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MotoGP | Marini: "Dimostrerò il mio valore agli scettici"

Il pilota del Mooney VR46 Racing Team non ha nascosto di aver notato un po' di scetticismo su di lui al di fuori delle persone con cui ha lavorato, ma è motivato a sfruttare la sua Ducati GP22 per convincere chi la pensa così che si sbaglia.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Foto di: Media VR46

E' un Luca Marini molto determinato quello che si presenta al via della MotoGP 2022. Lo scorso anno il pilota del Mooney VR46 Racing è entrato nella classe regina quasi in punta di piedi, ma ora le cose sono cambiate decisamente. Se 12 mesi aveva per le mani una Ducati GP19, la squadra di suo fratello gli ha messo a disposizione una Desmosedici GP22 identica a quella dei piloti ufficiali, con la quale ha già fatto vedere grandi cose durante i test invernali.

E se c'è qualcosa su cui il marchigiano sembra davvero motivato è smentire tutti quelli che si sono dimostrati scettici nei suoi confronti, soprattutto quando la Casa di Borgo Panigale ha deciso di affidare a lui la quinta moto factory. La sua intenzione è di dimostrargli che si sbagliano sul suo conto e di farlo a suon di risultati.

Tutti quelli che hanno lavorato con te, parlano benissimo di te da tutti i punti di vista. All'esterno però si percepisce un po' di scetticismo: lo percepisci anche tu?
"Questo è sicuramente un aspetto interessante, perché è vero che comunque da parte di molte persone forse c'è questo scetticismo ed inviterei tutti a conoscermi meglio e a scambiare due parole insieme. Alla fine penso che tutte le persone che hanno avuto modo di lavorare con me abbiano capito che persona sono, e se tutti hanno parlato bene di me, sono contento. Forse alla fine sono gli scettici che si devono ricredere. Quello che io posso fare è impegnarmi molto, per dimostrare il mio talento e la mia velocità con i risultati in pista. Penso di avere una buona opportunità per farlo quest'anno, ma credo che ce ne saranno anche in futuro. Sono pronto a dimostrare a tutti il mio valore".

Luca Marini, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti, Niccolo Antonelli, VR46 Racing Team

Luca Marini, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti, Niccolo Antonelli, VR46 Racing Team

Photo by: Media VR46

L'anno scorso sei stato quello che ha ottenuto meno risultati tra gli esordienti, perché Martin ha vinto e Bastianini è andato sul podio. Come hai vissuto questa situazione? Vedi quest'anno come quello della rivincita?
"L'anno scorso ero in una situazione diversa rispetto a Martin, ma un pochino anche rispetto ad Enea. Questo però non deve essere un anno di rivincita, deve essere un anno di crescita, nel quale posso esprimermi al meglio sulla moto, nel quale mi posso divertire ed ottenere dei buoni risultati. L'anno scorso era una situazione molto più stressante, perché mi sentivo di poter fare di più, ma per certi aspetti non riuscivo a farlo vedere. Per me è molto più stressante rispetto a quando hai lo stesso materiale degli altri e sei tu che devi sfruttarlo. Ti carichi di responsabilità, ma è in queste condizioni che i campioni veri hanno sempre fatto la differenza. Quest'anno mi posso esprimere al meglio, guidando una moto fantastica e lavorando con delle persone che mi conoscono bene. Non c'è nessuna voglia di rivincita contro Martin e Bastianini, io sono qui per fare del mio meglio, per provare ad arrivare nelle posizioni che contano in ogni gara, quindi provare a salire sul podio e a vincere".

Quali sono le tue impressioni sulla Desmosedici GP22?
"E' una moto fantastica. E' ancora molto nuova, quindi dobbiamo un po' lavorarci, ma credo che tra qualche gara saremo al top. Ma anche io credo di essere migliorato, perché ho lavorato sui miei punti deboli, soprattutto sulla gestione della gomma anteriore. Nei test sono stato veloce sia sul giro che sulla simulazione di gara".

Ripensando alla tua carriera, quando hai capito di essere pronto per fare il salto in MotoGP?
"Penso dopo il quarto anno in Moto2, quindi nel 2019, quando Bagnaia ed altri piloti con cui avevo lottato hanno iniziato a fare il salto verso la MotoGP, perché ho visto che erano in grado di andare forte. A quel punto mi sono detto che si poteva fare, che essere veloci in MotoGP non era una cosa impossibile. Ho iniziato a pensarci gradualmente, poi l'anno successivo ho fatto secondo e mentre ero in lotta per il Mondiale mi sono sentito davvero pronto. Il salto quindi è arrivato nel momento giusto del mio percorso. Credo che ogni pilota segua percorsi differenti, a seconda delle opportunità che gli vengono date. Ma l'importante è dimostrare di valere la MotoGP una volta che ci si arriva, riuscendo a rimanere ad un livello alto per tanti anni, come solamente in pochi sono riusciti a fare".

VR46 Racing Team

VR46 Racing Team

Photo by: Media VR46

Correre con la squadra di tuo fratello, quindi con le insegne di famiglia, cambia qualcosa?
"Sinceramente, non credo. Non mi sembra che cambi qualcosa. Vogliamo tutti ottenere la stessa cosa. Anche se fossi in un altro team, l'obiettivo deve essere sempre lo stesso: ovvero ottenere il massimo e lottare per le posizioni che contano in ogni gara. E' bello condividere questo momento anche con Valentino, perché con lui posso parlare anche di cose di cui forse non potrei parlare con un altro capo. Alla fine quando sei nel box, con il casco in testa, è tutto uguale".

Hai ribadito più volte di sentirti più rilassato: come hai lavorato durante l'inverno per arrivare a questa sensazione?
"Sinceramente, non ho fatto niente di speciale. E' solamente una questione di consapevolezza che cresce dentro di me. Mi sento più veloce, più forte. Con l'esperienza maturata l'anno scorso comunque sono cresciuto sotto tutti i punti di vista, a 360 gradi. E' un insieme di cose che ti portano a farti sentire meglio. Anche il fatto di avere una moto ufficiale ti trasmette serenità: essere alla pari con gli altri è una cosa fantastica, perché è così che si vede il pilota, la squadra o quanto sei bravo a metterla a posto. Sicuramente tutti i miei avversari sono fortissimi, perché ogni pilota che è in MotoGP o è campione del mondo o è arrivato almeno nei primi tre nelle categorie minori. Poi tutti hanno una moto ufficiale praticamente, quindi è bello sentirsi alla pari con tutti e potersela giocare. E' questo a fare la differenza".

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Ma tu ti senti un po' cambiato?
"La cosa importante è non sentirsi mai arrivati. In questo senso mi piacerebbe seguire l'esempio di Lewis Hamilton, che ogni anno lavora su se stesso e si migliora. La MotoGP è molto complicata, forse ora come non lo è mai stata in passato, quindi non bisogna mai sentirsi completamente soddisfatti e continuare a crescere. Ho cambiato il mio stile di guida per la Ducati ed ora sto iniziando ad adattarla alle mie esigenze".

Hai cambiato capo tecnico: ora accanto a te c'è David Munoz, come ti trovi con lui?
"Abbiamo una relazione fantastica e non solo dal punto di vista professionale. Mi piace molto lavorare con lui e credo che sarà una figura chiave della mia squadra. Non solo è una persona molto intelligente, ma riesce anche a mantenere la calma nei momenti difficili e questo è molto importante".

Luca Marini, Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team

Luca Marini, Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team

Photo by: Media VR46

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