrivare davanti ed è ciò che vogliamo fare tutti. Siamo qui per vincere e se ti giochi la vittoria o il podio è normale cercare di voler stare davanti a un pilota come Quartararo”.

 

Lo spettacolo dunque non manca e anche a Misano i protagonisti della MotoGP hanno regalato emozioni intense. Tuttavia, l’addio di Valentino Rossi sembra aver coinciso con una diminuzione brusca dell’interesse verso la classe regina, che alla fine del weekend ha registrato un totale di 101mila spettatori contro i 160mila del 2019. Un dato che fa riflettere e che già in occasione dell’appuntamento del Mugello aveva suscitato non poche polemiche.

Prezzo del biglietto troppo alto, protagonisti non eccessivamente trascinatori...il Gran Premio d’Italia è in bilico per questi motivi affermati dal pubblico. Misano dunque era un banco di prova, ma secondo Marini il GP di San Marino ha superato l’esame. Il pilota Mooney VR46 inoltre cerca di spiegare che questo è un anno di transizione e che non è vero che non esistono personaggi carismatici, semplicemente sono tutti molto giovani e si ha bisogno di tempo.

“È iniziata una nuova era, ma questo processo ha bisogno di tempo”, spiega. “Il merito di Vale è di aver saputo attirare l’attenzione dei tifosi e degli appassionati per tantissimi anni, poi le gare venivano trasmesse in chiaro ed era diverso. Tutti avevano accesso a questo mondo. Il livello della categoria si sta alzando. Magari la gara che abbiamo visto a Misano può essere stata noiosa in termini di spettacolo, ma è impressionante e guardiamo il ritmo che abbiamo avuto. In passato non sarebbe accaduto. Poca gente in circuito per i prezzi troppo alti? Questo va fatto notare agli organizzatori, io non so quanto costino i biglietti, ma non credo sia quello il problema. Lo spettacolo in pista non manca, abbiamo semplicemente bisogno di tempo perché siamo tutti dei piloti giovani che dobbiamo ancora farci conoscere bene”.

Inevitabile il confronto con il Mondiale Superbike, che in queste ultime due stagioni sta guadagnando molto interesse per personaggi di spicco e per le gare combattute, in cui spesso vengono anche commessi errori. Marini però non vuole pensare al confronto con le derivate di serie e spiega: “Noi non commettiamo errori per il semplice motivo che siamo i piloti migliori del mondo (ride), così come lo sono le moto e le gomme. Ribadisco che la MotoGP resta un bellissimo spettacolo. Probabilmente in passato la ritenevano più coinvolgente perché c’erano i soliti 3-4 piloti che si giocavano costantemente la vittoria. Oggi invece possono riuscirci tutti o quasi. Questo può portare una divisione tra i tifosi, ma è incredibile vedere 6 o 7 piloti che possono giocarsi la vittoria nello stesso momento”.

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