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Dall'Igna: "E' un piacere rinunciare a 2 litri di benzina"

Intervista esclusiva al capo di Ducati Corse: "Se avessimo vinto in Qatar, non avremmo rubato nulla!"

Dall'Igna:

Ne è passata di acqua sotto ai ponti da quando Gigi Dall'Igna è arrivato alla Ducati. Nel suo primo giorno di lavoro nei box della Casa di Borgo Panigale, ai test di Valencia del 2013, le Rosse erano reduci da una domenica nera, con Nicky Hayden che aveva incassato un distacco di circa 40" sulla migliore delle GP13. Ora, a distanza di soli 16 mesi, Andrea Dovizioso ha addirittura sfiorato la vittoria nella gara di apertura della MotoGp 2015 in Qatar: sono stati appena 174 millesimi che lo hanno diviso dalla Yamaha di Valentino Rossi. Ma non è tutto, perché anche Andrea Iannone è salito sul podio.

Dunque, la GP15 è una moto nata bene ed in grado di creare grandi aspettative. Alla presentazione il Direttore Generale di Ducati Corse aveva fissato in una vittoria l'obiettivo della stagione ed alla prima uscita il target era già lì ad un passo. Per questo, nonostante una grande prova, Dall'Igna non ha nascosto anche un pizzico di delusione sotto al podio. Oggi abbiamo avuto modo di intervistarlo ed era impossibile non partire da qui.

La gara di domenica vi ha portato il miglior risultato dal 2010 ad oggi (era dalla gara di Aragon di quell'anno che non c'erano due Ducati sul podio), ma a caldo hai subito manifestato una sorta di delusione. E' passata o c'è ancora?
"Quando uno può vincere e non vince, non può essere contento evidentemente. E' chiaro che il risultato è stato estremamente positivo, sia per me che per tutta la Ducati. Gli obiettivi però te li devi dare in funzione di quello che succede, quindi è chiaro che se domenica avessimo vinto non avremmo rubato assolutamente nulla. Diciamo che è stata una delusione assolutamente relativa".

Cosa è mancato per colmare quel decimo e mezzo circa che ha separato Dovizioso da Valentino?
"Credo che siano mancate un paio di cose: primo, forse la moto poteva comportarsi meglio in staccata, perché comunque Dovi durante la gara ha fatto un paio di errorini proprio in quella fase alla fine del dritto. Quindi sicuramente  dobbiamo migliorare la messa a punto per quanto riguarda questo aspetto. Secondo me poi è mancata anche da parte di Andrea un pelino di malizia, perché probabilmente poteva gestire in maniera più aggressiva l'ultimo attacco di Valentino. Ma alla fine ci sta, perché mancavamo da tanto tempo a giocarci una gara con i piloti che contano: non è che si disimpara, ma magari un pelino di abitudine in più ad esserci aiuta".

Credi che Dovizioso avrebbe potuto superare Rossi di motore se si fosse presentato più vicino sul rettilineo finale?
"Secondo me si, lo aveva già fatto un paio di giri prima. Proprio per questo era importante stargli davanti all'inizio dell'ultimo giro. Così all'ultima curva saremmo stati davanti o poco dietro. Dovi invece ha perso dei metri proprio all'inizio della tornata conclusiva e non è riuscito a recuperarli nel resto della pista, anche se in uno split ha fatto il miglior tempo di tutta la gara e poi è stato velocissimo anche negli ultimi due".

Dopo la gara Dovizioso ha detto di aver patito un po' il consumo della gomma posteriore: credi che fosse un qualcosa legato alle caratteristiche di Losail o è un aspetto su cui dovrete lavorare sulla GP15?
"Chiaramente c'è stato un calo, ma penso per tutti i primi quattro. Probabilmente nel nostro caso è stato leggermente superiore, ma credo che ci stia anche, perché conosciamo ancora poco la moto per trovare la condizione ottimale".

In Qatar avete insistito abbastanza con le alette che sono comparse sulla carena della GP15: sembrano funzionare a dovere...
"Danno evidentemente qualche vantaggio, ma anche qualche svantaggio. E' un qualcosa che dobbiamo ancora analizzare tecnicamente per capire se evolverle, come evolverle e se continuare ad usarle. Sicuramente ad Austin faremo ancora delle prove per capire il da farsi".

