Siamo solo alla quarta gara della stagione, ma la sensazione è che
Marc Marquez abbia già ammazzato il campionato 2014 della
MotoGp. Anche oggi, a
Jerez de la Frontera, nel giorno del suo 100esimo Gp nel Motomondiale, il campione del mondo in carica ha massacrato la concorrenza più di quanto non dica il margine di appena 1"4 con cui ha tagliato il traguardo.
In precedenza, infatti,
"El Cabronsito" era riuscito a mettere oltre 5" tra la sua
Honda RC213V e la
Yamaha di Valentino Rossi. Con questa quarta vittoria di fila dalla pole, lo spagnolo ha eguagliato proprio il
"Dottore", che fece un altro filotto simile a cavallo tra il 2003 ed il 2004. Ma non è tutto, perchè ha sfatato anche due tabù legati al tracciato andaluso: questa è la sua prima affermazione su questa pista, che non ha mai inserito tra le sue preferite. Inoltre era dal 2006 che qui non vinceva un pilota scattato dalla pole.
Con 10 vittorie in 22 apparizioni nella classe regina, viene quasi il dubbio che prima o poi la
Dorna e la
FIM dovranno dare vita alla categoria
"Marquez" da affiancare alle
"Factory" ed alle
"Open", perché a tratti da veramente la sensazione di fare un altro sport, come quando nei primi giri della gara odierna viaggiava quasi mezzo secondo più veloce degli inseguitori.
Ma passiamo ora agli altri, perché oggi si celebra anche il ritorno sul podio di
Valentino Rossi, che ha artigliato un ottimo secondo posto. Il
"Dottore" è stato anche l'unico che ha provato ad infastidire
Marquez nei primissimi giri, ma poi ha capito che non ci sarebbe stato nulla da fare contro il leader del Mondiale ed ha amministrato molto bene la sua piazza d'onore, controllando alle sue spalle l'altra
Yamaha di Jorge Lorenzo e la
Honda di Dani Pedrosa.
A quanto pare il pesarese ha fatto anche la scelta di gomme giusta, montando la dura all'anteriore, perchè a 9 giri dal termine
Lorenzo, che invece montava la media, ha ceduto di schianto, iniziando a perdere tantissimi secondi e dovendo alla fine accontentarsi del quarto posto. Sicuramente non il modo migliore per celebrare i suoi 27 anni ed i suoi 200 Gp, ma anche un risultato che, salvo clamorosi colpi di scena, affossa definitivamente le sue chance iridate con 65 punti da recuperare sul leader.
Il crollo di
Lorenzo però ha ricaricato
Pedrosa, che ha iniziato a rifarsi sotto a
Rossi, arrivando nella sua scia proprio all'ultimo giro. Per
"Camomillo" però non c'è stato niente da fare contro
Valentino, che quindi ha vestito anche i panni dell'alleato di
Marquez, visto che gli ha consentito di portare a 28 punti il suo vantaggio su
Dani.
Nel suo piccolo, può dire di aver vinto la sua gara anche
Andrea Dovizioso, che ha portato la
Ducati al quinto posto. Su una pista storicamente ostica sia per lui che per la
Desmosedici, il forlivese si è tolto anche la soddisfazione di portarsi al comando al via, perdendo via via terreno, ma rimanendo comunque davanti alle
Honda ed alle
Yamaha "Factory", con tanto di duello fino all'ultimo metro con
Alvaro Bautista, che finalmente ha quindi marcato i suoi primi punti in questa stagione dopo tre cadute consecutive.
Solo settimo
Aleix Espargaro, che ancora una volta si è imposto tra le "Open", ma forse avrebbe potuto anche ambire alla quinta piazza se non si fosse reso protagonista di un "drittone" alla curva 1. Dietro di lui completano la top ten le due
Yamaha Tech 3 di Bradley Smith e Pol Espargaro, ma anche la
RC213V di un deludente
Stefan Bradl. Segue poi un terzetto di
Honda RCV1000R capitanato da
Nicky Hayden, con alle sue spalle
Hiroshi Aoyama e Scott Redding.
Non è stata una domenica positiva invece per le altre
Ducati: Cal Crutchlow si è ritirato quasi subito per un problema all'impianto frenante, mentre
Andrea Iannone è stato vittima di una caduta nelle prime fasi. Da ricordare, infine, l'assenza in pista di
Danilo Petrucci, che si è fratturato il polso sinistro in un incidente avvenuto nel warm-up di questa mattina.
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