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La Michelin vuole provare su tutte le piste nel 2015

Lo ha rivelato il direttore tecnico Nicolas Goubert, facendo il punto sullo sviluppo delle nuove gomme da 17 pollici

La Michelin tornerà a calcare la scena della MotoGp solamente nel 2016, quando prenderà il posto della Bridgestone come fornitore unico di pneumatici. Questo non vuol dire però che la Casa francese non si stia già dando molto da fare in quel senso: nelle scorse settimane, infatti, ci sono già stati i primi test a cavallo tra Motegi e Brno, che hanno visto impegnati Colin Edwards per la Yamaha, Shinichi Ito per la Honda e Michele Pirro per la Ducati.

Il direttore tecnico Nicolas Goubert ha fatto il punto su questa prima fase dello sviluppo, spiegando che per il momento la differenza più radicale rispetto alle Bridgestone è quella legata alla misura delle gomme, che non saranno più da 16,5 pollici, ma da 17. Una scelta dettata da logiche di mercato legate al prodotto.

"Le corse per noi devono essere una piattaforma utile allo sviluppo di nuove tecnologie. E la MotoGp è ottimale da questo punto di vista, per prima cosa per motivi di immagine e secondariamente perché ci sono i migliori piloti al mondo, che possono dare indicazioni molto precise sullo sviluppo degli pneumatici. Abbiamo deciso di introdurre le gomme da 17 pollici, perché rende il trasferimento di tecnologia più semplice. Quelle da 16,5 pollici erano davvero di poco interesse per l'industria motociclistica" ha spiegato a SpeedWeek.

E per lo stesso motivo l'azienda francese ha deciso di rientrare in MotoGp, nonostante in passato la sua politica sia sempre stata contraria a quella di essere un fornitore unico (questo è tra i motivi che l'avevano portata ad abbandonare a fine 2008): "Anche ora preferiremmo avere un competitor, ma quando abbiamo saputo che era stato lanciato un bando per cercare un fornitore a partire dal 2016 ci siamo guardati e ci siamo detti: ehi, questo sarebbe un ottimo banco di prova anche se fossimo da soli" ha confermato Goubert.

Tra le altre cose, i primi riscontri sono stati molto interessanti, perché pare che Edwards abbia girato a soli sei decimi dai tempi in gara dello scorso anno a Motegi. Su questo punto però Goubert non si è voluto sbilanciare: "Siamo lieti che Colin stia lavorando con noi e che sia molto orgoglioso dei suoi tempi... Io però preferisco non vantarmi per ora, anche se non nego che sia andata bene. Diciamo che al momento comunque la differenza più grande con le Bridgestone è soprattutto la dimensione ed è difficile capire quanto possa incidere a livello prestazionale e di messa a punto".

Viste le grandi difficoltà incontrate dalla Bridgestone lo scorso anno a Phillip Island (fu imposto il cambio moto entro 10 giri per motivi di sicurezza), anche la Michelin vuole organizzare un test in Australia per non farsi trovare impreparata: "Ora che è stato diffuso il calendario 2015, possiamo iniziare a pianificare un test a Phillip Island, cercando anche un punto di accordo con la Bridgestone, che a sua volta deve pianificare i suoi test".

Confermando le gomme a doppia mescola per il posteriore e che non ci saranno modifiche sui campi di gara come avveniva fino al 2008, Goubert ha poi fatto il punto sulla gamma che sarà a disposizione delle squadre: "Per l'anteriore si parla di sei mescole, per il posteriore invece non abbiamo ancora deciso. Il quadro ideale sarebbe simile a quello che offre oggi la Bridgestone per cercare di evitare i guai. Siamo alla ricerca di una soluzione che sia adatta a tutti i team nel maggiore range di situazioni possibile. Vorremmo evitare di avere problemi quando c'è troppo freddo o troppo caldo, oppure su alcune piste come Phillip Island. Per questo abbiamo bisogno di un certo numero di alternative anche al posteriore. Per esempio, quando siamo usciti nel 2008 non si correva ad Austin e Termas de Rio Hondo: il nostro obiettivo quindi è provare su tutte le piste nel 2015 per farci trovare pronti nel 2016".

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