Quindi è possibile anche che in futuro abbiano un disegno differente?
"A breve sicuramente no. Stiamo accumulando dati per capire se è vantaggioso o meno usarle. Se decidessimo che ne vale la pena, allora mi aspetto che ci possano essere delle evoluzioni nella forma delle ali, ma non è una cosa che succederà a breve termine".

Intanto, con il doppio podio di Losail, ci sarà sicuramente una novità ad Austin: perderete parte delle concessioni Open e dovrete calare di 2 litri la capacità del serbatoio. E' una cosa che può creare problemi?
"Direi che non sarà un problema in funzione gara e non la sarà a maggior ragione in funzione delle prove. Lo sapevamo già che prima o poi sarebbe successo, quindi è stato un piacere rinunciare a questi due litri dopo un risultato così".

A proposito di rinunce, in Qatar si diceva che avevate chiesto anche alla Grand Prix Commission di rinunciare alla gomma morbida e di mettervi in situazione di parità rispetto alle altre Factory. E' vero?
"No, assolutamente, anche se la gomma morbida l'anno scorso ci ha dato dei vantaggi solamente in qualifica. Le volte che l'abbiamo usata anche in gara è stata più per fare qualche esperimento che per motivi prestazionali o tecnici. A fine gare poi abbiamo sempre valutato come peggiorativo il suo utilizzo rispetto a quella dura. Per contro, ci sono date delle corse come quelle di Indianapolis o dell'Argentina dove tutti i piloti Factory hanno usato la loro gomma dura, che a noi non è permessa, quindi per Ducati è stato uno svantaggio. La gomma morbida quindi va bene per la qualifica, ma per la gara non è mai stata d'aiuto".

La settimana prossima si va ad Austin, che potremmo quasi dire che è casa di Marquez vista la differenza che ha fatto negli ultimi due anni. Pensi che sarete in grado di provare a dargli fastidio? E' una pista adatta alla GP15?
"E' una pista che sulla carta ha dei punti che mi sembrano adatti alla GP15, ma anche altri che ci potrebbero creare qualche problema sui quali dovremmo lavorare, perché ci sono delle staccate abbastanza importanti, nelle quali frenare bene la moto conta. Per il discorso di provare a dare fastidio a Marquez, penso che sia difficile e prematuro dirlo, perché abbiamo provato la moto nuova solo su due piste, quindi è presto per fare una valutazione complessiva. Sicuramente ha degli indubbi vantaggi rispetto alla GP14, ma anche qualche piccolo problema che va risolto, quindi non so dire cosa dobbiamo aspettarci ad Austin".

A Losail avete toccato la velocità di 354 km/h. Che soglia contate di poter raggiungere sul lunghissimo rettilineo di Austin?
"Sinceramente la valutazione non l'abbiamo ancora fatta, ma senza dubbio la moto è veloce. La Honda però lo è stata ancora di più lì in Qatar. Credo che sarà una bella lotta".

Negli ultimi anni, con una Ducati un po' in difficoltà, i top rider puntavano soprattutto a salire sulla Honda e sulla Yamaha. La prestazione di Losail ha già fatto arrivare qualche telefonata inattesa?
"Per prima cosa dobbiamo tenere presente che noi siamo contenti dei piloti che abbiamo in questo momento. E' la stessa cosa che ho detto anche a caldo, subito dopo la gara. Siamo soddisfatti delle scelte che abbiamo fatto e questo è quello che mi interessa dire".

Del resto, abbiamo parlato soprattutto di Dovizioso, ma anche Iannone domenica ha aspettato il momento giusto per attaccare Lorenzo, dando un bel segnale di maturità...
"Credo che Iannone abbia fatto di gran lunga la gara più intelligente di tutta la sua vita. Non era a posto come Dovizioso nell'arco di tutta la corsa, pur essendo molto veloce in alcuni giri. Lui ha avuto qualche problemino in più durante le prove e fino al warm-up non è riuscito ad avere un set-up che gli consentisse di esprimersi a questo livello per tutta la gara. Le ultime modifiche gli hanno dato più fiducia, però è stato bravissimo ad aspettare il momento giusto per portare l'attacco a Lorenzo. Ma in generale ha gestito molto bene la sua gara e credo che difficilmente avrebbe potuto fare meglio di così".

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