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MotoGP | L’addio di Martin a KTM ha reso le clausole contrattuali più dure

Stefan Pierer, dirigente KTM, riconosce che l’approdo di Jorge Martin in Ducati è stato il motivo che ha portato il costruttore austriaco a indurire le clausole di rescissione dei propri contratti, sia dei piloti che degli impiegati.

Raul Fernandez, KTM Tech3

Raul Fernandez, KTM Tech3

Gold and Goose / Motorsport Images

Il CEO di KTM ha avuto un ruolo molto importante negli ultimi mesi per via della riconfigurazione dei due team che il costruttore austriaco ha in MotoGP. La sua partecipazione è stata chiave per lo sblocco della situazione di Raul Fernandez, che questa settimana è stato annunciato come nuovo pilota RNF dopo che KTM ha accettato di abbassare la clausola di rescissione del contratto che li vincolava fino alla fine del 2023.

Il caso dello spagnolo, che già aveva firmato un accordo biennale con Aprilia, dove sarà compagno di squadra di Miguel Oliveira (anche il portoghese lascia KTM), è uno dei molteplici conflitti che la Casa di Mattighofen ha avuto con i suoi piloti arrivando al momento di trattare le condizioni o le uscite.

Tra questi c’è l’esempio di Pol Espargaro, quando il catalano aveva firmato con Honda per il 2021. Viene in mente anche l’esempio dello stesso Fernandez e di Remy Gardner, attuale coppia in Tech 3. Tuttavia, di tutti questi c’è un caso, quello di Jorge Martin, che ha provocato un terremoto negli uffici dell’azienda, che non ha avuto altra soluzione che lasciarlo andare in Ducati ormai due stagioni fa.

Jorge Martin, Pramac Racing

Jorge Martin, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il pilota di Madrid si era appigliato a un vuoto nel suo contratto generato dalle circostanze eccezionali derivate dal Covid, per lasciare senza effetto la clausola di rinnovo di cui KTM voleva usufruire. In questo modo è stato libero di andare in Pramac, dove correrà anche la prossima stagione. Quell’episodio ha fatto sì che il marchio austriaco indurisse molto i requisiti necessari per lo scioglimento del contratto di qualsiasi pilota, situazione che Fernandez ha vissuto sulla propria pelle.

“Il caso di Martin non si ripeterà di nuovo. Lui è il motivo per cui ora facciamo contratti seri, che scrivono chiaramente che ogni pilota che voglia andare via con un contratto in essere dovrà pagare una somma per farlo”, afferma Pierer in una conversazione con Motorsport.com, prima di aggiungere: “Abbiamo liberato Jorge perché è un bravo ragazzo e non volevamo tarpare le ali alla sua carriera. Ma siamo stati noi a decidere di lasciarlo andare”. In questo senso, ciò che dice Pierer non corrisponde esattamente con ciò che racconta lo staff del pilota, che insiste sul fatto che le conversazioni non fossero state particolarmente amichevoli.

Arrivati a questo punto, ci si chiede se a un certo punto tutti questi nodi non possano diventare controproducenti per l’immagine del marchio. Pierer mette tutto il peso sul procedere dei piloti e dei rispettivi staff.

“Lasciami essere chiaro: se il comportamento del pilota non è conforme ai valori della nostra famiglia, non penseremo ancora a lui. Questa è stata la situazione con Raul e la sua famiglia. Abbiamo già esperienza con padri complicati. A cominciare da Casey Stoner. Ma anche il padre di Miguel Oliveira, che anche lui non è la persona più facile con cui capirsi. KTM investe molto sui piloti, ma la relazione e il rispetto devono essere bidirezionali”, sottolinea il dirigente.

KTM sembra vivere peggio di tutti il fatto che il proprio personale voglia cambiare aria. Non solo per quanto riguarda i piloti. Infatti, anche l’addio di uno dei suoi tecnici in MotoGP, che ha deciso di passare a un’altra squadra, ha motivato l’introduzione di penalità ai membri del team.

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