Jorge Lorenzo è tornato
"Martillo" al
Mugello, ma non è bastato per fermare la striscia vincente di
Marc Marquez, che nel
Gp d'Italia ha infilato la sesta vittoria consecutiva di un inizio di stagione trionfale, al termine di un duello davvero straordinario con il rivale della
Yamaha.
Dopo aver concesso una breve parentesi al comando ad
Andrea Iannone ed alla sua
Ducati, scattato benissimo dalla prima fila,
Lorenzo lo ha scavalcato nel corso del primo giro alla
Scarperia e per buona parte della gara sono stati proprio il maiorchino e la sua
M1 ad imporre il ritmo alla gara, con la
Honda del leader del Mondiale che comunque è sempre rimasta ben incollata nei suoi scarichi.
A sette tornate dal termine però
"El Cabronsito" ha rotto gli indugi, dando il via ad una serie di sorpassi e controsorpassi che hanno regalato uno spettacolo fantastico alle migliaia di persone presenti sulle colline del tracciato toscano. Gli ultimi passaggi sono stati un turbine di emozioni, con scambi di posizione a raffica tra i primi due. Quello decisivo è arrivato proprio in quello conclusivo, quando il pilota della
Honda ha tirato una staccata clamorosa a
Jorge all'esterno della
San Donato, senza lasciargli il modo di replicare nel resto del giro ed involandosi corì verso la sua 12esima affermazione in carriera nella classe regina.
Se non altro la gara di oggi sembra averci restituito il vero
Jorge Lorenzo e questo può essere un bene per lo spettacolo per il proseguimento del campionato, perché è vero che il suo distacco nei confronti del campione del mondo in carica è pesante, ma è altrettanto vero che con il
Gp d'Italia siamo arrivati solamente ad un terzo della stagione.
Chiaramente i primi due hanno rubato la scena a tutti, ma è stata decisamente degna di nota anche la rimonta di
Valentino Rossi, che ha saputo regalarsi almeno il gradino più basso del podio nel giorno della sua
300esima gara nel Motomondiale. Il
"Dottore" scattava solo decimo, ma in appena cinque giri si è riportato al terzo posto. Una volta terzo era però a circa 1"5 dal tandem di testa e poi non è più riuscito a colmare il gap. Questo comunque è un risultato importante perché gli consente di tornare sul podio del
Mugello dopo un'astinenza che durava dal 2009, ma soprattutto perché lo porta al secondo posto nel Mondiale, anche se con 53 punti di ritardo su
Marquez.
Il pesarese ha scavalcato di una lunghezza
Dani Pedrosa, oggi autore di una gara non particolarmente brillante: il pilota della
Honda è partito male, ma poi ha rimontato fino alla quarta posizione, rendendosi anche protagonista di un bel duello con
Andrea Iannone, che ha provato a resistergli fino a pochi giri dal termine. Da lui però ci si aspettava sicuramente di più nella gara di oggi, specialmente dopo il passo mostrato nei due giorni di prove.
Continua poi il processo di crescita di
Pol Espargaro, che al quarto posto di
Le Mans ha fatto seguire il quinto di oggi al Mugello. Lo spagnolo della
Yamaha Tech 3 è riuscito a regolare nel finale le due
Ducati di Andrea Dovizioso e di
Iannone, con quest'ultimo che forse alla lunga ha pagato la scelta di montare una gomma a mescola morbida al posteriore. Un peccato, perché nelle prime fasi era riuscito addirittura a rimanere nel trenino dei primi. Anche su una pista amica, il distacco delle due Rosse comunque è stato ancora una volta di oltre 17".
Ottavo posto per la
Honda di Alvaro Bautista, che ha preceduto
Aleix Espargaro, ancora una volta vincitore tra le
"Open" con la sua
Forward Yamaha. Un bravo poi se lo merita anche
Yonny Hernandez per il decimo posto della sua
Ducati. Non è andata altrettanto bene alla
Desmosedici di Cal Crutchlow: il britannico è caduto nelle prime fasi alla
Materassi, poi la sua
GP14 è andata a centrare l'incolpevole
Stefan Bradl. Out anche
Bradley Smith, pure lui finito ruote all'aria.
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